PIERO PELÙ: tra passione rock e messaggi importanti. Recensione

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PIERO PELÙ live Milano
BENVENUTO AL MONDO TOUR
19 Novembre 2019
Alcatraz
Milano

Voto: 8
Di Luca Trambusti

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PIERO PELÙ live Milano

Messi in pausa i Litfiba, Pierò Pelù torna ad occuparsi della sua carriera solista. Il 13 ottobre 2019 è uscito un nuovo singolo “Pic Nic All’Inferno” in cui il rocker toscano campiona la voce di Greta Thunberg ed un mese dopo, il 13 novembre, parte per il breve “Benvenuto Al Mondo Tour”, 6 tappe in altrettanti grandi club (in attesa del 2020, anno di festeggiamenti per i 40 anni di attività).

Da sempre appassionato di rock Pelù ha dato spesso dimostrazione di essere in grado di frequentare questo territorio con credibilità e qualità. Il set di “Benvenuto Al Mondo Tour” entra infatti a piedi pari in questo mondo sonoro e culturale, ci si tuffa, ci gioca e se ne nutre, spostando a volte l’accento verso il pop ma conservando quella “pacca” e “botta” che riconduce il tutto all’ambito rock.

La scaletta prevede da subito (seconda traccia), il nuovo singolo, che come promesso, è realmente più veloce dell’originale. Archiviata la “pratica” Greta la prima parte del concerto vive molto sui temi dell’ambiente, della sua salvaguardia. E’ una sezione “politica” (aspetto che comunque resta anche sottotraccia in tutto lo show e che non è certo una novità per lui) e rabbiosa, sia dal punto di vista tematico che musicale. Ad accompagnare Pelù un power trio veramente potente (i Bandidos: Giacomo Castellano “James Castillo” – chitarra, Luca Martelli “Luc Mitraglia” – batteria, cori e sequenze, Dado Neri “Black Dado” – basso, doppia chitarra e cori). Il muro sonoro che costruiscono è impressionante, una vera dimostrazione di muscolare potenza. Anche le strutture dei brani non sono riconducibili al classico rock nazionale, in cui solitamente l’assolo di chitarra chiude la canzone. Qui i solo delle sei corde s’inseguono per tutta la durata dei brani, si conquistano spazio a discapito del cantato. Soprattutto Giacomo Castellano “James Castillo” è, al pari di Pelù, protagonista della scena ed anche il batterista si prende il suo spazio con un assolo. Il repertorio è quello di Pelù solista, dei suoi 5 album realizzati al di fuori dei Litfiba.

Finita la prima lunga fase infiammata, Pelù rallenta e si sposta in quel territorio in cui il rock ed il pop cavalcano insieme. Il “tiro” del concerto resta sempre alto ma la melodia aumenta di consistenza, la chitarra si ammorbidisce ed in genere l’impatto sonoro è meno potente, più morbido (ma mai troppo). Pelù resta sempre un grande mattatore, la sua abilità a tenere il palco è cosa nota e conclamata. Riesce a giocare con il pubblico tenendo sempre alta l’attenzione sullo spettacolo e soprattutto sull’essenza della musica. Arrivano anche le riproposizioni dei brani dei Litfiba, la scelta cade sui cavalli di battaglia, tutti acclamati dal pubblico. Su “Regina di Cuori” scherza con il pubblico, soprattutto quello femminile, su “El Diablo” fa inginocchiare tutto l’Alcatraz. Resta sempre quell’atmosfera di rabbia, lotta, protesta, denuncia e provocatoria irriverenza che spesso abbiamo visto e sentito da parte di Piero. “Fiorirà” poi è un sentito e delicato omaggio ai morti ammazzati per mafia. I loro volti scorrono sullo schermo con la data di nascita e di morte.

La terza ed ultima parte del concerto fa svoltare ancora verso il rock, anche se non siamo ai livelli della prima parte dello show, che resta un vero manifesto del genere. Sui brani dei Litfiba il pubblico acclama Pelù e si appassiona ovviamente perchè ben noti (oltretutto la platea non è fatta certo da teeneger, ma nemmeno da agée). Buona anche la scelta della scaletta che ha proposto brani “tematici” legati spesso al messaggio che in un determinato passaggio Pelù voleva sottolineare.

Che piaccia o no, Pelù è uno dei migliori rappresentati del rock italiano ad un certo livello. Cavalca il mainstream senza nessun condizionamento. Riesce a mischiare con sapienza la musica con l’impegno, la protesta, la denuncia. Lo fa in maniera provocatoria in una consolidata liturgia da rockstar, ma anche con coerenza e credibilità. Il rock per il fiorentino è vita e pane e questa sua passione la mette in scena, da solista come nei Litfiba. Per quello che firma a suo nome lo spostamento verso tematiche “socio/politiche/ambientaliste/barricadere” è più netto, mentre la band, pur senza banalizzare o nascondere, annega tutto ciò in una formula meno evidente e non sempre così d’impatto.

Quello di “Benvenuto Al Mondo Tour” è un concerto che mette d’accordo sia chi ama il rock di Pelù (ed oggettivamente il rock in generale) sia quella fusione con il pop, con le canzoni da cantare. Un plauso va al musicista che riesce a coniugare musica da “divertimento” con temi importanti, presentando al suo pubblico “messaggi” sostanziali.


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