VIAGRA BOYS: la data di Bologna cambia location
VIAGRA BOYS
28 NOVEMBRE 2021
Link
Bologna
A seguito delle numerose richieste e in conformità con le disposizioni per l’emergenza Covid-19, la data del 28 novembre dei V**gra Boys (** = “ia” per i filtri antispam) è stata spostata dal Freak Out al Link di Bologna.
La band svedese farà tappa anche a il 30 novembre al Teatro Centrale di Roma e l’1 dicembre ai Magazzini Generali di Milano.
I biglietti per la data al Link di Bologna sono acquistabili su Musicglue, per la data al Teatro Centrale di Roma su Boxofficelazio e per il concerto ai Magazzini Generali di Milano su Ticketone.
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VIAGRA BOYS
Tre date in Italia a novembre 2021 con il nuovo album “Welfare Jazz”
Gli eroi post punk di Stoccolma, V**gra Boys (** = “ia” per i filtri antispam) hanno annunciato l’uscita del nuovo album Welfare Jazz e il nuovissimo tour che farà tappa anche in Italia per tre date nel 2021. La band sarà il 28 novembre al Freak Out di Bologna, il 30 novembre al Teatro Centrale di Roma e l’1 dicembre ai Magazzini Generali di Milano.
VIAGRA BOYS
28 novembre – Freak Out – Bologna
30 novembre – Teatro Centrale – Roma
1 dicembre – Magazzini Generali – Milano
info su www.bpmconcerti.com
Welfare Jazz, in uscita l’8 gennaio, è stato prodotto da Matt Sweeney (Bonnie “Prince” Billy, Run The Jewels), Justin e Jeremiah Raisen (Yves Tumor, Kim Gordon, Sky Ferreira) e dai precedenti collaboratori Pelle Gunnerfeldt e Daniel Fagerström (The Hives, The Knife). Sebbene tutto sia intriso di satira, la band torna con il suo marchio post punk pieno del suo scottante rifiuto della normalità, di una società maschilista, misogina e razzista. Anche il titolo dell’album ha una sfumatura satirica, è la traslitterazione dallo svedese del termine usato per indicare il sostegno finanziario che il governo svedese elargisce ai musicisti jazz, facendone sempre una questione di classe e dando priorità alle istituzioni.
Nel nuovo video Ain’t Nice, Murphy, il cantante, semina il caos: ruba scooter, giacche, interrompe picnic, non lascia indifferente nessuno spettatore innocente. Poi viaggia nel tempo fino al XVIII secolo, circondato dalla sua servitù. Il video deride timidamente il dramma del rapporto maschilista del post punk classico, attraverso un ringhio a gola piena, linee di basso durissime e sintetizzatori spigolosi.
