CHEMICAL BROTHERS: lo show digitale. Recensione
CHEMICAL BROTHERS recensione live milano
22 Luglio 2016
Market Sound
Milano
Voto: 7,5
di Luca Trambusti
Ballate!
Hey Boy Hey Girl ballate!!!
Questo è il messaggio che i due fratelli chimici lanciano dal loro palco, nascosti da un muro di apparecchiature che consentono loro di scaldare il dancehall con i loro ritmi ipnotici e ripetitivi.
E il pubblico non si fa certo pregare e si lascia travolgere dall’onda ritmico-digitale che li avvolge.
Amanti della discoteca, sconvoltoni fuori tempo massimo, alternativi, qualche hipster, ragazzi e qualche adulto, tutti presi da quello che arriva dalle casse e dai video che scorrono alle spalle dei due “musicisti”.
Ritmo e ricerca sonora sono i sovrani
Un’ora e mezza, tanto dura l’esibizione dei Chemical Brothers, in cui il ritmo ed il “suono” sono sovrani, padroni assoluti del luogo su cui si diffondono. Quello dei due inglesi è un qualcosa che mischia tutto tra la discoteca, il concerto e l’esperienza visuale. Il loro show si sviluppa con frasi musicali e ritmiche ripetute sino a sfinimento, con brevi digressioni che riportano immediatamente al tema principale della “canzone”.
Ipnotico e trascendentale
Tutto ciò non fa che rendere ipnotico e quasi trascendentale l’ascolto ed il coinvolgimento, alternando momenti più intensi ad altri più leggeri. Suoni perfetti, variazioni ritmiche ineccepibili, costruzione ed architettura sonora assemblati con maniacale attenzione sono elementi che rendono, in una concezione musicale ben precisa e classificata, di alto livello il lavoro dei Chemical Brothers che elaborano molto in fase di preparazione dello show e che dal palco sembrano limitarsi a schiacciare bottoni che generano e “lanciano” parti già precedentemente studiate.
Ripetitività
La ripetitività che, in una concezione standard della musica, è un limite, qui si trasforma in chiave vincente nonché elemento essenziale. Al pari lo è la ricerca e la creazione di nuove sonorità che vengono generate per l’occasione. E’ indubbio che in questo i Chemical Brothers sono maestri.
Light Design
Come sono maestri del light designing, nella visual art. Luci, laser e video sono ai massimi livelli e funzionali allo spettacolo stesso ed al concetto di musica che lo genera.
Nulla è suonato
Nel complesso un concerto dei Chemical Brothers è concepito e costruito per la danza, per il ritmo digitale, dove nulla è suonato ma tutto è costruito …. e lo è dannatamente bene ed in alcuni momenti in maniera assai coinvolgente. I limiti della musica “altra” diventano pregi ed essenza, lo spettacolo è globale ed avvolgente, visuale e sensazionale.
La freddezza digitale
D’altra parte ch’è la disumanizzazione della musica stessa, dominata dalla macchine e dalla costruzione sonora più che dal calore delle note suonate. C’è il concetto di concerto come discoteca, c’è la musica come momento estraniante e c’è la freddezza digitale che non riesce ad essere mitigata dalla potenza dei bassi o dalla forte spinta ritmica di una cassa dritta (tutto ovviamente digitale).
CHEMICAL BROTHERS recensione live milano