STEREOLAB: il suono di una volta (Recensione e scaletta)
STEREOLAB
9 novembre 2022
Magazzini Generali
Milano
Recensione e foto di Giorgio Zito
Voto 7,5
Torna in Italia dopo ventun anni il duo anglo francese Stereolab, con un tour di quattro date aperto mercoledì 9 ai Magazzini Generali di Milano.
Concerto ovviamente molto atteso, anche se il pubblico non è propriamente quello dei grandi eventi, ma costituito in prevalenza da vecchi fans dell’epoca, oggi un po’ invecchiati, e qualche gruppetto di più giovani che probabilmente negli anni ’90 non c’erano.
Il tour segue la reunion della band e l’uscita di “Pulse of the Early Brain”, quinto volume della raccolta di inediti e live “Switched on”.
Senza un disco di vero e proprio materiale nuovo, ci si poteva aspettare forse una scaletta composta dai brani più famosi dell’epoca. In realtà è così solo in parte: ci sono alcuni classici, ma in prevalenza si punta sui dischi usciti nella seconda metà della discografia, tralasciando quasi completamente i primi lavori.
C’è l’avvolgente “U.H.F. – MFP”, ma solo alla fine della serata arriva quel piccolo capolavoro che è “Pack Yr Romantic Mind,” seguito da “Super-Electric”.
Per il resto, i dischi presi in considerazione sono prevalentemente quelli usciti dal 1997 in poi, con delle belle versioni della soffice e pop “Free Design”, e dell’elettrica “Harmonium”, dove alle melodie della delicata voce di Laetitia Sadier fanno da contrappunto i suoni rock quasi dissonanti della chitarra elettrica di Tim Gane e della band.
Che dire poi di quel gioiellino di melodia pop che è “Refractions in the Plastic Pulse?”. Qui ci sono alcuni dei tratti distintivi della band, quel suo saper unire le diverse influenze musicali in un suono a suo modo unico, che va dalla bossanova alla canzone francese, aprendosi a contaminazioni rock, improvvisazione e sperimentazione.
Se la cantante Laetitia Sadier ha mantenuto intatto il suo carisma (si presenta con un lungo vestito a metà tra un kimono e una vestaglia) e la bellezza rilucente della sua voce delicata, il chitarrista Tim Gane, a lato del palco e quasi sempre in penombra, tra chitarra, effetti e pedaliera, dimostra doti tecniche notevoli, guidando la band senza apparire troppo invadente. Ne sono conferma i brani più rock e la doppietta finale “French Disko” / “Simple Headphone Mind”.
Alla fine, il sapore della serata è in parte (ma solo in parte) quello della nostalgia, per un suono e un periodo della musica, gli anni ’90, che appare ormai lontano. Il fatto è che se negli anni ‘90 gli Stereolab potevano essere una band innovativa, oggi possono sembrarlo un po’ meno.
In realtà gli Stereolab non hanno mai perso il loro afflato verso il nuovo e la sperimentazione, è il suono nel suo complesso che forse oggi può sembrare poco contemporaneo.
Anche se forse non più innovativo come all’epoca, resta comunque un suono affascinante e originale, che ha pochi simili in Europa. Un suono fatto di reminiscenze pop anni ’60 e musica brasiliana, rock sperimentale e canzone francese. E comunque, come resistere alle melodie semplici e geniali di brani come “Miss Modular “o “Neon Beanbag” ?
Ottima la band che accompagna la coppia (il batterista Andy Ramsay, il tastierista-vibrafonista Joseph Watson e il bassista Xavier Muñoz Guimera), e brava la Sadier a individuare nel pubblico in prima fila, in mezzo a tanti over 40 (o forse over 50?), l’unico ragazzino: è a lui che consegna personalmente a fine concerto la sua setlist.
Queste le prossime date del tour: il 10 all’Orion Club di Roma; l’11 al Cine-Teatro Partenio di Avellino e il 12 novembre al Teatro SanbaPolis di Trento.
Set list
Neon Beanbag
Laissez Faire
Eye of the Volcano
Refractions in the Plastic Pulse
U.H.F. – MFP
Miss Modular
Mountain
The Free Design
Harmonium
I Feel the Air (of Another Planet)
Pack Yr Romantic Mind
Super-Electric
BIS
Delugeoisie
French Disko / Simple Headphone Mind
https://www.facebook.com/stereolabgroop