TAMINO: una bella conferma. La stella brilla. (Recensione e scaletta)
TAMINO
16 marzo 2023
Alcatraz
Milano
Recensione e foto Giorgio Zito
Voto 7,5
Per la sua unica data italiana del tour primaverile, Tamino arriva finalmente accompagnato dalla band. E’ l’occasione per ascoltare quindi le sue canzoni con arrangiamenti più completi, mentre nei due tour precedenti si presentò da solista. (Leggi qui recensione)
Occasione che il pubblico milanese (e non solo) non si è lasciato sfuggire, mandando il concerto in sold out già in prevendita (anche se l’Alcatraz per l’occasione si presentava nella sua forma “ridotta”). In questo tour il cantautore belga presenta il nuovo disco “Sahar”, che viene proposto quasi per intero, ma resta spazio in scaletta anche per qualche brano del disco d’esordio, e soprattutto per due brani inediti.
Inizio in solitudine
L’inizio del concerto è già una bella sorpresa: Tamino entra da solo sul palco, illuminato da dietro solo da una luce bianca, imbraccia quello che sembrerebbe un oud elettrico (lo strumento tradizionale medio orientale sul quale ha composto quasi tutto il suo nuovo disco), e attacca una versione intensa di “A Drop of Blood”.É solo uno dei tanti momenti emozionanti che si rincorreranno per tutta la serata.
Appena finito il brano entra la band, Tamino prende la chitarra acustica, ed esegue una versione intensa di “The Longing”, con la sua voce che fluttua leggera in vocalizzi alla Jeff Buckley. Le stesse atmosfere le ritroveremo anche in “You Don’t Own Me”, altra esecuzione da brividi per l’intensità dell’esecuzione, con la sua voce che ancora ricorda quella dello sfortunato cantautore americano.
La varietà
Questi momenti acustici sono quelli dove Tamino può dimostrare tutte le qualità della sua particolare voce, originale e ricca di sfumature, tanto delicata quanto, in altri momenti, profonda e rock, che gli consente nel corso della serata un continuo cambiare di registri, passando dall’acustica “Sunflower” alla più pop “Fascination”, a brani più rock come “The Flame”, dove sono evidenti i riferimenti a certe cose dei Radiohead. E non è un caso, visto che il bassista della band inglese, oltre a essere un estimatore dichiarato di Tamino, ha collaborato al suo ultimo disco, in particolare in “Indigo Night”, che stasera risplende con le sue melodie arabe, i tocchi discreti del violoncello, e la voce del cantautore belga che vola verso vette di grande intensità.
Gli inediti
I riferimenti alla musica araba e medio orientale sono presenti anche in “The First Disciple”, dove convivono con sonorità ancora una volta vicine a quelle dei Radiohead. Suoni tradizionali, classici e rock si rincorrono anche nel brano inedito che presenta a metà serata: imbraccia ancora l’oud e chiede al pubblico di spegnere i telefoni e non riprendere. La sala cala nel buio, l’attenzione aumenta, e ci ricordiamo di quanto erano belli i concerti senza telefoni, con il pubblico attento e concentrato solo sulla musica. e la voce di Tamino tocca di nuovo vette altissime.
Se il primo inedito è una novità assoluta l’altro nuovo brano è “Oldest Devotion”, non ancora pubblicato su disco ma già eseguito ai concerti (in scaletta dal 22 novembre 2022).
La stella ora brilla
Con “w.o.t.h.” ci si avvicina alla fine del concerto: Tamino imbraccia una chitarra dobro, presenta la band, la ritmica si accende così come il palco, per un’esecuzione perfetta che anticipa l’attesa chiusura con “Habibi”, altro pezzo di bravura del cantautore belga, che la esegue accompagnato solo dal violoncello. Per il primo bis si presenta ancora una volta da solo sul palco per una versione di “My Dearest Friend and Enemy” nel solco della migliore canzone d’autore, per chiudere poi con una versione elettrica e intensa di “Smile,” dal suo e.p. di debutto del 2017, eseguita con la band.
Al suo concerto d’esordio italiano a Milano nel 2018 avevamo visto nascere una piccola stella pronta a esplodere. Forse la stella Tamino, a livello di popolarità, non è esplosa subito, ma si è certamente accesa e risplende, ed è una di quelle stelle destinate a brillare per molto tempo.
Scaletta:
A Drop of Blood
The Longing
The Flame
Fascinatio
Sunflower
“New Song”
You Don’t Own Me
Only Our Love
Oldest Devotion
Indigo Night
The First Disciple
w.o.t.h.
Habibi
Bis:
My Dearest Friend and Enemy (Solo)
Smile
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