PACIFICO: I suoi tempi sono diversi. Un Ep e 4 live per anticipare un disco. Intervista
PACIFICO Intervista
Dal 30 novembre 4 live per presentare l’Ep “ElectroPo”
Di Luca Trambusti
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Quello che sta portando avanti Pacifico è un progetto atipico che si basa su un’interessante commistioni di elementi ed una “tempistica procedurale” anomala rispetto agli standard discografico/promozionali. Due sono le coppie di eventi che lo compongono. La prima fase, quella più immediata, vede in contemporanea l’uscita di un EP “fisico” (digitale escluso) di 4 brani (dal titolo “ElectroPo”), Disco che sarà venduto in esclusiva ai 4 concerti che si terranno tra il 30 novembre ed il 15 dicembre in altrettanto piccoli teatri. A seguire, nel prossimo anno (con date da definirsi e con parecchie variabili in campo tra cui anche una eventuale – per quanto negata – partecipazione a Sanremo) l’uscita di un nuovo Cd ed un tour più corposo e strutturato.
Le quattro tracce che compongono “ElectroPo” le ritroveremo poi nel nuovo Cd del prossimo anno. Tutta l’operazione si muove dunque su quel territorio che sa volutamente di “vintage” (come un Ep fisico) e la grande qualità della produzione di Pacifico (confermata anche in questa manciata di composizioni).
Abbiamo parlato con Gino Pacifico partendo proprio da questo suo nuovo impegno.
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Come nasce questo progetto?
Dietro a tutto c’è la mia voglia di tornare a suonare, uscendo dall’apparente isolamento della Francia dove vivo da qualche anno. Così parlando con le persone con cui lavoro abbiamo pensato di strutturare il tutto in questo modo. Io sono rimasto affascinato dall’idea di fare un cd fisico e non lasciare tutto al digitale. L’Ep sarà disponibile esclusivamente durante i concerti, una testimonianza tangibile dello spettacolo. Finite le date e le, poche, copie “ElectroPo”, come Ep, non sarà più in commercio, mentre le 4 composizioni entreranno nel nuovo Cd.
Che scaletta proporrai durante i concerti e con che band?
Sarà un concerto vero con un trio molto particolare, con Mirko Mariani che è un batterista e per l’occasione diventa un tastierista con tanti strumenti elettronici vintage, un chitarrista, Alfredo Nuti, che con la sei corde fa sia la chitarra che il basso, una cosa incredibile; poi ci sono io che suono le chitarre e le tastiere. In particolare ho acquistato una chitarra del 64, quella che usava il chitarrista di Bruno Martino per cui abbiamo inserito anche “Estate” (del Maestro Martino ndr). Per il resto faremo ovviamente i quattro brani dell’Ep e rileggeremo in maniera particolare il mio repertorio. Sarà comunque un’atmosfera raccolta con un’elettronica vintage. Oltre alle canzoni poi ci saranno dei raccordi parlati, scritti apposta per l’occasione. Non è teatro canzone ma un completamento della comunicazione musicale con dei pensieri.
Solitamente si fanno i dischi e poi i live, in questo caso però non pare essere così. Qual’è allora per l’occasione la relazione tra il disco ed il live? Sembra essere tutto contrario delle consuetudini….
Tutto questo è una “missione” (Ride ndr). La consuetudine vuole anche che i dischi siano delle specie di blockbuster in cui in pochi giorni o settimane bisogna raccogliere tutto. Questo progetto invece ha tempi diversi. Poi io non ho quella che oggi si chiama una “nutrita fan base” sui social, devo ancora muovermi su canali ordinari e ciò che sto facendo ha un sapore molto vintage in questo senso.
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I quattro concerti sono in altrettante location particolari. Come sono state scelte?
Sono teatrini selezionati da Titti Santini di Ponderosa (organizzatore milanese sempre molto attento alle location dei concerti, molto curate e particolari ndr). Sono sale piccole perché sono anticipazioni, quando faremo il tour vero e proprio ci saranno spazi più grandi. In questo caso anche i palchi sono piccoli: a Genova (Teatro Bloser) non so come faremo a starci tutti e tre in scena perché è un posto veramente piccolo. Solo ad Alessandria suoneremo in un teatro più grande (Teatro San Francesco).
Tu sei un personaggio schivo, timido, riservato. Come ti trovi sul palco?
Pensa che in un’intervista Gassman si definì un timido….. quindi sulla parola bisogna intenderci (ride). Sì comunque è vero, però io sul palco ho passato molte delle serate più belle della mia vita. Lì ho una libertà che nella vita non mi concedo mai. E non è nemmeno un momento in cui mi travesto. In passato mi è capitato di fare un monologo, ecco in quelle occasioni non mi sentivo molto a mio agio sul palco. Ci sono comunque dei momenti top ed altri meno. Dipende dal pubblico che hai di fronte, le cui reazioni a loro volta dipendono molto da come sei tu sul palco. Non sempre tutto è bello e sereno, ci sono state anche parecchie occasioni difficili per il contesto, il momento, date sbagliate o impianti impossibili.
Confesso però che è stato un concerto di Fossati con Zitello a cambiarmi la vita e la mia percezione della scrittura e della canzone, a farmi capire sino in fondo che è un’unione tra parole e musica.
Tu stai in Francia da qualche anno. Hai occasioni per suonare lì?
No, non l’ho mai fatto. Me l’hanno chiesto degli amici ma tra il proporlo ed il fare ho sempre messo molto tempo…. troppo. Ora pare che ci sia un interesse da parte dell’istituto italiano di cultura in Francia. Lì sono una matricola, comincio da zero. Mi piacerebbe scrivere in francese ma occorrerebbe una maggior padronanza della lingua.
Dopo questa prima fase dell’Ep e dei 4 concerti che tempi e date avrai?
Non c’è ancora nulla di preciso. Ad inizio anno uscirà il nuovo intero disco e poi seguirà un tour ma tutto è ancora da definire con precisione. L’unica cosa che so è che mi hanno detto di prepararmi perché sarà un’annata pazzesca.
Queste le date: il 30 novembre al Teatro San Francesco di Alessandria, il 10 dicembre al Campo Teatrale di Milano, l’11 dicembre al Teatro Bloser di Genova, il 15 dicembre alla Rocca di Borgonovo a Borgonovo Val Tidone – Piacenza.
I biglietti per i concerti sono di acquistabili su www.vivaticket.it