PAOLO FRESU RITA MARCOTULLI: Grande musica senza barriere (Recensione e scaletta)

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PAOLO FRESURITA MARCOTULLI
20 luglio 2023
Cortile del Chiostro dell’Annunziata
Tortona (AL)

Recensione di Giorgio Zito
Voto 8,0

Cosa succede quando due dei migliori musicisti jazz italiani (musicisti di caratura internazionale) si incontrano su un palco? L’amicizia e la collaborazione tra Paolo Fresu (tromba, flicorno, effetti) e Rita Marcotulli (pianoforte, effetti) non è nuova, ma è la prima volta che si presentano come duo, e lo faranno quest’estate per poche date. Quella di Tortona, all’interno del meritevole Attraverso Festival, era quindi un’occasione da non lasciarsi scappare, come ha dimostrato il pubblico che ha affollato il Cortile del Chiostro dell’Annunziata.

Il musicista sardo presenta la serata dicendo che sarà un concerto basato principalmente sui loro ascolti e le loro passioni, e così è stato, con due le linee guida prevalenti: la musica brasiliana che incontra il jazz e le colonne sonore.

E proprio dal Brasile si inizia, con un brano lento e intenso, guidato dalla tromba di Fresu: una bellissima versione di “O Que Tinha de Ser”, composizione di Antonio Carlos Jobim, che il musicista sardo esegue quasi coricato sulla sua tromba.

La musica brasiliana è in effetti molto frequentata dai due jazzisti, e da quel vasto repertorio stasera recuperano altre sorprese, come “Un Vestido Y Un Amor” tratto dal repertorio di Caetano Veloso, anche se in realtà l’autore è l’argentino Fito Páez, qui ripreso direttamente dall’arrangiamento scritto da Jacques Morelenbaum. Un brano lento e avvolgente, dalla melodia dolcissima, con un solo fulminante di Rita Marcotulli, mentre Fresu imbastardisce il suono della sua tromba con effetti elettronici, e nel finale arriva le note di “Aguas de Março

Dalle colonne sonore arrivano alcuni brani autografi dei due musicisti, e Fresu scherza dicendo che loro due sono i più grandi compositori di musiche da film meno visti, presentando un medley con “Nanà”, composizione della Marcotulli per la sonorizzazione del film omonimodi Jean Renoir, e la sua “I Tuoi Occhi I Tuoi Pensieri” dalla colonna sonora del docufilm “The Beat Bomb” su Ferlinghetti, mentre dalle musiche per il film Centochiodi di Ermanno Olmi recuperano la rivisitazione di “Non ti scordar di me”, firmata da Fresu con Antonello Salis. Ancora dalla colonna sonora di un film, ma qui siamo nel mondo dei grandi classici, arriva “I’m Through With Love”, che in A qualcuno piace caldo (un film in cui il jazz ha un ruolo centrale) cantava Marylin Monroe.

Il grande jazz ovviamente non può mancare in una serata come questa: ecco quindi arrivare “El ciego(brano registrato da Charlie Haden nel disco Nocturne, ma composto dal messicano Armando Manzanero) presentata con un’esecuzione splendida, dove Fresu lascia la sua postazione sulla sedia e, in piedi, libera cascate di note che si rincorrono con quelle della pianista romana. L’affiatamento reciproco tra i due è evidente quando si divertono con improvvisazioni e rumorismi, quando Marcotulli pizzica le corde del piano mentre Fresu utilizza la tromba filtrata dalla strumentazione elettronica per produrre suoni di percussioni, o quando giocano sul finale di un brano a rimpallarsi la chiusura, sempre con l’eleganza che li contraddistingue. Il concerto si chiude con un omaggio alla grande canzone d’autore italiana, con echi di Luigi Tenco che si fondono con “La ballata dell’amore perduto” di Fabrizio De André.

Per il bis, Fresu riprende il flicorno e presenta Samba em prelúdio(brano composto da Vinícius de Moraes e Baden Powell) che dimostra come quando si parla di grande musica non ci siano barriere di generi. Una pregevole esecuzione con i due musicisti che ancora una volta si alternano e compenetrano dimostrando anche una sensibilità musicale comune, chiudendo il concerto con un tocco di classe notevole.

Un plauso va anche agli ideatori e organizzatori di Attraverso Festival, nato otto anni fa con l’intento di promuovere (e far riscoprire anche ai suoi abitanti) un territorio composto da oltre 20 comuni di tre provincie piemontesi (Alessandria, Asti e Cuneo) e di quattro territori (Langhe, Monferrato, Roero e Appennino Piemontese) con eventi di rilievo internazionale.


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