PAOLO BENVEGNÙ: La sostanza del rock d’autore (Recensione e scaletta)
PAOLO BENVEGNÙ
12 maggio 2023
Santeria Toscana 31
Milano
Recensione di: Luca Trambusti
Voto: 8
Dopo il live al “concertone” romano del primo maggio in cui ha dato un assaggio live del suo ultimo EP dal titolo “Solo fiori”, Paolo Benvegnù è partito per un breve tour di due date in cui presentare live il lavoro uscito a fine aprile 2023.
Un concerto a Roma e uno a Milano con dei preziosi ospiti ad accompagnarlo sul palco. A Roma Malika Ayane e Dario Brunori e nuovamente Malika a Milano dove sul palco è salito anche Pacifico.
Live a Milano tutti seduti
Ad accogliere il fondatore degli Scisma un buon pubblico alla Santeria di Milano. Per l’occasione sembrava di essere tornati indietro nel tempo con la sala “apparecchiata” con le sedie. Ma per fortuna non c’era l’obbligo di alternanza posti vuoti e posti occupati, anche perché le sedute erano tutte occupate e qualche persona era anche in piedi. Questo ha stupito lo stesso protagonista che ha ironicamente (come spesso fa) commentato la cosa.
Ad accompagnare Benvegnù sul palco la sua band collaudata, con chitarra, basso, batteria, tastiere e trombone, musicisti che vestono di rock la canzone d’autore di cui Benvegnù è maestro.
Grande accoglienza
C’è un nuovo EP di 5 canzoni da presentare, ma per Paolo Benvegnù ogni occasione è buona per ripercorrere la carriera solista iniziata nel 2004 dopo aver chiuso nel 2000 l’esperienza Scisma (con il ritorno nel 2015 per un unico EP “Mr. Newman”). Non manca dunque il repertorio al 58enne cantautore, che pur senza dire parole (se non per presentare gli ospiti) è sempre una figura carismatica, apprezzata dal suo pubblico che non è (purtroppo) il “grande pubblico”.
Quando la band (Luca Baldini, Daniele Berioli, Gabriele Berioli, Tazio Aprile e Saverio Zacchei) e Paolo salgono sul palco l’applauso dei presenti è forte e caloroso, non è “gente lì per caso” sono tutti estimatori, quasi fan, tant’è che tutte le canzoni (un po’ meno quelle del recente EP) vengono cantate e “partecipate” dalla platea.
L’inizio affidato alla lunga “Una nuova innocenza” (da “Heart Hotel” del 2014) è subito tra le cose migliori del live. La canzone inizia molto delicata e sale poi con un convincente crescendo per tutta la sua durata sino a entrare in un bel mood rock appassionante e caldo. Ma tutto il concerto sarà così, tutto è poesia vestita con eleganti e raffinati abiti rock e qualche melodia, con un suono guidato da una rodata e abile band che prende le parole di Paolo e le porta al pubblico senza però togliere un briciolo dell’importanza letterale delle canzoni.
Ovviamente le 5 tracce di “Solo fiori” vengono eseguite tutte, a queste si aggiungono altri brani del repertorio e incursioni in quello dei due ospiti.
La prima ospite
A metà concerto sale sul palco Malika Ayane. Ovviamente Benvegnù e Malika (peraltro in splendida forma) eseguono “Non esiste altro”, brano che insieme cantano sul disco. Poi Paolo Benvegnù e band accompagnano la cantante milanese in un suo brano: “Telefonami” (dall’album “Manifesto” del 2021). È un momento intenso e ben condiviso sul palco e anche questo ben accolto dal pubblico presente.
Il secondo ospite
Dopo due altri brani, nuovamente tra le cose migliori del live – in particolare la versione de “La schiena” (dall’album “Le labbra” del 2008) – è la volta di Pacifico, il secondo ospite della serata. I due insieme portano il pubblico nel magico mondo della poesia, con le parole delle canzoni di Pacifico che presenta due brani inediti. Il primo “Il tuo nome è qui”, “esce per la prima volta dalla stanzetta dove ho il piano, è infatti il debutto con il pubblico e non so cosa ne sarà.” Così la introduce Pacifico dicendo che è una canzone “dedicata a chi non c’è più ma viene spesso a trovarmi”. Altissima poesia.
Sul palco ci sono Pacifico al pianoforte, Benvegnù alla chitarra acustica (come per tutto il concerto) e Silvio Masanotti cesellatore di suoni alla chitarra elettrica. Si resta nella poesia con “Il mare verticale”, quella che Benvegnù definisce “una delle più belle canzoni d’amore che io conosca “è un pezzo di una bellezza… non riesco a suonarlo senza morirne, quella è la mia canzone preferita di tutti i tempi, è veramente sovversiva, un amore talmente struggente…” ha aggiunto in un’intervista.
Terminato tra grandi abbracci l’intervento di Pacifico Benvegnù presenta una potente versione di “Suggestionabili”, altro momento altissimo del concerto che si avvia alla fine. Arriveranno in bis e la conclusiva acustica e in solitudine “Tulipani” (dall’ultimo Ep) durante la quale il chitarrista della band monta un fiore che alla fine viene illuminato. Una suggestiva trovata che accompagna il finale di un bel concerto, mai banale, intenso e ispirato, con un Benvegnù molto soddisfatto che mostra la sua grande maturità e capacità di scrittura lirica, ben affiancato da un gruppo che riesce a mettere in musica il suo pensiero.
Una perla del cantautorato
Paolo Benvegnù è una di quelle rare perle del nostrano cantautorato (vien da dire più rock d’autore), misconosciuto al grande pubblico eppure meritevole di ben altre attenzioni, sia discograficamente parlando che nell’aspetto live. Ma lui è così: lontano dal pop banale. Se amate l’eleganza, la forza e l’essenza della parola accompagnata da un bel contesto musicale lasciatevi avvolgere dalla proposta di Benvegnù e se questa estate passa vicino a voi, non giratevi dall’altra parte. Siate curiosi.
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