ALGIERS: il ritorno in Italia
ALGIERS
12 maggio 2022
Biko
Milano
La band americana torna in Italia e presenterà, a due anni dalla sua uscita, “There Is No Year”, l’ultimo disco uscito a gennaio 2020.
I biglietti sono in vendita al costo di 18€ + ddp (per assistere al concerto è necessaria la tessera ARCI) a questo link.
Gli Algiers sono la risposta musicale a questi tempi bui. Una band che non si limita a scuotere i pugni in aria ma prende attivamente una posizione. Sempre molto informati sull’attualità “locale” ma con sedi distribuite in varie parti del mondo – Atlanta, Londra e New York – gli Algiers rifiutano di accomodarsi a sedere per aspettare la rivoluzione, cosa che criticano spesso di molti artisti contemporanei.
La condivisione delle loro esperienze e delle idee di sinistra maturate insieme nel contesto di
Atlanta, dove sono stati testimoni in prima persona della pervasività della violenza razziale anche a livello istituzionale, sono il punto di unione che li porterà, nel 2007 e precisamente a Londra, a decidere di fare musica insieme per dare voce alla forte volontà di resistere e lottare contro le ondate paralizzanti e destabilizzanti di frustrazione e disperazione.
Il loro primo singolo “Blood” viene pubblicato dalla Double Phantom, label di Atlanta, nel gennaio 2012.
Nel giugno 2015 pubblicano su Matador il loro album omonimo e, sempre nello stesso anno, aprono qualche concerto degli Interpol nel loro tour americano. Fin dall’inizio del 2015 sono accompagnati dall’ex Bloc Party, Mat Tong, alla batteria, e i loro live sono descritti come “un
richiamo costante a espressività dub, unite all’industrial e all’afrobeat, con echi no wave, free jazz, il fuoco e lo zolfo di Nick Cave, la musica concreta, i Suicide”
Il loro vagabondaggio virtuale (e reale) e il fatto di esistere come band in una costante diaspora, con non più di due membri nella stessa città contemporaneamente, li porta sempre ad assistere da diversi punti di osservazione, sia individuali che collettivi, alle ingiustizie del fascismo, le provocazioni sempre più evidenti della xenofobia inglese e dell’America di Trump.
E tutto questo è come carburante per la loro composizione musicale, che nel 2017 si è concretizzata nella pubblicazione del loro album “The Underside of Power”.
L’ultimo disco è del 2020, si intitola “There Is No Year” ed è stato prodotto da Randall Dunn e Ben Greenberg.