DANIELE SILVESTRI: un live tra impegno e leggerezza. Recensione
DANIELE SILVESTRI live Milano 2016
Acrobati Summer Tour
08 Luglio 2016
Carroponte
Milano
Voto: 7,5
di Luca Trambusti
Per la seconda tappa dell’ “Acrobati Summer Tour” Daniele Silvestri approda a Milano e non nega l’amore e la passione per il capoluogo milanese, dove, dichiara, di sentirsi a casa sua.
Il palco su cui è salito il cantautore romano è situato all’interno di un “parco di archeologia industriale” situato alle porte di Milano. Il Carroponte è lo scheletro di una struttura delle fabbriche Breda, un luogo situato a Sesto San Giovanni, una cittadina dove la storia dell’industria ed anche in parte di quella politica (era denominata la Stalingrado d’Italia) ha marcato un segno. Oggi l’industria pesante ha lasciato spazio a quella dell’intrattenimento e così ogni estate in un luogo suggestivo ed evocativo si svolge una delle più ricche ed interessanti rassegne di Milano.
Il concerto di Silvestri, che inizia con qualche minuto di ritardo per permettere a tutti di recuperare i biglietti (lunghe code alle casse ed all’ingresso per una sommaria perquisizione), si svolge la sera dopo i tragici fatti di Nizza, fatti che ancora hanno la prima pagina della cronaca. Ed ovviamente un richiamo a quell’episodio non poteva mancare e lo ricorda introducendo “La Mia Casa” il secondo brano in scaletta: “Il mondo è una grande casa senza muri” dice Daniele, sempre attento alle problematiche socio politiche (come dimostrerà poi nel corso dello spettacolo). Oltretutto è lo stesso Daniele ad annunciare al pubblico del tentativo di colpo di stato che proprio in quei momenti interessava la Turchia
L’inizio è dedicato al nuovo lavoro per poi buttarsi sul suo passato e tornare nella parte centrale ancora su canzoni estratte da “Acrobati”. Sul palco con lui una large band in totale otto elementi con due tastiere ed una ricca sezione percussiva (batteria e percussioni).
Sebbene la band sia così numerosa si notano subito le “gerarchie” sonore e produttive: voce “fuori” e ad altro volume per lasciare alle parole un ruolo primario, facendole capire chiaramente, una per una. Il ruolo della band però non è secondario infatti gli spazi musicali sono molteplici, le canzoni non vivono solo di lettere e sillabe, ma anche di note suonate ed importanti.
Il concerto parte molto tranquillo e fa un po’ fatica a decollare completamente ma quando arriva “in quota” resta su alti livelli (molto intensa la versione di “Acrobati” e dei brani successivi che compongono la parte “intimista” dello show). Entusiasmante è il finale dove gli otto musicisti s’impegnano ognuno alle percussioni e chiudono lo show con un’eccitante e lunga cavalcata percussiva.
Anche dal vivo Daniele Silvestri riesce a trattare temi impegnativi e non banali con una chiave musicale leggera e non superficiale. E’ questa unione, il cui collante potrebbe essere la vena ironica del romano, che rende piacevoli e “da ascoltare” le sue canzoni su disco come dal vivo, ambito quest’ultimo dove l’artista non perde la bussola e non dimentica la sua appartenenza. Così sul finale del concerto, oltre alle canzoni appaiono anche le immagini ed i “simboli”. I foglietti rossi agitati dal pubblico durante “L’Appello” ricordano “l’agenda rossa” di Borsellino (ricordato a pochi giorni dall’anniversario della sua uccisione avvenuta il 19 luglio ’92).
A fine brano il giudice appare sullo schermo ritratto nella celebre fotografia con Falcone. Due personaggi che Silvestri definisce “i nostri veri eroi”. Ancora immagini di manifestazioni antiche e recenti e di Berlinguer prendono temporaneamente il posto per introdurre “A Bocca Chiusa” dedicata alla difesa della lingua dei segni (LIS) il cui riconoscimento ufficiale, come ricorda ancora il musicista, è fermo in parlamento.
Ancora in video appare Caparezza impegnato in un duetto virtuale sulle note di “La Guerra del Sale”. Ovviamente non è possibile dimenticare la grande esperienza dello scorso anno con gli amici Gazzè e Fabi che appaiono anche loro in video durante l’esecuzione di “Life Is Sweet” (con errore in quella che in origine era la sua parte!).
Due ore dunque di concerto in cui Silvestri rivede il nuovo disco (in sintesi) e scava nel suo passato, con arrangiamenti che spaziano tra “l’intimismo” ed il rock, con ampio spazio alle tastiere ed alle percussioni. Un concerto che si muove tra leggerezza ed impegno, tra ritmo ed emozioni. Canzoni da ascoltare e da cantare che intrattengono ed intanto fanno anche pensare.
PS: rispetto alla scaletta riportata in fonei bis sono state suonate le solamente le tre canzoni finali, quelle senza punto di domanda.
DANIELE SILVESTRI live Milano 2016
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