MARCO MENGONI: il cerchio si chiude alla perfezione (Recensione e scaletta)

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MARCO MENGONI
08 Luglio 2023
Stadio San Siro
Milano

Recensione di Luca Trambusti
Voto: 7,5

Il cerchio si chiude. Marco Mengoni torna a San Siro laddove era iniziato il suo anno favoloso. Era il 19 giugno 2022 il cantautore laziale per la prima volta si esibiva in uno stadio con un concerto di qualità (Leggi qui). A quello di Milano seguì lo stadio di Roma. Nell’autunno 2022 è arrivato il tour nei palasport. A febbraio 2023 il trionfo a Sanremo, nell’inverno una serie di date nei club esteri prima di esibirsi all’Eurovision Song Contest a maggio per infine partire con questo tour negli stadi conclusosi a Milano dopo altri sei appuntamenti. Ora il gran finale arriverà il 15 luglio al Circo Massimo di Roma con un evento celebrativo. In mezzo a questa frenetica attività live c’è stata anche quella discografica che con la chiusura della trilogia “Materia” con l’uscita di “Prisma” (dopo “Materia” e “Pelle”).

Entra dal prato

Con un sold out da 65.000 a San Siro chiude dunque questo giro negli stadi e alle 20:58 tutto ha inizio, con Marco Mengoni che, entrato alle spalle del pubblico, attraversa tutto il prato (come già fatto nel 2022) per salire sulla punta estrema della passerella che esce dal palco mentre canta “Cambia un uomo”. È tutto vestito di bianco: giacca, camicia cravatta e bermuda con i calzini a mezzo polpaccio. L’emozione lo porta però a inciampare sul testo e il pubblico gli viene in aiuto cantando per lui. Ma alla fine tutto gli è perdonato), lo dimostra il trionfo che arriva alla fine del brano.

Marco Mengoni Live San Siro 2023

Dopo “Esseri umani” arriva il momento di salutare e relazionarsi con il pubblico e lo fa iniziando con uno sbuffo, aggiungendo subito dopo: “Vorrei prestarvi i mie occhi per farvi vedere quello che sto vedendo davanti a me. È 13 anni che faccio questo mestiere e in questo stadio ti prende….” non riesce a concludere la frase perché si commuove. “Vi dirò poche cose – prosegue dopo essersi ripreso – prima di iniziare questo sequestro di persona di oltre 2 ore e 20. Questo, come dovrebbe essere ovunque, è un posto dove ci sentiamo noi stessi. Qui potete fare quello che volete. Sentitevi voi stessi senza limite o stress.” Gancio per attaccare la ritmica “No Stress” con cui, inforcati un paio di occhiali bianchi, ci porta nell’atmosfera del club, dando occasione a tutti per ballare come si fosse su un dancefloor. Mentre sullo schermo accompagnato da una lunga coda strumentale incalzante appare a torso nudo insieme alle parole: no stress Milano, enjoy, dance, move, sing, shout, feel free, to be yourself.

Ritmo

Torna sul palco vestito di lamé e pelle e segue un blocco ritmico dance con “Voglio” funkeggiante e con sputafiamme su cui Marco balla e canta, dando il segno e la misura di quello che sarà la serata, “Muhammed Ali”, una potente, energica, scatenata versione di “Psycho Killer” (cover Talking Heads).

Segue “Credimi ancora” dura, cattiva, con tanto di assolo di chitarra. Con “Mi fiderò” si torna a far cantare il pubblico ma la pressione sonora e l’energia che mette nello spettacolo non calano.

Prima di “Mi Fiderò” appare in video Drusilla Foer che da brava presentatrice e con il suo ironico stile introduce il gruppo su una base di chitarra. Gruppo che solo in scena si prende il suo spazio, soprattutto i quattro coristi (tre +uno). Segue il brano in chiave soul.

È black music

Basta poco più di mezz’ora per capire la direzione del concerto. A dominare è la radice black, l’anima nera – in senso musicale – di Mengoni declinata in varie sfaccettature: quella ritmica, funk, soul. È un concerto in cui il protagonista ha più volte messo in mostra le sue doti vocali, anche con momenti di virtuosismo, accompagnato da una band di alto livello e una produzione spettacolare. È su questa traccia che il concerto si avvolge e si dipana, con alcune fughe melodiche (quelle che permettono al pubblico di cantare tipo “L’essenziale”) che poi ritornano sul tracciato originale.

C’è spazio anche per un ringraziamento e un ricordo a un’artista “che mi ha ispirato tanto: Tina Turner” dice Marco accennando “What’s Love Got to Do With It”.

Sorpresa: su “Pazza Musica” sul palco sale Elodie (con degli stivaloni bianchi) per riproporre il loro feat, cantata coralmente da tutto lo stadio.

Che emozione “Due vite”

Il momento di “Due vite” è il più emozionante della serata. Introdotta da una lunga chiacchierata registrata in cui Marco spiega la canzone e il titolo del disco che la contiene. Il ritornello è cantato da un coro gigantesco, quello dello stadio che effettivamente e oggettivamente non può lasciare indifferenti. È una potente versione in linea con il concerto. Al termine una lunghissima ovazione per Marco che fermo sulla passerella, mentre i fari illuminano tutto il pubblico, si gode la scena con le lacrime che scendono e che segnano emozione ma anche grande felicità e orgoglio.

Marco Mengoni Live San Siro 2023

Nuovo ospite: Marco è raggiunto sul palco da Ernia e i due rappano su “Fiori d’orgoglio”. Per lui Mengoni spende parole di grande elogio (“Ha fatto uno dei dischi rap più belli degli ultimi 20 anni in Italia e non solo”).

Dite ti voglio bene

Un altro intervento parlato arriva dopo “Ti ho voluto bene”. Marco Mengoni dice: “Questa canzone mi fa pensare a tante cose, inclusi gli errori della vita. Voglio condividere con voi ciò che sto provando e verbalizzare alle persone quanto gli voglio bene e quanto le amo. Nel mio passato, forse nel nostro, abbiamo perso tempo e non abbiamo detto a chi non c’è più quanto li amiamo. Speriamo che la vita sia infinita ma non è così, ne abbiamo una sola. C’è una vita sola. Con questo tour ho viaggiato per tutta Italia e in questo momento voglio ringraziare voi perché ho avuto l’opportunità di ripetere esperienze che alcuni non possono fare in una vita. Grazie per avermi fatto vivere belle emozioni e non mi aspettavo di rivincere Sanremo. L’anno scorso a san Siro non riuscivo a dire una parola ora riesco a ringraziarvi. Siete dei guerrieri. ” E attacca “Guerrieri” sventolando una bandiera arcobaleno in cui si avvolge sul finale.

Come prima ma non più di prima

Per il suo secondo San Siro, dove arriva già rodato e non da debuttante, Mengoni conferma quanto ci aveva mostrato un anno fa. Se allora era stata una sorpresa oggi è una certezza, è un artista più conscio dei suoi mezzi. Con lui – o forse per lui – è ben conscio anche chi lavora con lui, insieme hanno voluto mettere a frutto l’anno strepitoso che ha vissuto Marco. Padronanza del palco, divertimento e una maggior rilassatezza hanno fatto sì che il protagonista e il pubblico godessero di questo stato di grazia.

Un concerto ben studiato, elaborato ma non “finto” o di plastica. Marco c’è, si sta godendo l’affetto del pubblico. Tutto meritato.

Scaletta:

Cambia un uomo
Esseri umani
No stress
Voglio
Muhammed Ali
Psyco Killer
Credimi ancora
Mi fiderò
Luce
Proteggiti da me
Parole in circolo
Due nuvole
L’essenziale
Pazza musica
Due vite
Fiori d’orgoglio
Sai che
Hola
Ti ho voluto bene
Guerriero
Ma stasera

Bis
Pronto a correre
Io ti aspetto
Proibito
Buona vita

https://www.facebook.com/marcomengoniofficial


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