CALEXICO: il grande calore del confine recensione concerto Milano

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I CALEXICO hanno deciso di partire dall’Italia con il loro tour europeo: prima tappa il 4 luglio 2024 a Pistoia, per poi proseguire a Russi (Ravenna), spostarsi per alcune date in Francia, Svizzera e Spagna, per tornare a Milano e chiudere il 17 luglio a Udine con la quarta data nel nostro paese.

Calexico Recensione Concerto Milano

La perfetta location

Il rapporto della band statunitense con l’Italia è molto stretto, spesso suonano da noi, ogni volta bene accolti e Joey Burns non nega di fare il turista qui e in più occasioni ha dichiarato il suo amore per l’Italia. Condizioni perfette dunque per la band che a Milano si è esibita in una location che non lascia mai scontento pubblico e band e soprattutto gli artisti stranieri, che non fanno mai mistero del fascino del luogo.

Ci sono dunque tutte le condizioni perché il concerto sia piacevole e infatti così è. Joey Burns e John Convertino, le anime della band di Tucson (Arizona), sono accompagnati sul palco da un chitarrista/bassista, tastierista e due trombe che usano anche le fisarmoniche. Formazione perfetta per disegnare le sonorità di confine che contraddistinguono il suono dei Calexico che vive di un rock tipicamente stelle e strisce ibridato con quei suoni che arrivano dal confinante (con l’Arizona) Mexico e il suo mondo colorato, fatto di ritmi e di trombe mariachi. A questo si aggiunge la polvere del deserto di Sonora, che fa tanto film western e inevitabilmente porta alla mente le architetture sonore (tutte romane però) che Morricone costruisce in maniera sublime per i suoi spaghetti western.

Gli ospiti e De André

Tutti questi elementi sono presenti e perfettamente identificabili nell’ora e mezzo di concerto che la band americana mette in scena a Milano, con una scaletta unica, costruita per l’occasione. A questo si aggiunge anche un tocco d’italianità che passa attraverso la presenza di Alessandro “Asso” Stefana (chitarrista di Capossela, già collaboratore dei Calexico, cantautore con un disco prodotto da PJ Harvey e membro degli ottimi Guano Padano) e l’intervento di Marta del Grandi. “Asso” ha aperto il concerto ed è salito, ottimamente, due volte sul palco con la band e insieme ai Calexico i due ospiti italiani hanno riletto “La canzone dell’amore perduto” di Fabrizio De André. Francamente si sono sentite versioni migliori di questa poesia in musica e Marta sa fare molto meglio rispetto a quanto ascoltato in questa occasione.

Recensione Concerto Milano Calexico

Il concerto si è mosso tra chitarre “polverose”, trombe squillanti e significative, ritmi di cumbia e walzer, omaggio/cover a Morricone, lunghi pezzi strumentali, tributi alla cultura dei nativi del deserto di Sonora, divertenti ritmi e grande qualità tecnico artistica. Difficile restare fermi in questo live, che sul finale ha travolto il pubblico nel cortile del Castello Sforzesco milanese, pubblico che ha risposto con grande partecipazione e allegria a quanto arrivava dal palco.

Travolgenti

I lunghi bis hanno visto “volare in aria” (in senso figurato) le seggioline dello spazio del concerto. Tutti in piedi a ballare sotto il palco, trasportati da trombe, fisarmoniche e chitarre. Un lungo momento, che anche da solo valeva il concerto, in cui l’improvvisazione ha preso il sopravvento e che ha dato la netta sensazione di quanto, insieme al pubblico, la band si stesse divertendo, rompendo ogni schema della scaletta, in un’atmosfera coinvolgente, irrefrenabile e piacevole. È in questo frangente che i Calexico propongono la loro personale rilettura di “Heroes” di David Bowie, con tanto di tromba e il pubblico che accompagna al canto. Lo stesso era successo poco prima durante il concerto quando la band ha attaccato “Love Will Tear Us Apart” dei Joe Division, con Burns che invita la platea ad unirsi al coro sul ritornello. Non è mancata in scaletta nemmeno la loro versione di “Alone Again Or”, brano (meno noto dei precedenti) dei Love del 1968. In mezzo anche una citazione per Manu Chao.

Calexico Recensione Concerto live Milano

Ascoltare i Calexico è un viaggio, un viaggio nelle terre di confine dove le due culture si uniscono, dove l’America e il Mexico si perdono uno nell’altro, una terra calda (in tutti i sensi), dove le barriere dei confini geografici e culturali si annullano, una terra di miscuglio, una terra di sviluppo di nuove forme stilistiche, uniche ed originali che dimostrano la permeabilità di certi territori. Tutto questo si trasporta e si respira anche nei momenti live. Per l’occasione si aggiungono la voglia e la possibilità di divertirsi e di ballare, facendosi trasportare dal ritmo e dai suoni “secchi”, che sanno di caldo e polvere ma anche di grande calore umano.

Divertenti e bravi.

CALEXICO Recensione concerto15 luglio 2024Cortile Castello SforzescoMilano

https://www.instagram.com/casadecalexico


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