PINGUINI TATTICI NUCLEARI: a San Siro una contagiosa vitalità (Recensione e scaletta)
PINGUINI TATTICI NUCLEARI
11 luglio 2023
Stadio San Siro
Milano
Recensione di Luca Trambusti
Voto: 8,5
120.000 sono i biglietti venduti per i due sold out allo stadio San Siro di Milano, sono 500.000 i totale dei tagliandi acquistati per tutto il primo tour negli stadi dei Pinguini Nucleari Tattici.
Potrebbe sembrare un azzardo, un’esagerazione o una profanazione vedere la band bergamasca in questo luogo, eppure non c’è da stupirsi guardando il loro percorso. Sono costantemente cresciuti: ogni luogo dove hanno suonato l’hanno riempito, partendo dai club degli esordi giovanili per arrivare ai palasport. Era dunque arrivato il momento per fare un salto.
La Storia
“Inizialmente pensavamo di fare solo un San Siro e già ci sembrava difficile riempirlo. Poi i biglietti si sono polverizzati in poche ore. Ecco allora l’idea di una seconda date. Anche qui i risultati sono stati strabilianti e così, senza montarci la testa, abbiamo pensato a un tour negli stadi e alla fine è venuto fuori anche un Campovolo conclusivo. Facciamo tutto questo ma siamo rimasti umili, quelli di sempre.”
Dunque vederli in questo luogo può essere credibile e meritorio, hanno le carte in regola, forse più di altri che non hanno raggiunto ancora i loro risultati.
Dopo uno sconvolgente annuncio la band sale sul palco e fin da subito lo stadio balla e vibra, loro girano bene, le prime canzoni sono molto fluide, quattro musicisti su sei a fronte palco accennano anche dei passi di danza coreografati e ogni componente ha un abito con la scritta “Fake News” (il titolo del loro ultimo album). “Raga mi fate commuovere” dice Riccardo che resta stupito da tutto ciò che sta vedendo e vivendo.
Prima trovata scenica
Prima trovata scenica: il tatuatore sul palco che tatuerà una frase di una canzone su Francesca che arriva dal parterre, scelta tra il pubblico, operazione (fatta sul bicipite) tutta a favor di camere che rimandano le immagini sugli schermi mentre la band suona e canta “Hold On”.
Per introdurre “Bergamo” citano Pavese e, vista la notevole inevitabile presenza di molti loro concittadini, è subito coro con le gradinate che s’illuminano con le torce dei telefoni e sullo schermo scorre il profilo disegnato della città.
Singolocrazia
Il fantastico rapporto con il loro pubblico i Pinguini Tattici Nuclearilo dimostrano con “Lake Washington Boulevard”, brano mai uscito come singolo eppure conosciuto perché lo stadio lo canta. Ma Riccardo questo lo sa. “Viviamo in una singolocrazia, dove dominano i singoli, capita però che un brano per oscuri motivi abbia successo anche se non lo è diventato.” E questo è quello che è successo a questa canzone.
Seconda trovata scenica
Seconda trovata scenica, Il gruppo si ritrova seduto intorno a un tavolo imbandito a suonare e cantare in maniera acustica. Il primo brano è “Scatole” (“questa è la mia storia” dice Riccardo e così in effetti è: un dialogo con il padre, a cui rivendicare la voglia di fare l’artista e il suo percorso). Ma il tavolo ha un valore anche simbolico perché nella loro visione è il luogo inclusivo, quello delle decisioni, dove ognuno deve avere posto, non solo per suonare ma anche per mangiare tutti quanti, senza lasciare le briciole a chi non ha la fortuna o il privilegio di essere seduto.
Si cambia atmosfera con “Giulia”, brano che viene introdotto live per la seconda volta (la prima è stata alla data zero a Venezia del tour) con un finale armonico vocale alla Crosby Still Nash. Il brano arriva dall’EP “Ahia” del 2020 e viene cantato in coro dal pubblico, che dimostra ancora una volta un’approfondita conoscenza della band.
I sei continuano a essere intorno al tavolo in un’atmosfera ulteriormente conviviale in cui scherzano tra loro per introdurre “Cena di classe” al cui termine il tavolo viene sparecchiato e il gruppo riprende posizione sul palco.
Altri momenti di riflessione
Altro momento di riflessione arriva con “Irene” che dedicano ai lavoratori precari (partendo dai musicisti), alla precarietà e alla paura del futuro conseguenti.
Ancora tornano a essere portatori di messaggi “cantando il diritto di chiunque di amare e di essere se stessi a prescindere da tutto” e arriva “Freddie” cantata da Elio Biffi.
Terza trovata scenica
Arriva la terza trovata scenica ovvero un dj set composto da tanti loro successi che non sono entrati in scaletta ma che spesso vengono richiesti dal pubblico. E così Nicola Buttafuoco diventa DJ proponendo una raffica di brani remixati e adatti per essere ballati. San Siro si trasforma in un dancefloor dove tutti ballano e con il pubblico balla anche la struttura. Tra laser, visual, fiamme sul palco arriva questo mash up che il pubblico canta a squarciagola ballando in maniera irrefrenabile.
Quarta trovata scenica
Finito il DJ Set Riccardo introduce Giorgina che, mentre balla, traduce “Ridere” nel LIS, la lingua dei segni. Unico appunto un po’ poche inquadrature per Giorgina.
Ma è il primo stadio?
Certamente per essere il primo stadio della loro carriera i Pinguini Tattici Nucleari non soffrono almeno apparentemente la pressione di questo appuntamento. Sanno stare sul palco, lo controllano e controllano pure il pubblico. Riccardo sa come interagire, come introdurre le canzoni con le parole giuste. Anche il movimento della band è dinamico: chitarre e basso spesso si spostano sulla passerella che si allunga tra il pubblico. Il bassista Simone Pagani canta “Nonono” con Riccardo.
Una vera band
Dal palco dimostrano di essere una vera band, con un’orizzontalità nei ruoli che si scambiano tra loro. Certo Riccardo resta il frontman, la figura di riferimento (nonché autore delle canzoni, “ma noi facciamo tanto editing” scherzano dal gruppo) però non ha un ruolo schiacciante. Spesso i brani vengono introdotti anche da altri componenti, i vari musicisti si prendono i loro spazi, insomma i cinque componenti alle spalle di Riccardo non sono la band che si limita al mero ruolo di “accompagnamento”.
Promossi a pieni voti
La prima prova degli stadi i PTN la passano con disinvoltura, propongono uno spettacolo colorato, dinamico, brillante, ben costruito. Portano sul palco una contagiosa vitalità che avvolge, travolge e coinvolge il pubblico. Una prova in cui la band appare compatta, protagonista. La produzione è importante ma la forza del gruppo sta sopra a tutto e colpisce il loro rapporto con il pubblico. Un rapporto molto maturo, di vicinanza, di passione, non di reciproca sudditanza, C’è allo stesso tempo divertimento e partecipazione. Certo l’effetto Karaoke è potentissimo ma in questo caso pare un momento di grande reale condivisione più che un esercizio retorico.
Il progetto Pinguini Tattici Nucleari sta dimostrando molta maturità, è arrivato al top, e questo può essere anche pericoloso, ma sinora nella loro storia non hanno sbagliato niente, nessun passo falso, nessuna forzatura e incertezza (almeno pubblica). Hanno saputo conquistare un vasto pubblico (lo dimostrano i numeri) e lo hanno fatto con grande credibilità, sia in discografia come sul palco. Luogo quest’ultimo dove danno il meglio di se stessi, divertono, si divertono (fanno anche fatica) ma sono concreti e potenti.
Meritato ogni singolo applauso.
Scaletta
- Zen
- Giovani Wannabe
- Tetris
- Hold on
- La storia infinita
- Bergamo
- Hikkikomori
- Coca Zero
- Nonono
- Ricordi
- Lake Washington Boulevard
- Scatole
- Giulia
- Cena di Classe
- Irene
- Dentista Croazia
- Antartide
- Freddie
- MEDLEY-DJ SET (Butt): Non sono Cool/Scooby Doo/L’Ultima Volta/Verdura/Melting Pop/Fede
- Ridere
- Rubami la Notte
- Scrivile scemo
- Pastello Bianco
- Fuori dall’Hyp
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