#iosuonodacasa: si chiude. Ecco il bilancio dopo sette settimane
#iosuonodacasa
Sette settimane
43.000 grazie
Dopo sette settimane il progetto musicale e benefico (uno tra i primi espressi sulla rete) arriva alla fine.
Queste le parole di chiusura scritte dal Franco Zanetti, direttore di Rockol e ideatore del progetto, concordate, condivise e riprese da tutti i partecipanti a questa bella iniziativa.
350 appuntamenti segnalati in cartellone dal 12 marzo al 30 aprile: è il bilancio di 50 giorni di attività di #iosuonodacasa, l’iniziativa messa in atto da un gruppo di siti musicali per dare visibilità a tutti gli artisti che hanno deciso di offrire al loro pubblico delle esibizioni domestiche via social. Mettendo da parte concorrenze e rivalità, Allmusicitalia, Frequenzaitaliana, Musica Dal Palco, Newsic, Ondefunky, Onstage, Optimagazine e Rockol, a cui si sono poi aggiunti in corsa anche bellacanzone.it, fourzine.it, ilmohicano.it, rocknation.it, spettacolo.eu, spettacolonews.com, hanno quotidianamente (e gratuitamente) fornito un servizio di compilazione e aggiornamento del cartellone degli eventi musicali via social.
Allo scopo informativo e promozionale si è aggiunto un obiettivo benefico: grazie alla Nazionale Italiana Cantanti, è stato possibile utilizzare il numero solidale 45527 per ricevere donazioni via sms a beneficio dell’Ospedale Niguarda di Milano.
In totale sono stati raccolti 43.000 euro: non una cifra gigantesca, ma comunque un contributo utile ad appoggiare gli sforzi sostenuti nella battaglia contro il Coronavirus.
E’ stata una bella avventura. Grazie a tutti quelli che hanno collaborato a renderla possibile.
Da parte nostra aggiungiamo un grazie a tutti gli artisti che hanno contribuito con le loro esibizioni ad accompagnare la quarantena del loro pubblico. Gli auguriamo di avere un futuro luminoso e anche che da questa esperienza possano trarre ispirazione e conoscenza da applicare ai loro futuri “veri” live.
Un grazie particolare a tutti coloro che hanno dato un piccolo ma significativo contributo che ha un valore simbolico oltre che economico. A loro auguriamo di poter tornare ai veri concerti con lo stesso spirito di supporto, con in più la consapevolezza che fare l’artista (e/o lavorare nella musica) è un VERO mestiere che spesso non ha una giusta riconoscenza economica.
Un grazie anche ai colleghi con cui abbiamo lavorato in sintonia ed armonia superando il concetto “del proprio orticello” e mettendo tutti a disposizione entusiasmo tempo, attenzione al progetto e spazio.
A tutti l’augurio di rivederci quanto prima sopra e sotto il palco, in salute e senza nessun timore di contatto.
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