SIBERIA: dove tutto diventa torrido. Recensione Live Milano
SIBERIA
Tutti Amiamo Senza Fine tour
19 Febbraio 2020
Circolo Ohibò
Milano
Voto: 7,5
Di Luca Trambusti
Tutti Amiamo Senza Fine nuovo disco da suonare live
Dopo avere aperto il loro nuovo tour nella natia Livorno i Siberia arrivano a Milano. Hanno un nuovo disco da presentare “Tutti Amiamo Senza Fine” uscito a fine novembre e lo fanno in una manciata di date nei club.
Sulla scena dal 2014 la band livornese arriva con la nuova uscita al terzo disco. Un percorso che tassello dopo tassello li ha visti crescere sia in notorietà, sia in abilità compositiva che esecutiva. La dimostrazione plastica la si è avuta con questo concerto milanese del nuovo tour. Già lo scorso anno i Siberia erano passati dallo stesso club (l’Arci Ohibò) ma con una minor risposta di pubblico ed una resa live di livello inferiore.
Una band in crescita
La prima cosa che si nota è di quanto siano “diventati più band”. Il ruolo del frontman di Eugenio Sournia è ora meno ingombrante. È cresciuta la sua (e loro) esperienza nello stare sul palco, grazie anche al fatto che in fase compositiva Eugenio non è più il solo autore ma anche altri della band collaborano alla stesura dei brani.
In generale però la band ha fatto un bel salto in avanti rendendo il loro spettacolo compatto, credibile ed a tratti appassionante e coinvolgente. La risposta del pubblico (giovane ma non giovanissimo) è incredibile perché sono in moltissimi (la quasi totalità, a partire dal management) a cantare le loro canzoni, a dimostrazione che la musica dei Siberia arriva e conquista chi la vuole ascoltare. Ed a dispetto del nome niente è gelido, anzi diventa tutto molto torrido. Il climate change colpisce anche nella musica.
Sulle strade del pop
Ma è giusto così perchè questi toscani vogliono muoversi sulle strade del pop ed allora le melodie devono essere accattivanti, i testi devono avere una loro musicalità ed in questo i Siberia riescono molto bene nella versione live. A tutto poi si aggiunge un forte impatto sonoro, una tensione che non cede mai se non in pochi episodi un po’ più intimi. Le melodie vocali si distendono su tappeti di chitarre (e qualche base elettronica), chitarre che poi esplodono in assoli anche rumorosi, mentre la base ritmica è potente e martellante.
C’è dunque tanto: c’è il pop, c’è il rock, c’è la melodia, c’è la possibilità di ballare, ci sono (nei rari momenti di intimità) suoni maestosi costruiti dalle tastiere. Sembra troppo ma ai Siberia (Eugenio Sournia – voce, Cristiano Sbolci Tortoli – basso, Luca Pascual Mele – batteria e Matteo D’Angelo – chitarra)va riconosciuta la capacità di assemblare il tutto con grande abilità rendendo così il concerto vivo e coinvolgente. Anche quelle sfumature “dark” che accompagnano alcuni momenti del disco, dal vivo diventano dei punti di forza “schiarendosi” e “poppizzandosi” (in termini positivi).
In crescita e convincenti.
Questo il loro tour:
15 febbraio Livorno – The Cage
19 febbraio Milano – Circolo Arci Ohibò
21 febbraio Bergamo – Druso
22 febbraio Roma – Monk
29 febbraio Rimini – Bradipop
12 marzo Torino – Hiroshima Mon Amour – Premio Buscaglione
14 marzo Modena – Off
20 marzo Cavriglia – Officine Klee
21 marzo Perugia – Urban
28 marzo Firenze – Glue
04 aprile Bologna – Beered Festival c/o Unipol Arena