MAX GAZZÈ: un surreale graduale e piacevole ritorno alla normalità. Recensione concerto Roma

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MAX GAZZÈ
SCENDO IN PALCO TOUR 2020
04 Luglio 2020
Auditorium Parco della Musica
Roma

Voto: 9
Di Francesca Amodio

Sono le 20.30 e l’arrivo all’Auditorium Parco della Musica di Roma è quasi surreale. È tutto come i romani lo hanno lasciato, la storica libreria è aperta, i bar pure. Sembra ieri che ci siamo alzati dalle poltrone rosse vellutate della Petrassi, della Sinopoli, della Santa Cecilia e del Teatro Studio Borgna, dopo aver assistito a qualche spettacolo natalizio o al consueto gospel. E invece le transenne raddoppiate che regolano l’ingresso in Cavea ci ricordano in un attimo che di mesi ne sono passati parecchi, torna come un boomerang l’incubo delle certificazioni, della privacy minacciata: per ascoltare un po’ di musica dal vivo dopo interminabili settimane di incertezza e paura vogliono sapere tutto, congiunti, non congiunti, singoli, coabitanti. Ma per riassaporare il brivido della normalità, le mille persone che stasera vedranno l’ultima data del trittico romano di Max Gazzè dichiarerebbero questo ed altro, per cui si mettono tutti diligentemente in fila, mascherina in volto, distanziamento di almeno un metro, via qualsiasi traccia di cibo o bevanda, e finalmente il varco della Cavea può essere attraversato.

MAX GAZZÈ
Come agli esordi

Anche qui, l’aggettivo “surreale” inevitabilmente ritorna: per uno che riempie palazzetti e non solo, avere davanti agli occhi una platea ed una tribuna svuotate, scenario che si confarebbe più ai tempi lontani degli esordi del cantautore e bassista cinquantaduenne, dev’essere quantomeno strano, come per i fedeli affezionatissimi che subito hanno risposto con entusiasmo alla coraggiosa iniziativa di ripartire subito con la musica dal vivo dell’agenzia OTR di Francesco Barbaro, ai quali senza dubbio gli assembramenti, quelli belli, di abbracci e balli con gli sconosciuti sotto il palco, sono mancati. Ma anche qui si va avanti, la voglia catartica di liberarsi dell’angoscia, almeno per un paio d’ore, e godere della brezza fresca della Cavea e soprattutto della musica di Gazzè, omnia vincit.

L’apertura di questa terza e ultima data capitolina del cantante, che inaugura ufficialmente la stagione “Auditorium Reloaded”, è affidata al giovane e talentuoso Brando Madonia, figlio dell’arte di Luca e fra le giovani scommesse della “Narciso Records” di Carmen Consoli, che col solo ausilio di una chitarra porta a casa un’apertura dignitosa, con la vena cantautorale intrisa della sua Catania.

MAX GAZZÈ  
live roma
Max e la band sul palco

Alle 21.30 spaccate la band è sul palco, e sono nomi che non avrebbero bisogno di presentazioni: Clemente Ferrari al piano e ai sintetizzatori, Cristiano Micalizzi alla batteria, con incursione a percussioni e gong, Max Dedo al trombone, flicorno e, talvolta, chitarra acustica, e Davide Aru alle chitarre, encomiabile ed inappuntabile sostituto del fido Giorgio Baldi il quale, trasferitosi ad Oxford, si apprende dai suoi social, ha scelto, per il momento, di non lasciare la famiglia in questo momento storico complicato. L’emozione è tanta anche per lo stesso Gazzè, che i palchi li calca da una vita, il quale più volte ringrazia il suo pubblico come a dire che non era poi così scontato questo tipo di risposta in un momento storico ancora molto delicato. “Mille volte ancora”, splendido brano tratto dall’album “Maximilian” del 2015, apre le danze, ma già dal secondo, l’iconica “Vento d’estate”, la voglia di ballare e dimenticarsi dei pensieri, o quantomeno di mettere loro, stavolta, in quarantena per un po’, è tanta, e così le prime file del parterre timidamente si levano dalle sedie per assecondare anche col corpo le note di questo brano coinvolgente che sa d’estate; il tutto, va detto, sempre in uno scrupoloso rigore e rispetto delle norme di sicurezza. “I tuoi maledettissimi impegni”, “Gli anni senza un Dio”, “Il solito sesso”, gli echi prog della psichedelica “Raduni Ovali”, la rarissima “La cosa più importante”, fino al mix de “Il timido ubriaco” e “L’uomo più furbo”, per andare avanti poi con “Non era previsto”, la storica e romantica “Mentre dormi”, fino alle celeberrime ed irrinunciabili “Cara Valentina” e “La Favola di Adamo ed Eva”: Max Gazzè è il solito animale da palcoscenico che col suo garbo procede spedito, nel risultato di un live come di consueto impeccabile, incredibilmente potente e carico, senza troppi fronzoli e orpelli.

MAX GAZZÈ 
live roma
Emozioni più della tecnica

Al di là del livello tecnico delle esecuzioni di cui sarebbe pleonastico anche solo parlare, il livello qualitativo, sentimentale ed emotivo di tutti i brani di Gazzè raggiunge picchi da sempre elevatissimi: Gazzè è un arpista che conosce e scava a fondo in ogni millimetro di ogni singola corda sfiorata. La carica emozionale di brani quali “Progetto dell’anima”, “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”, “L’amore non esiste”, “Ti sembra normale”, “Sotto casa”, è quella di un artista che ha saputo concretizzare la magistrale abilità di attuare un complesso sposalizio tra l’andatura ritmica, orecchiabile ed andante, ed una composita ed accorta ricercatezza del sound, nel risultato di un cantautorato assolutamente sui generis che rifugge qualsivoglia paragone, vivendo felice in un’oasi di squisita unicità. Il concerto si chiude con la triade costituta da “Posso”, “La vita com’è” e “Una musica può fare”: il ringraziamento alle maestranze stavolta è più sentito che mai, così come mai come ora abbiamo sentito sulla pelle e nell’anima il verso dell’ultima, in cui si canta che “una musica può salvarti sull’orlo di un precipizio”.

E Max Gazzè stasera ci ha valorosamente salvati tutti rendendoci debitori di spensieratezza, che ci si augura sia lo stato d’animo apripista di un’estate di graduale ritorno alla normalità.

MAX GAZZÈ
Maestranze sul palco
La prima sera i lavoratori sul palco

Nella prima delle tre serate romane (2 Luglio 2020) l’artista, ad inizio concerto, ha fatto salire sul palco 40 addetti ai lavori “è una grande emozione ricominciare, ha detto Gazzèvedere i vostri volti e sorrisi; è una cosa che mi dà profonda gioia. Davanti a me c’è una piccola sostanza dei 400mila lavoratori del mondo dello spettacolo e della musica; dietro ogni palco ci sono centinaia di persone che lavorano, per artisti grandi, medi, piccoli, di tutti i livelli. Questa sera per me è importante lasciare voce a loro”. E così ha passato il microfono ad alcuni di loro che, senza mezzi termini, hanno chiesto un’adeguata tutela alle istituzioni illustrando le difficoltà che il settore sta affrontando. “Il 23 febbraio hanno bloccato tutti gli spettacoli; a fine marzo abbiamo saputo dall’Inps che non avremmo potuto avere la cassa integrazione; a fine aprile ci hanno detto che avremmo dovuto attendere i decreti dell’ultima istanza; a fine maggio ci hanno detto che non potevamo avere il bonus come lavoratori di spettacolo, ma che avremmo avuto tre assegni come lavoratori intermittenti; a fine giugno nessun assegno è stato dato ai lavoratori intermittenti. Ad oggi la situazione di molti lavoratori del settore è drammatica – hanno detto – Tutto questo avviene nel silenzio più totale del Ministro del lavoro e del Governo, che rilancia il suo interesse per la cultura ma ignora la nostra esistenza. Chiediamo la liquidazione del bonus, un reddito di continuità e un’idennita’ di disoccupazione speciale Covid fino alla ripresa delle attività a pieno regime. Ripresa che sappiamo bene non accadrà fino a quando ci saranno prescrizioni così restrittive da rispettare. Perché quella iniziale del 15 giugno non è una vera ripartenza di tutto il settore. Durante questa emergenza sanitaria per noi lavoratori dello spettacolo c’è stata la presa di coscienza della fragilità e a volte dell’inesistenza degli ammortizzatori sociali, come se noi lavoratori fossimo invisibili. Questo riguarda, seppur con sfumature diverse, tutti i lavoratori dello spettacolo. È arrivato il momento di riformare il settore, che porti ad un contratto unico e ci garantisca di essere uguali non solo nei doveri ma anche nei diritti. Speriamo che tutti voi ricorderete questo insolito inizio di spettacolo e ci aiuterete a raccontare cosa sta succedendo. Grazie a Max per averci invitato questa sera su questo palco

Sempre nel primo concerto a sorpresa nel bis, sulle note di “Posso”, è salito sul palco anche Carl Brave.

MAX GAZZÈ
Max GAZZÈ Scendo in Palco tour

Dopo le tre repliche romane il tour “Scendo in palco”, voluto e organizzato da OTR Live, proseguirà per tutta l’estate.

In arrivo le seguenti date:

25 luglio – Sant’Agata Bolognese (BO) – Festa Mobile,
3 agosto – Benevento – Bct Festival del Cinema e della Televisione,
8 agosto – Cervere (CN) – Anima Festival,
9 agosto – Palmanova (UD) – Estate di Stelle,
6 settembre – Todi (PG) – Todi Festival.

https://www.facebook.com/pg/maxgazzeofficia

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