CESARE CREMONINI: il giusto e credibile approccio (Recensione)
CESARE CREMONINI
Stadi 2022
13 giugno 2022
San Siro
Milano
Recensione di Luca Trambusti
Voto: 8
Lo aveva annunciato in mattinata come un concerto “teatrale”, uno show diverso. Dalle parole di Cesare Cremonini era lecito aspettarsi un qualcosa di atipico, uno stadio che si sarebbe riempito di parole, di momenti intimi e delicati. Niente di tutto questo. Il concerto di Cremonini segue il più tipico degli schemi dello show da stadio: musicalmente potente, con suoni adeguati, alternanza di “scenari” musicali, di momenti più up tempo, angoli più intimi, momenti chiaramente divisi tra loro. Un concerto che dunque ben si cala nella storia artistica del cantautore bolognese e ben si adatta a una struttura come quella dello stadio (e quello di San Siro ancora una volta non regala il meglio dell’acustica). Il tutto con grande qualità e credibilità.
L’inizio vede sul palco il solo Davide Rossi al violino (già con i Coldplay e i Verve); poi arriva Cremonini che sale subito sul braccio meccanico che lo porta sopra la testa del pubblico nel parterre.
Il primo brano è il recente “La Ragazza del futuro” e ci trasporta subito ritmicamente in quel terreno tra presente e futuro. Versione forte con tanto di fiamme al cielo manco fossero i Kiss. Anche se il brano è di recente uscita il pubblico dimostra già di conoscerlo, di averlo nelle corde e di poterlo cantante insieme a lui. Ma questo effetto karaoke (che forse Cremonini non avrebbe voluto a questo livello) sarà la costante di tutto il concerto.
La prima parte è ovviamente tirata, poi si cala un po’ con l’arrivo de “La ragazza d Broadway” a cui però fa subito seguito il primo dei momenti migliori del concerto: “Chimica” un pezzone funkeggiante, pieno di groove, con una lunga parentesi strumentale a metà brano. Ottimo.
Rientrano poi gli archi e le atmosfere con “Colibrì” anch’essa nuova ma conosciuta.
Arriva a questo punto il primo e unico intervento parlato di tutto il concerto: un invito al pubblico a ricordare questo momento, così come farà lui.
Le parole introducono un salto nel tempo che ci riporta ai Lunapop con “C’è qualcosa di grande” ovviamente apprezzatissima dallo stadio.
Sulle note di “Buon viaggio” la luna piena si alza sullo stadio e percorre la sua parabola sino a scomparire dietro una delle possenti torri della struttura.
Arriva poi il momento più intimo, delicato: tre brani (anzi due e mezzo) per voce e piano con Cesare seduto allo strumento nella parte centrale della passerella che s’inoltra nel parterre. È il momento di “MoonWalk” dedicata al padre e suonata con anche il violino di Davide Rossi. Segue “Vieni a vedere perché” accompagnato dai cori del pubblico. Infine “Le sei e ventisei” è il brano cerniera che inizia voce e piano per poi far rientrare la band.
Segue il trittico più potente del concerto con “Mondo” (il miglior brano dello show) in cui ritorna il ritmo e su cui irrompe Jovanotti.. in video, e anche lo stesso Cesare jovanotteggia un po’. Seguono “Logico #1” e “Grey Goose”.
A questo punto arriva un’operazione del tutto particolare: il recupero di Lucio Dalla. Cesare Cremonini e Dalla duettano sulle note di “Stella di Mare” (1979 dall’album “Lucio Dalla”). Oltre alla voce reale, dalle registrazioni originali, il grande cantautore appare in video durante un concerto. Bellissimo momento su una delicata e potente canzone d’amore (di quelle che sapeva scrivere il grande Lucio) proposta in una versione grintosa e convincente che si chiude in crescendo con una lunga coda strumentale con Cesare alla chitarra elettrica. Momento brivido del concerto. Arrivano gli applausi del pubblico ma era lecito aspettarsi un tributo di maggior affetto da parte della platea a Lucio Dalla. Lo stadio invece sembra quasi ammutolito, un po’ tiepido, indeciso tra celebrazione e stupore.
Certo rientrare dopo questo brano è dura e infatti Cesare lascia “decantare” i tempi (almeno per i più appassionati da quanto si è appena sentito). Riprende con un’altra triade potente che inizia con “Lost In The Week End” e si chiude con “Chiamala Felicità” (dall’ultimo album) su cui Cremonini questa volta “dalleggia”. In mezzo l’intensa versione di “Ciao” con tanto di fiamme (di nuovo) che si estendono anche al pianoforte che “brucia” sulla passerella mentre Cesare Cremonini lo suona con tranquillità….
Il concerto prosegue con un altro tuffo nel passato, attesissimo dal pubblico: “Special 50” che Cesare inizia abbracciato a Ballo (di cui invidia i pettorali) a centro passerella, Prima balla con Ballo poi quest’ultimo rientra nel palco mentre San Siro balla, la struttura trema e il coro del pubblico copre la voce del cantautore bolognese
L’ultima suddivisione è invece affidata alla nostalgia/melodia con un trittico che il pubblico canta a squarciagola. La conclusiva “Nessuno vuole essere Robin” è quasi a cappella con un leggero tappeto di tastiere e il pubblico che lo accompagna. Poi, tra lanci di stelle filanti rientra la band con una lunga parte strumentale delicata, dominata dagli archi.
Ai bis sono affidati a “Al telefono” (con Valentino Rossi che viene inquadrato tra il pubblico del primo pit) e alla conclusiva “Un giorno migliore” che nuovamente ci riporta ai Lunapop e ci saluta con il pubblico che canta.
Dunque, Cremonini riparte dagli stadi (con un tour programmato da due anni) e lo fa con un concerto di qualità, che rientra in tutto ciò che ci si può aspettare in una situazione di questo genere. Uno show onesto, sudato, a tratti appassionante, a dimostrazione che se è arrivato sino a qui se lo può permettere, se lo merita. Se l’è guadagnato, è amato dal suo pubblico e conferma che in uno stadio, standoci a modo suo, non è fuori luogo.
Scaletta live Cesare Cremonini:
La ragazza del futuro
PadreMadre
Il comico (Sai che risate)
La nuova stella di Broadway
Chimica
Colibrì
Qualcosa di grande
Buon viaggio (Share the love)
MoonWalk
Vieni a vedere perché
Le sei e ventisei
Mondo
Logico #1
Grey Goose
Stella di mare
Lost in the weekend
Ciao
Chiamala felicità
50 Special
Marmellata #25
Poetica
Nessuno vuole essere Robin
Bis
Al telefono
Un giorno migliore
LEGGI LE INTERVISTE
Cesare Cremonini: il tour
9 giugno 2022 – LIGNANO – Stadio Teghil (data zero)
13 giugno 2022 – MILANO – Stadio San Siro
15 giugno 2022 – TORINO – Stadio Olimpico
18 giugno 2022 – PADOVA – Stadio Euganeo
22 giugno 2022 – FIRENZE – Stadio Artemio Franchi
25 giugno 2022 – BARI – Stadio Arena Della Vittoria
28 giugno 2022 – ROMA – Stadio Olimpico
2 luglio 2022 – IMOLA – Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari
I biglietti, dove disponibili, saranno in vendita online suticketmaster.it,ticketone.it, vivaticket.com e in tutti i punti vendita autorizzati. I biglietti precedentemente acquistati per il tour 2020 e 2021 resteranno validi per i nuovi appuntamenti e garantiranno l’accesso solo nella medesima città e location del concerto per cui si era comprato il biglietto.
Dal primo anello rosso l’audio era pessimo. Una esagerata presenza di bassi, la voce non si sentiva, se cantava vicino al microfono l’effetto “pop” era esagerato, se si allontava migliorava la qualità ma calava drasticamente il livello. Per la prima ora era rumore molesto, non un concerto. Poi il livello dei bassi è calato, ma restando sempre sbilanciato per dare una equalizzazione armonica.
L’effetto karaoke poi era davvero esagerato. Se uno va ad un concerto per urlare a squarciagola le canzoni che sta ascoltando, quasi per riuscire a farsi sentire sopra la musica diffusa dall’impianto, mi chiedo che ci va a fare ad un concerto. Questa non è passione, è menefreghismo: l’importante è come lo vivono loro, se poi rovinano l’ascolto agli altri, chi se ne frega.
Ho aspettato tre anni per questo concerto, me lo ricorderò come uno dei peggiori della mia vita.
Ciao , ti capisco stesso effetto a Torino , l’effetto Karaoke era presente …. Sarei curioso di sapere da chi ha visto il concerto nel prato gold se ha avuto un audio migliore
Per me esperienza opposta. Terzo anello rosso, leggermente decentrato. Arrivato con le peggiori aspettative, mi sono ricreduto. Sarà che avevo la cassa sospesa praticamente di fronte, anche se lontana ovviamente, ma l’audio era decisamente il migliore di qualsiasi altro concerto ascoltato a San Siro, mi sembrava di essere nel prato. Effetto karaoke presente ma piacevole, probabilmente dipende molto da chi hai attorno… noi cantavamo tutti ma la voce di Cesare si sentiva.
Tirando le somme siamo usciti da San Siro felici come non mai…. Davvero davvero super.