RENATO ZERO: poco spazio per lo scimmiottamento o la nostalgia. Recensione
RENATO ZERO recensione
ZERO IL FOLLE IN TOUR
8 Novembre 2019
Palazzo dello Sport
Roma
Voto: 9
Di Francesca Amodio
RENATO ZERO recensione
Con più di mezzo secolo di carriera alle spalle, oltre quaranta dischi pubblicati e sessanta milioni di copie vendute, il Palazzo dello Sport di Roma è pronto ad accogliere il suo illustre concittadino, lo “Zero il folle”, con il calore speciale che, probabilmente, solo Roma sa regalare all’amato Renato Zero.
Tutto pieno
Si fa fatica a trovare un posto vuoto lungo le file dei ben 11.500 posti dell’ex Palalottomatica. Questo è solo il quinto degli undici sold out che il pubblico di Zero gli riserva durante le ventisei date dello “Zero il folle in tour”, per la presentazione dell’ultimo lavoro dell’artista.
Renato Fiacchini, Renato Zero
È proprio col suo cognome d’arte che Renato Fiacchini sembra riconciliarsi, in questo disco e in questo concerto: non che Zero l’abbia mai rinnegato, quell’esserino gracile, curioso, istrionico, indomabile e controcorrente che ha rivoluzionato il cantautorato italiano d’inizi anni settanta rappresentando un autentico unicum, in Italia e fuori dai sicuri confini dello Stivale.
Anzi, sembra quasi omaggiarlo presentandosi con improbabili cappelli con nature morte e lunghe e sgargianti vesti glitterate. In alcuni momenti sembra proprio che Renato abbia sentito il bisogno di riavvicinarvisi con maggiore consapevolezza e lucidità, guardando al ragazzo di cinquant’anni fa con tenerezza e riverenza, come un vecchio teatrante scalfito dalla vita ma tra le cui rughe un sorriso candido trova sempre spazio e terreno fertile.
Il senso del disco
“Che ci faccio col raggio di sole. Che ci faccio di tante parole. Che ci faccio con questo presente. E una fetta di niente. Se non ho sufficienti ragioni per far muovere certe emozioni. Se non è solo il pane a nutrirmi. Uno straccio a vestirmi. Ero nato per essere niente. Il mio io non piaceva a nessuno. Ho cercato, mi sono trovato Nella barba di un vecchio eremita. In un bimbo in una storia pulita. E nel cuore di una puttana. Così vera ed umana”. Così canta a sé stesso – interpretato in video da un somigliantissimo Mauro Di Maggio – nella bellissima title track, che forse nel messaggio racchiude un po’ il senso del disco tutto.
Poco spazio per lo scimmiottamento o per la nostalgia, in questo concerto
C’è poco spazio per lo scimmiottamento o per la nostalgia, in questo concerto. Il tutto accompagnato, ma virtualmente, dall’orchestra diretta dal fido maestro Renato Serio, dalla sua storica band e dal coro “Wacciuwari” – in cui spiccano le voci potenti di Claudia Arvati e Riccardo Rinaudo. È proprio al coro che Zero affida l’arduo onere di rielaborare pezzi storici quali ad esempio “Triangolo” e “Madame”, missione che le sette voci portano a termine magistralmente, mentre Renato preferisce dedicarsi anima e corpo ai brani del suo ultimo, monumentale lavoro.
“Zero il folle” infatti non rientrerà forse nella top five di qualche sorcino più purista, ma è senza ombra di dubbio alcuno un disco importante, un lavoro di denuncia sociale che, come Zero ci ha oramai meravigliosamente abituati, con stile e maestria rifugge la retorica e la melassa.
Un vero peccatore
Uno degli innumerevoli meriti di Renato nazionale infatti è quello di esser sempre stato un peccatore inter pares e mai un patrizio super partes che sputa sentenze da un pulpito di marmo. Forse più di tutte questa è la sua qualità che maggiormente piace alla gente. Sempre e comunque dalla parte degli ingenui, dei poveracci, dei diversi ma anche dei rabbiosi, dei rancorosi, forse perché, in fondo, una piccola particella di ciascuna caratteristica alberga un po’ in noi tutti, Renato compreso. Ma non sempre dal lato delle vittime, come a volerci urlare che spesso siamo proprio noi le principali vittime e i principali accusatori di noi stessi, a volte, a ragione.
Le sue interpretazioni
Dalla commovente “Quattro passi nel blu”, dedicata agli scomparsi a lui cari (dall’amica di sempre Mia Martini a Dalla, Daniele, Battisti, De Andrè, Califano, Baroni e molti altri) a “Casal de’ Pazzi” in cui campeggia Pasolini con la bocca serrata da un cerotto, da “Emergenza noia”, sulla cocaina, a “Ufficio reclami”, sull’uomo peccatore/approfittatore. Fino a “La culla è vuota” e “Figli tuoi”, probabilmente i pezzi più critici e bastonanti del disco, incentrati sul dramma delle morti che superano di gran lunga le nascite.
Il live, della durata di quasi tre ore, si chiude con l’imprescindibile “Il Cielo”, fra i brani manifesto di Renato Zero più struggenti e mai come oggi tremendamente attuali. Va detto grazie al Nostro che non le fa perdere smalto, dimostrando tra l’altro per tutta la durata dello spettacolo una presenza scenica e vocale ancora una volta stupefacenti e meraviglianti.
Insomma, sorcini o meno, Renato Zero offre ancora mille e più motivi per assistere ad un live intenso ed impeccabile, un’esperienza unica ed ammaliante a cavallo tra sogno e realtà.
RENATO ZERO recensione
ZERO IL FOLLE IN TOUR
Novembre 2019
- 1 novembre – Palazzo Dello Sport di ROMA
- 3 novembre – Palazzo Dello Sport di ROMA
- 4novembre – Palazzo Dello Sport di ROMA
- 6novembre – Palazzo Dello Sport di ROMA
- 8novembre – Palazzo Dello Sport di ROMA
- 9novembre – Palazzo Dello Sport di ROMA
- 14novembre – Mandela Forum di FIRENZE
- 15novembre – Mandela Forum di FIRENZE
- 18novembre – Grana Padano Arena di MANTOVA
- 19novembre – Grana Padano Arena di MANTOVA
- 23novembre – Vitrifrigo Arena di PESARO
- 24novembre – Vitrifrigo Arena di PESARO
Dicembre 2019
- 7dicembre – Modigliani Forum di LIVORNO
- 8dicembre – Modigliani Forum di LIVORNO
- 14dicembre – Pala Alpitour di TORINO
- 15dicembre – Pala Alpitour di TORINO
- 21dicembre – Unipol Arena di BOLOGNA
- 22dicembre – Unipol Arena di BOLOGNA
Gennaio 2020
- 11gennaio – Mediolanum Forum di MILANO
- 12gennaio – Mediolanum Forum di MILANO
- 14 gennaio – Mediolanum Forum di MILANO
- 18gennaio – Palasele di EBOLI – Salerno
- 19gennaio – Palasele di EBOLI – Salerno
- 23gennaio – Palaflorio di BARI
- 25gennaio – Palaflorio di BARI
- 26gennaio – Palaflorio di BARI