ELISA: quando il tour è green (Intervista)
ELISA
BACK TO THE FUTURE TOUR 2022
I concerti e l’ambiente
Intervista di: Luca Trambusti
Quello che qualche tempo fa Elisa aveva annunciato (Leggi qui intervista) ora si sta realizzando. Il suo nuovo tour è tutto pensato in funzione della massima sostenibilità ambientale possibile. Una serie di accorgimenti tendono a ridurre quell’impatto sull’ecosistema che solitamente accompagna un grande tour. Dopo le prime date (una purtroppo segnata dal crollo di parte del palco fortunatamente senza gravi conseguenze) ne abbiamo parlato in corso d’opera con Elisa che, supportata dai risultati, è sempre più convinta della sua scelta.
Come sta andando questo tour? Quali sono le reazioni del pubblico?
Sono molto contenta, sta andando tutto benissimo. La risposta del pubblico è straordinaria, si sente la voglia di tornare alla normalità.
Questa serie di concerti è pensata in chiave “green”. Cos’è cambiato rispetto ai precedenti concerti? E qual è il reale impatto sull’ambiente di questa operazione?
Stiamo seguendo un protocollo stilato dal Politecnico di Milano insieme a Music Innovation Hub. Abbiamo ridotto il numero di Tir, utilizzando strutture del posto. Sono state abolite le bottigliette di plastica e utilizzate solo auto ibride. Le scenografie sono realizzate con criteri di ecosostenibilità, e i concerti, dove possibile, vengono organizzati in orari in cui si possa sfruttare la luce solare, assumendo anche personale nel rispetto dei criteri di inclusione. Inoltre nella fase di produzione si è tenuto conto della compensazione del consumo di energia e dello spreco alimentare, preferendo materiali di seconda mano e merchandising eco-compatibile.
Noti anche da parte del pubblico un apprezzamento e condivisione verso le tematiche ambientali?
Assolutamente si. Nell’ultimo periodo si è sviluppato un movimento e una coscienza green molto forte. Forse anche un po’ per moda, ma ben venga che questo tema diventi di moda. I megafoni servono sempre.
Può questa scelta sensibilizzare ancor più il tuo pubblico (e il pubblico in generale) verso l’attenzione all’ambiente?
Questo è il mio obiettivo e anche il senso della collaborazione con l’ONU che mi ha riempito di orgoglio. Dobbiamo renderci conto tutti che facciamo parte di questo mondo e non lo possediamo, nessuna specie lo possiede. Il mondo è il posto dove tutti viviamo insieme. Spero che il rispetto per l’ambiente diventi sempre di più una tendenza, una cosa normale.
Al tour è legata anche una raccolta fondi per la riforestazione. Come sta andando?
Molto bene, già a fine maggio avevamo superato gli 80 mila euro. E’ un aspetto del tour a cui tengo molto. Attraverso la raccolta fondi si contribuirà al raggiungimento degli obiettivi del progetto europeo Life Terra, di cui Legambiente è la referente italiana, che mira a piantare entro il 2025 500 milioni di alberi in Europa, di cui 9 in Italia. La cosa particolare è che non è prevista la sola piantagione ma anche la loro cura per i tre anni successivi.
Quanto bene può fare alla causa per l’ambiente il fatto che sempre più musicisti siano sensibili a queste tematiche?
Fa benissimo, noi siamo degli amplificatori e più siamo, più il messaggio può crescere in maniera esponenziale. La crisi climatica è tema sempre più importante e per me non era accettabile tornare in tour ignorando questo problema.
Al di là del tour il tuo stile di vita è rivolto alla sostenibilità?
Assolutamente si. Dal 2003 stampo i dischi su materiali riciclati, in casa ho i pannelli solari, la macchina elettrica, la pompa di calore, compro più possibile prodotti ecologici, il cibo dai coltivatori locali e cerchiamo di mangiare poca carne e poco pesce, evitando gli allevamenti intensivi.
Com’è pensata la scaletta del concerto?
La scaletta unisce i brani del nuovo disco a quelli più amati dal pubblico. La scelta dei brani nuovi è ricaduta sulle canzoni per me più importanti per tematiche e per resa live. Quando canto mi piace divertirmi e provare emozioni.
Quanto è importante il live nel complesso della tua proposta musicale?
Moltissimo, la costruzione di una canzone è solo una parte del mio lavoro. E’ nel live che la canzone prende corpo e vita, con la condivisione diretta con il pubblico.
Qual è lo scopo principale per cui stai in scena? E come ti senti sul palco?
Sul palco mi sento piena di vita. Spero che questa estate si riaccenda il motore. Mi manca la semplice meraviglia di ritrovarci insieme sotto un cielo aperto. Abbiamo tutti fame di musica, di arte, di evasione, di spettacolo. Di sognare.
Tu sei mamma e tuo marito è in tour con te. È difficile conciliare il ruolo di genitori con il vostro lavoro che richiede anche lunghe assenze?
La maternità mi ha reso più coraggiosa, più solida, più consapevole. Ora che i bambini sono ancora piccoli li portiamo spesso con noi. Emma ha iniziato quando aveva cinque mesi. Sono venuti con noi anche in Spagna, a Parigi e mia figlia negli Stati Uniti. Ma non hanno mai perso le lezioni grazie ad una scuola che permette da anni anche le lezioni via Skype. Siamo una famiglia rock’n’roll.
Se riguardi indietro ai primi concerti di Elisa cosa pensi? Come ti vedi?
Ero giovane, ingenua, vivevo in un mondo tutto mio. Ho vissuto l’arrivo della popolarità nel modo più puro che si possa immaginare, alla prima esperienza in tutto. Non pensavo alla carriera. La vittoria a Sanremo mi ha cambiato la vita ma l’emozione di tornare sul palco ogni volta è la stessa e anche la mia vita non è cambiata così tanto, sicuramente continuare a vivere nella mia terra mi ha aiutato a non staccarmi dalla realtà quotidiana.
Cosa succederà dopo il tour?
È un tour molto lungo e impegnativo. Sicuramente prenderò una vacanza, ma non troppo lunga perché mi piace sempre essere in movimento.
ELISA: LEGGI RECENSIONE CONCERTO 2016
La musica e una chiave di lettura del nostro tempo. Ce lo ricorda Elisa, presentando quello che sembra possedere tutte le premesse per diventare uno degli appuntamenti live di riferimento della prossima estate: il «Si, sono super contenta di ripartire in questo modo, con questi concerti che hanno come obiettivo la sostenibilita. E una cosa bellissima, la piu importante per me, proprio per questo non vedo l ora. Quello che cercheremo di fare rispetto alle tournee precedenti, sara ridurre la quantita di tir, trovando parte delle strutture sul posto, per far viaggiare meno materiali. Per questa ragione, stiamo progettando un palco con sistemi di video e luci che richiedano meno spazio. Bisogna cominciare dalle piccole cose. Ognuno di noi non