THE ANDRE: appare in un’ottima rilettura di De André con orchestra (Recensione)

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THE ANDRE
Con l’Orchestra Verdi di Milano
rilegge a Buona Novella di Fabrizio de André
02 dicembre 2021
Auditorium di Milano

Recensione di Luca Trambusti
Voto: 9.0

Nel 1970 (1 novembre) usciva “La buona novella”, uno dei migliori album di Fabrizio De André. Si tratta di un concept album ispirato dai vangeli apocrifi (cioè non quelli “ufficiali”, scritti da evangelisti diversi da quelli conosciuti) che propongono una lettura più terrena, umana e meno spirituale della figura di Cristo. In particolar modo il disco si concentra sulla figura di Maria, la sua storia, la sua infanzia e il suo rapporto materno con il Cristo, visto come figlio. Nell’album viene prestata attenzione anche alle storie di Dimaco e Tito, i due ladroni crocefissi con Gesù.

Nel 2018 arriva sulle scene The Andre, un misterioso personaggio che in pubblico non mostra il suo volto, travisato con un cappuccio in testa ed un paio di occhiali da sole a nasconderne lo sguardo. Di per sé, quella di non apparire, potrebbe non essere una novità, ma la caratteristica del cantante mascherato è quella di rileggere alcuni brani trap in maniera acustica ed assai personale. Accompagnandosi con la chitarra ciò che colpisce è l’incredibile somiglianza della sua voce con quella di Fabrizio De André: lo stesso timbro, lo stesso calore e anche un’ottima intonazione. È un effetto straniante, quasi “spettrale” ma fortunato che in poco tempo porta questo anonimo ragazzo alla ribalta della cronaca e all’interesse del pubblico.

Arriva il 2021 e The Andre decide di uscire dal personaggio misterioso disvelando il suo volto e la sua vena cantautorale (iniziata già nel 2020). Si scopre così (con ancora un alone di mistero) che si tratta del bergamasco Alberto G, ventinove anni, laureato all’Università Statale di Milano in Lettere Moderne.

Evidentemente però l’amore e la passione per De André sono forti in Alberto, il quale, anche con il supporto di Dori Ghezzi e della fondazione De André decide di rileggere in chiave orchestrale sinfonica l’opera magistrale de “La buona novella”. Per due giorni si presenta sul palco del bellissimoAuditorium di Milano accompagnato dall’Orchestra Verdi di Milano diretta e arrangiata dal Maestro Simone Tonin (già con la sua orchestra ad accompagnare Francesco De Gregori nel tour orchestrale delle Greatest Hits).

The Andre si presenta sul palco seduto su una sedia di fronte ad un microfono e con la chitarra acustica, niente luci alle spalle a profilarne la persona ma un viso barbuto ben in mostra. Dietro di lui una poderosa orchestra di 42 elementi che rilegge tutte le parti musicali del disco. L’apertura è completamente sinfonica (“Laudate dominum”) seguono poi nel preciso ordine del disco tutte le canzoni che ci ricordano l’infanzia di Maria, la storia di Giuseppe e la concezione, per poi arrivare alla crocifissione di Gesù e dei ladroni riletta in chiave “umana”, terrena e materna.

Il risultato è di grandissima intensità, coinvolgente e appassionante. All’incredibile voce si aggiunge il fattore orchestrale che di volta in volta apporta solennità, enfasi, drammaticità, potenza sonora, il tutto adattandosi a meraviglia alle singole canzoni.

The Andre

L’impianto è quello del concerto di musica moderna, cioè un susseguirsi di canzoni e applausi. Il risultato è di grande livello e bellezza. Le parti vocali sono impressionanti nella similitudine con quelle originali. Proprio in questo sta forse il bello ed il limite stesso dell’operazione. Diventa in questo modo una riproposizione molto fedele all’originale, vocalmente quasi didascalica. Ma l’effetto è così sorprendente da coprire anche questo limite. Musicalmente invece siamo su un diverso livello, una rilettura così ricca e appassionata ci porta in un altro mondo, in una diversa chiave di lettura.

In un teatro con una presenza di pubblico ben nutrita (anche nella seconda delle due serate) il successo è stato strepitoso. Tantissimi applausi e commenti entusiastici sino a quel grande capolavoro che è “Il testamento di Tito” (una rilettura dei 10 comandamenti fatta da Tito uno dei due ladroni morente in croce) a cui segue la conclusiva orchestrale “Laudate hominem” in versione potentissima e affascinante per la forza dell’orchestra.

Tantissimi gli applausi (quasi una decina di minuti), un principio di standing ovation obbligano il rito dei bis a cui The Andre e l’orchestra si prestano ben volentieri. C’è lo spazio per la rilettura di altri classici di De André: “La guerra di Piero”, “Geordie”, “Bocca di Rosa” a cui segue, per un ulteriore frote richiamo del pubblico, una seconda esecuzione di “Ave Maria”.

Operazione riuscita, fatta con grande eleganza, il dovuto rispetto e creatività nell’approcciarsi ad un’opera importante e sostanziale come “La buona novella”.

Complimenti.


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