ANASTACIA la bianca con la voce nera, tra pop e black music. Recensione
ANASTACIA la voce nera
“Valmontone Summer Festival”
15 giugno 2019
Valmontone Outlet
Valmontone (Rm)
Voto: 8
di Francesca Amodio
ANASTACIA la voce nera
È nel secondo sabato di questo afoso giugno che il Valmontone Summer Festival inaugura l’estate, col primo dei quattro appuntamenti musicali della stagione aperta dalla star internazionale americana Anastacia, cui seguiranno i live di Deejaytime, Boomdabash e Stadio.
Anastacia sembra quasi non sentire il peso delle sue cinquantuno primavere, tra cui alcune non proprio serene: la bianca dalla voce nera, regina del pop rock, del funky, del soul, tra le artiste più ascoltate del terzo millennio, coi suoi trenta milioni di dischi venduti in tutto il mondo, regala al pubblico italiano, stasera a due passi dalla Capitale, un live di un’ora e mezza circa pregno dell’energia esplosiva che fin dagli esordi l’ha contraddistinta, un guizzo contagioso ed ipnotizzante.
Voce Frizzante e roca
La sua voce frizzante e roca, densa di sfumature, la sua cascata di lunghi capelli biondi ed il suo look inconfondibile, zingaresco ed orientaleggiante, hanno fatto scuola dagli Stati Uniti all’Oceania, il tutto condito dall’innata simpatia dell’artista, che da sempre privilegia un contatto diretto e schietto coi suoi fan – non a caso stasera esordisce affermando che al giorno d’oggi non è poi così scontato assistere ad un concerto in cui la musica sia suonata veramente – e l’affezionato e numerosissimo pubblico italico come una spugna le restituisce la veracità e l’affetto, riservandole un’accoglienza degna della grande carriera di quest’artista pura, rimasta coerente negli anni alla sua musica piena di contaminazioni ed aperture, un pop sempre sui generis e di qualità eccelsa, amabilmente sporcato qua e là da scie dance cui l’incredibile voce di Anastacia ha costantemente dato un’identità ed una dignità altissime.
Scaletta
L’apertura della scaletta è affidata all’indimenticabile “Left outside alone”, a cui seguiranno, in alternanza ai successi dell’ultimo lavoro in studio della cantante, “Evolution”, le intramontabili “I can feel you”, “Sick and tired”, “Cowboys and kisses”, “One day in your life”, “Not that kind”, il celebre omaggio ai Guns N’ Roses con “Sweet child of mine”, contenuto nello splendido album di cover maschili dal titolo “It’s a man’s world”; il live prosegue con i successi storici dell’artista come “Why’d you lie to me”, “Paid my dues”, “Welcome to my truth”, “I belong to you”, per concludere in bellezza con il brano che ben diciannove anni fa ha consacrato Anastacia fra le icone mondiali del contemporary R&B, “I’m outta love”, il primo scritto dalla cantante, contenuto nel suo fortunato disco d’esordio “Not that kind”.
Anastacia. Una rarità
Artiste come Anastacia si rivelano sempre più una rarità, soprattutto in una discografia spesso deviata dalle sterili e fatue mode indie del momento; Anastacia si rivela invece stasera l’esempio di una coerenza artistica mantenutasi salda nel tempo, di una qualità che gli anni non hanno scalfito, come dimostrano i pezzi di successo mondiale di quest’artista sempre fedele a sé stessa e alla propria creatività, noncurante delle tendenze ma creatrice e fautrice di queste, nella realizzazione di un pop sempre di altissima caratura in cui nel tempo la sonorità danzereccia non ha mai scalfito l’importanza del songwriting, col risultato di una produzione artistica peculiare e di successo, che resiste splendidamente in gloria anche dopo quasi un ventennio.