FRANCESCO DE GREGORI: le principesche hit (recensione)
FRANCESCO DE GREGORI
DE GREGORI & BAND LIVE – THE GREATEST HITS
29 maggio 2022
Alcatraz
Milano
Recensione di Luca Trambusti
voto: 8
Si chiude con la data di Milano il “DE GREGORI & BAND LIVE – THE GREATEST HITS”, un travagliato mini tour di quattro date nei club (prima a: Nonantola (Modena), Napoli e Roma). L’appuntamento di Milano è il recupero del concerto del 10 marzo, 6 maggio, 30 novembre 2020 e 23 marzo, 18 novembre 2021 e 16 marzo 2022. Ci sono dunque voluti oltre due anni per poter mettere sul palco questo show.
La band
Come promesso dal titolo del tour il cantautore romano ripercorre il suo repertorio storico, puntando maggiormente sulle (tante, ma non tutte) hit riviste e corrette con gli arrangiamenti di un’ottima band. Ad accompagnarlo sul palco Guido Guglielminetti (basso e contrabasso e direttore artistico), Carlo Gaudiello (tastiere), Primiano Di Biase (hammond), Paolo Giovenchi (chitarre), Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino) e Simone Talone (percussioni). Musicisti di grande personalità che mettono in campo un accompagnamento preciso, pulito dinamico e convincente.
Dopo l’apertura del giovane Filo Vals (che in solitudine ha conquistato il pubblico dell’Alcatraz con tanti applausi conclusivi) per due oreFrancesco De Gregori ha messo in scena uno spettacolo di grande eleganza e spessore, come d’altronde era lecito e legittimo aspettarsi da lui.
Gli arrangiamenti
Ha proposto degli arrangiamenti da band e da club senza però stravolgere le canzoni, permettendo (e chiedendo) al pubblico di cantarle in un enorme karaoke. “L’ho cantata bene. Quasi come voi.” Dice alla fine De Gregori dopo una corale “Generale” (quanto mai d’attualità).
La caratteristica dello spettacolo è quella dell’altalenante andamento della scaletta: ai tanti momenti più robusti, che sfociano anche nel rock e con le chitarre protagoniste di lunghi e potenti assoli (“Viaggi e miraggi” “Numeri da scaricare”, “Bufalo Bill”, “Sangue su sangue”, la caraibica “Titanic”, “Per le strade di Roma” e il “Vestito del violinista” – con un grande tiro) si alternano, quasi in sequenza ballate più delicate.
La varietà
C’è così una grande varietà nelle tipologie di arrangiamenti e di scelte sonore. Nella maggior parte dei casi sono le chitarre, più o meno delicate, a dettare la linea, ma spesso si affiancano l’organo e soprattutto l’armonica, sovente in apertura dei brani e che in “Rimmel” diventa protagonista con una intro e un assolo.
Ci sono anche momenti di grande intensità con “Il cuoco di Salò”, “Atlantide”, “Santa Lucia”, “Sempre per sempre”, la come al solito intensa “Donna cannone”, “Buonanotte fiorellino” che diventa un walzerino sul finale e la conclusiva “Viva l’Italia”
Non delude
Non delude Francesco De Gregori anche perché la scelta delle canzoni gli permette di vincere facile. Sono le hit, sono i brani “sicuri”, molti hanno fatto e fanno la storia della musica d’autore italiana. Arrangiamenti eleganti aiutano nella fruizione e nell’ascolto anche se il club nei momenti meno potenti non pare essere il luogo ideale.
Ovviamente sulle hit delle hit si alzano muri di telefonini (quindi non solo prerogativa adolescenziale) e canti corali che accompagnano l’esecuzione. A momenti De Gregori potrebbe andare in camerino, ci pensa il pubblico (anticipando sempre l’entrata) a cantare.
Comprereste un’auto usata da quest’uomo? Assolutamente sì… e con piacere!!!
Ora, per l’estate 2022, c’è il tour con Venditti a cui pensare.
SCALETTA
Viaggi E Miraggi
Numeri Da Scaricare
Se La Vedi Dille Ciao
La Storia
Bufalo Bill
Alice
Il Cuoco Di Salò
Sangue Su Sangue
Atlantide
Santa Lucia
Generale
Sempre E Per Sempre
Titanic
Per Le Strade Di Roma
La Leva Calcistica Della Classe ’68
La Donna Cannone
Buonanotte Fiorellino
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Il Vestito Del Violinista
Rimmel
Viva L’Italia
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