ENRICO RUGGERI: tra vecchio e nuovo uno stimolante e rassicurante live. (Recensione)
ENRICO RUGGERI
La Rivoluzione Tour
09 aprile 2022
Teatro Nazionale
Milano
Voto: 7
Recensione di Luca Trambusti
C’è un nuovo disco da presentare live, “La Rivoluzione” e contemporaneamente c’è la possibilità di tornare sul palco (anche se in realtà nei teatri già si faceva da lungo tempo). Così Enrico Ruggeri non si fa sfuggire l’occasione e nella seconda data del suo “La Rivoluzione Tour” approda, in un sabato sera, al Teatro Nazionale di Milano.
Eccolo così ad esibirsi accompagnato da un band a cui si aggiunge anche il vecchio sodale dei Decibel Silvio Capeccia alle tastiere ritrovato qualche anno fa nella reunion dei Decibel. Tra canzoni nuove, brani storici Ruggeri mette in scena un concerto dalle sonorità rock, soprattutto nella sua seconda parte (che convince più della prima).
C’è spazio anche per il “momento Cassandra” dove il cantautore milanese dichiara di aver scritto in tempi non sospetti canzoni che annunciavano e anticipavano delle inascoltate verità, divenute poi con il tempo verità. Ma quella “politica”, come la definisce lui, è solo una parentesi dopo la quale si torna a cantar d’amore.
A fare da scenografia c’è un muro di amplificatori Marshall, simbolo del rock anni ’70 periodo storico a cui il nuovo album “La Rivoluzione” fa tematicamente riferimento. Anche musicalmente durante l’esibizione quel decennio, e il classic rock, riappare a tratti, come ad esempio quando il tastierista Francesco Luppi introduce “Il Mare D’Inverno” (brano del 1980) con la parte pianistica di “Firth Of Fifth” dall’album “Selling England By The Pound” dei Genesis del 1973 o le assonanze del basso iniziale tra “La fine del mondo” e quello di “One Of These Days” da “Meddle” dei Pink Floyd (1971).
Nello show c’è tutta l’anima di Enrico Ruggeri, della sua visione musicale, della sua abilità di autore di brani da ascoltare ma anche da ricantare perché ormai patrimonio comune della musica d’autore italiana.
Il cantautore ha saputo, e sa ancora, conquistare il suo pubblico, con uno show di grande eleganza, di misurata energia rock, dove le chitarre (a tratti anche tre sul palco) mantengono un ruolo centrale soprattutto negli “special” delle canzoni grazie ad arrangiamenti calibrati in equilibrio sul pop rock/rock d’autore.
A differenza di altre volte nel passato però nell’occasione si nota un differente uso della voce. A parte la sempre perfetta intonazione sovente il suo cantato è stato (magnificametne) “sporcato” da un graffio roco, che rendeva “caldissima, torrida” la sua performance. Nella serata milanese si è sentito un cantato più “morbido”, più attento ad addolcire questa abrasiva ruvidità. Lo si nota soprattutto su “Portiere Di Notte” (un capolavoro) che in altre occasioni (incluse quelle live discografiche) aveva appunto questa pasta vocale grossa che rendeva l’interpretazione di grande intensità.
In tutto il concerto Ruggeri si muove tra il vecchio repertorio e le canzoni di “La Rivoluzione” che viene presentato con sette brani su undici. Per il resto la sua storia artistica viene affrontata in tutto il suo percorso, senza dimenticare i primi brani dei Decibel (quelli di fine anni 70 ma anche quelli del ritorno di alcuni anni fa). Sul palco sale anche Massimo Bigi, un cantautore scoperto da Ruggeri (co autore di brani dell’ultimo disco) che ha suonato la chitarra ma a cui l’amico Ruggeri ha lasciato il palco per l’esecuzione di una rockeggiante “Bestemmio e Prego” estratta dal suo album d’esordio (a 62 anni).
Immancabili ovviamente i classici (tutti nel secondo tempo dello spettacolo) cantati insieme al pubblico: “Portiere di notte”, “Peter Pan”, “Quello che le donne non dicono”, “Il mare d’inverno”, “Polvere”, “Mistero” e la conclusiva “Contessa”.
Ruggeri, che introduce ogni brano con un breve racconto, regala sempre sicurezze e certezze con la sua musica e i suoi concerti. Stimolante ma rassicurante. Insomma dal palco nessuna rivoluzione.
La band è composta da Paolo Zanetti (chitarre), Francesco Luppi (tastiere), Fortu Sacka (basso), Alex Polifrone (batteria) ai quali si aggiungono Massimo Bigi, autore di molte canzoni del nuovo album di inediti di Enrico “La Rivoluzione” e cantautore a sua volta (chitarre) e Silvio Capeccia (tastiere).
Queste le prime date:
2 aprile al Teatro San Domenico di CREMA (Cremona)
9 aprile al Teatro Nazionale di MILANO
21 aprile al Teatro Ambasciatori di CATANIA
26 aprile al Teatro Olimpico di ROMA
30 aprile al Teatro Cavallino Bianco di GALATINA (Lecce)
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