MAX WEINBERG’S JUKE BOX il pubblico fa il concerto. Recensione
MAX WEINBERG’S JUKE BOX
19 Luglio 2019
Castello Sforzesco
Milano
Voto: 8
Di Luca Trambusti
Max da solo
Max Weinberg è il batterista della E Street Band e questa fama precede le sue indubbie capacità tecniche. Lui è uno di quei batteristi che si potrebbe definire roccioso, robusto e con un neologismo “metronomico”. La sua potenza non è devastante a differenza della sua precisione, che non viene mai meno, anche quando si cimenta nelle sue eccitanti e strabilianti rullate, oppure quando usa i piatti in maniera intelligente. In una sola parole è un Signor Batterista, tra i migliori sulla scena.
Quando il Boss mette in stand by la E Street Band, Max (come altri della formazione) gira il mondo con un suo particolare progetto che va sotto il nome di Max Weinberg’s Juke Box, la cui caratteristica, proprio come un vecchio juke box, è che il pubblico sceglie ciò che vuole ascoltare e la band lo esegue, ricalcando in parte ciò che fa anche Springsteen quando vengono esposti i cartelli con le richieste dei fan.
Cosa vuoi sentire?
Alle spalle della band, ancor prima che questa salga sul palco, scorre una lunga lista di canzoni tra le quali scegliere: sono tutti classici del rock e del pop, note hit di artisti americani ed inglesi, quelle che chiunque con una seppur minima cultura rock conosce e può cantare. E’ stupefacente vedere parecchi adolescenti accompagnati da padri e madri cantare a squarciagola canzoni come “My Generation” (brano che Weinberg dedica a Keith Moon che definisce “uno dei miei batteristi preferiti, scomparso troppo presto“)
Un concerto che diverte
Lo spirito di questo concerto infatti è quello di condividere, divertirsi e divertire il pubblico. E allora il centro è perfetto, perché questo concerto diverte, unisce il pubblico e diverte i musicisti sul palco.
Lo show parte con Max che legge un foglio in italiano in cui annuncia ciò che è questo spettacolo (per scherzo gli hanno scritto anche delle parole in milanese) e poi la band attacca (a sua scelta) con due brani, il primo dei quali, guarda caso, arriva dal repertorio di Bruce, da cui il batterista pescherà parecchie cose, intercettando gli umori ed il volere del pubblico. Dalla terza canzone la scaletta la costruisce in parte il pubblico che accalcandosi sotto il palco urla le proprie preferenze tra cui Weinberg sceglie cosa eseguire. Altre canzoni sono invece selezionate direttamente dalla band.
Ogni sera è diverso
Oltre alla batteria, posta sul palco ovviamente in primo piano, ci sono due chitarristi/cantanti che si alternano alle parti soliste ed un bassista. Le versioni che mettono in campo sono essenziali, immediate, per quanto suonate benissimo, considerando anche il vasto repertorio su cui lavorare. Ma l’importante non è la qualità dell’esecuzione, che è sempre alta; il focus è il momento conviviale, il rito del cantare e dell’essere tutti concentrati e focalizzati su quella canzone. Il divertimento, la “sicurezza” che regala la cover sono l’elemento centrale della serata, unitamente alla “sorpresa” di scoprire cosa arriverà dopo, nell’attesa di quella che magari è la Tua Canzone. Le scalette sono diverse ogni sera perché ciò che comanda sono gli umori della band e del pubblico.
MAX WEINBER’S JUKE BOX
Una cover band di gran lusso
Occorre però dire anche una cosa: buona parte del successo di questo spettacolo (perché é un successo, sopratutto in termini di entusiasmo) è dovuto al fatto che a realizzarlo è il batterista di Springsteen, fosse la band da pub (come molte ce ne sono e alcune anche tecnicamente valide) sicuramente la risposta del pubblico non sarebbe la stessa (per quanto cover e tribute band godano di buona visibilità).
E’ un concerto da affrontare con “leggerezza”, consci di essere di fronte ad un grande batterista che tuttavia non ruba mai la scena (nemmeno con un assolo) e lascia piuttosto che siano le canzoni e la musica a comandare. L’unica concessione è quando Max, mentre la band suona Crosby, Still e Nash in acustico, scende dal palco e gira tra il pubblico stringendo mani, seguito da un nugolo di persone pronte a toccarlo, fotografare e riprendere con i cellulari. Un vero bagno di folla.
Alla fine tutti soddisfatti, contenti, in primis un entusiasta Max Weinberg che dal palco annuncia il prossimo ritorno nel nostro paese di Springsteen con la mitica E Street Band. Una serata di leggerezza, di buona musica, di divertimento, con una scaletta da urlo e che parla da sola.