CCCP: uno degli eventi dell’anno Recensione concerto e scaletta live Torino

Condividi

Sembra che il ritorno sul palco dei CCCP a distanza di quarant’anni sia il concerto più atteso dell’estate italiana. Sicuramente è il più inaspettato, anche se prima la mostra a Reggio Emilia, poi il ‘concerto vernissage”, le presentazioni del catalogo e i tre concerti berlinesi avevano fatto capire che la “cellula dormiente” (definizione di Giovanni Lindo Ferretti) si era rimessa in marcia. E così è stato, con questo tour nelle grandi arene estive, davanti a migliaia di spettatori, con un pubblico molto vario per età anagrafica come per gusti musicali.

Le canzoni restano vitali

Inutile discutere se i CCCP siano ancora o no quelli dei bei tempi andati: anche noi non siamo più quelli di quarant’anni fa, ma quelle canzoni restano vitali ora come allora, con la stessa potenza dirompente, e la stessa capacità di parlare al pubblico raccontando il presente, cosa che capita a pochi grandi autori.

Nella scaletta il catalogo dei CCCP viene passato in rassegna quasi tutto, dal primo e.p. all’ultimo disco, toccando in più di un’occasione il cuore degli ascoltatori, a partire dall’iniziale emozionante “Depressione caspicaall’urlo disperato della seguente “Rozzemilia”. Una prima parte di concerto davvero perfetta nel suo alternare brani più intimi (uno su tutti, la preghiera laica “Madre”) a quelli più di impatto come “Morire”, col suo grido ancora attualissimo “produci consuma crepa”, fino all’ironia abrasiva di “Oh! Battagliero”.

Riascoltati oggi, questi brani scoprono anche una ricerca musicale che all’epoca forse era passata in secondo piano, e ora si rivela in tutta la sua bellezza in “Radio Kabul” e nell’affascinante And the radio plays”.

Ops… è saltata la luce

“Guerra e pace” dovrebbe aprire alla parte più propriamente punk della serata, ma nel momento in cui il concerto sta per raggiungere il suo apice con i brani più scatenati e il pubblico pronto al pogo, salta la corrente sul palco, e il concerto viene sospeso. Alla ripresa, dopo circa 15 minuti, la band torna sul palco e Ferretti ha la battuta pronta: “lo psichiatra dei CCCP dell’epoca avrebbe detto che la corrente è saltata per eccesso di contenuti”. Arrivano così le attese “C.C.C.P.”, “Curami”, “Emilia Paranoica” e “Spara Jurij, preceduta dalla cover di “Bang Bang”. La band esce dal palco, e la chiusura è tutta per l’”artista del popolo” Fatur con la sua “Vota Fatur”.

Brevissima pausa e la band torna per i bis, con ina sequenza mozzafiato dalla magnifica “Annarella” alle iconiche “Mi ami?”, “Io sto bene” e “Allarme”. Chiude la cover “Kebabträume” cantata da Zamboni e Ferretti. Adesso i musicisti escono dal palco, Zamboni si siede al centro vicino a Ferretti e imbraccia la chitarra acustica, Fatur e Annarella lì raggiungono: i quattro CCCP sono soli, e salutano il numerosissimo pubblico del Flowers Festival (circa ottomila presenze) con una versione acustica di “Amandoti.

Uno spettacolo, non solo un concerto

Sul palco sono sorrisi compiaciuti per questa ritrovata amicizia e probabilmente anche per l’affetto del pubblico che forse non si aspettavano in questa misura. E forse anche perché lo spettacolo, perché di spettacolo si tratta, e non solo di un concerto, è evidentemente più professionale di quelli dell’epoca, i mezzi economici investiti sono superiori, e i quattro CCCP sono accompagnati da una vera e propria band.

Soddisfatto anche il pubblico, sia quello dell’epoca, che ha aspettato quarant’anni per rivederli live, sia quello più giovane, che ha conosciuto la band solo sui dischi, e finalmente ha potuto vederli dal vivo.

Al netto delle contestazioni dei punk torinesi, che hanno organizzato all’ingresso del parco un concerto gratuito di punk band locali, senza evidentemente aver capito l’unicità e l’originalità del percorso dei CCCP, il ritorno sul palco della band emiliana è senza dubbio uno degli eventi dell’anno della musica italiana.

Scaletta:

Depressione caspica
Rozzemilia
Tu menti
Per me lo so
Morire
Stati di agitazione
Libera me Domine
Madre
MACISTE contro TUTTI
Oh! Battagliero
Valium Tavor Serenase
Conviene
Radio Kabul
Punk Islam
And the radio plays
Guerra e Pace
C.C.C.P.
Curami
Emilia Paranoica
Bang Bang (My Baby Shot Me Down)
Spara Jurij
Vota Fatur

Bis:
Reclame
Annarella
Mi ami?
Io sto bene
Allarme
Kebabträume
Reclame

Secondo bis:
Amandoti

CCCP Recensione concerto e scaletta live Torino

https://www.facebook.com/cccp.fedeli.alla.linea


Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *