LUCIANO LIGABUE un concerto asciutto e sanguigno. Recensione

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LUCIANO LIGABUESTART TOUR 2019 STADI
Prova Generale
08 Giugno 2019
Area Fiera
Reggio Emilia

Voto: 7,5
di Luca Trambusti

LEGGI QUI INTERVISTA CON LUCIANO LIGABUE

LIGABUE Start tour
Dopo un anno e mezzo di fermo, di assenza dai palchi, tempo riempito con un nuovo disco in studio (“Start”), Luciano Ligabue risale on stage, quel luogo che è la sua seconda casa, il posto dove più di ogni altro si diverte soddisfatto.

LIGABUE Start tour

Per permettere di poter assistere al concerto prima del debutto, previsto per il 14 Giugno allo stadio di Bari, la stampa è stata ammessa alla prova generale, che si è trasformata in un concerto vero e proprio, nella sua interezza, continuità e fluidità. Pesa però sul risultato finale e sulla resa emotiva la ridotta platea (un centinaio di persone tra stampa e parenti) oltretutto tenuta, almeno sino ai bis, ad una certa distanza dal palco. Per pubblico e musicisti però cambia tutto in quei due momenti in cui i presenti si avvicinano al palco e danno spinta a chi è sopra quella gigantesca struttura che prevede anche due lunghe passerelle che entreranno nel mezzo del prato. Per l’occasione il palco (su cui si è lavorato con differenti prove tecniche ed artistiche per quasi una settimana) era montato nel parcheggio dell’area fiere di Reggio Emilia.

La scaletta
Tra vecchie e nuove composizioni

Due ore di concerto in cui Ligabue si muove tra le nuove e vecchie composizioni, privilegiando più queste ultime. Due ore di andamento molto vario in cui l’emiliano si muove tra il pop, il rock e la musica acustica mettendo anche in campo degli interessanti e differenti arrangiamenti che incuriosiscono parecchio . “Non è Tempo per noi” rallentata ed avvolgente e “Balliamo sul mondo” con un avvio sulle tastiere ed un parte centrale dura ed infine stratificata sugli accordi di chitarra. Colpisce anche “Luci D’America” (primo singolo del nuovo disco) con una intro ispirata alla colonna sonora di “Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo”, “Bambolina e Barracuda” con uno spirito molto teatrale, l’immancabile “Certe Notti” in una spoglia ed emozionante versione che s’infiamma sul finale e la conclusiva anch’essa inevitabile “Urlando contro Il Cielo” in cui hanno un ruolo anche le tastiere. Ancora, in una buona chiave interpretativa del live, alcuni finali sono dilatati ed arrivano quando la canzone ormai sembra conclusa e giocano sui tipici cori da stadio.

I medley

I due medley che arricchiscono la scaletta sono uno acustico e l’altro rock. Per quest’ultimo, anticipato da belle immagini di repertorio live, la band con la strumentazione (ridotta) si sposta sulla punta della passerella di destra del palco, la più lunga e mentre sugli schermi appare la scritta Bari Rock Club (è una prova per la prima data ma ovviamente il nome sarà quello di ogni singola città) Ligabue ed i suoi musicisti ci riportano in un’atmosfera club, con suoni secchi, grezzi, con una scelta di brani molto rock e con un evidente tuffo nel passato, sia come canzoni che come approccio. Il palco sembra farsi piccolo (cosa che non è) e tutto si concentra e focalizza su canzoni da mandare a memoria tanta è la loro penetrazione nella memoria collettiva. E’ il momento più coinvolgente e diretto dello spettacolo.

Due chitarre, due amici

Musicalmente l’impatto sonoro è forte. Le chitarre sono le protagoniste e i due chitarristi, Max Cottafavi e Federico Poggipollini, si dividono le parti soliste con, ogni tanto, il supporto di Luciano alla ritmica. Potente è la base ritmica, in particolare con una batteria muscolosa e marcata. Le tastiere, che ogni tanto si ritagliano un ruolo da protagonista, aggiungono colore e riempiono il suono.

Ascolta il Liga
Un mega palco

Una segnalazione anche per la produzione, in generale molto attenta all’aspetto scenografico. Alle spalle dei musicisti i 22 metri di altezza del palco ed i 58 di lunghezza (che sembra molto “alla vecchia” con i tubi “Innocenti” mentre in realtà è un grande concentrato di tecnologia) sono riempiti con ben 7 schermi di dimensioni e foggia differenti (uno infatti ha la forma del tasto “Play”, la freccia dello “Start” a simbolo del titolo del tour). Sempre alle spalle due grandi “L” (Luciano Ligabue) piene di fari che s’illuminano in corso d’opera evidenziando le due lettere.

Sugli schermi scorrono immagini per tutto il concerto. Nella prima parte sono immagini del palco, live poi si aggiungono grafiche, visual e differenti tipi di immagini (un parto, cambiamenti climatici, colori, la copertina del disco dei Sex Pistols), il tutto molto colorato e di forte impatto.

Live variegato

Al netto della mancanza di pubblico (che incide in buona misura sul rendimento generale di un spettacolo, soprattutto sull’aspetto emotivo di chi è sul palco) quello che Ligabue mette in scena in questo tour è un concerto essenziale, asciutto in cui la produzione non copre le canzoni. Un live dall’andamento variegato, con momenti di grande impatto rock e segnato da una generale linea pop rock. Interessanti arrangiamenti e suoni “veri”,

LIGABUE “START TOUR 2019”

14 GIUGNO – STADIO SAN NICOLA – BARI
17 GIUGNO – STADIO SAN FILIPPO – MESSINA
21 GIUGNO – STADIO ADRIATICO – PESCARA
25 GIUGNO – STADIO ARTEMIO FRANCHI – FIRENZE
28 GIUGNO – STADIO SAN SIRO – MILANO

2 LUGLIO – STADIO OLIMPICO – TORINO
6 LUGLIO – STADIO DALL’ARA – BOLOGNA
9 LUGLIO – STADIO EUGANEO – PADOVA
12 LUGLIO – STADIO OLIMPICO – ROMA


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