ACHILLE LAURO: troppo, anche meno grazie Recensione concerto e scaletta live Milano

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Super produzione, spettacolo assicurato, tanti stili diversi e tanta roba messa tutta insieme. Però Less is more direbbero gli anglosassoni e mai tale affermazione sarebbe più veritiera.

Procediamo con ordine: “Ragazzi madre – L’Iliade il Live” sono le due date con cui ACHILLE LAUROarriva dei palazzetti, quello di Milano e quello di Roma (Sold out) e che lo catapultano dal tavolo dei giudici di Xfactor ai luminosi palchi dove poter festeggiare i 10 anni di carriera.

Sul palco anche il prossimo disco

In queste occasioni, in compagnia del produttore Boss Doms e della sua band (chitarra, tastiere, basso e batteria) ripercorre il suo passato e anticipa il futuro. In scaletta infatti oltre ai vecchi brani del repertorio l’ex rapper, ora pop star, anticipa una manciata di brani inediti che troveranno spazio nel prossimo album annunciato per il 2025 dal titolo dello stesso tour: ““Ragazzi madre – L’Iliade”. I riferimenti all’opera omerica sono chiarissimi, sia a livello di citazioni sia per i richiami delle immagini.

Gli inediti, per ora senza nome, sono di forte impronta elettronica, poco ritmici e di grande atmosfera. Se questo, come spiega Achille, è il nuovo percorso dobbiamo attenderci un altro, ennesimo, salto stilistico da parte dell’autore presumibilmente verso l’elettronica.

Un percorso ondivago

Sì perché in carriera Lauro (Achille De Marinis all’anagrafe) ha fatto di tutto, ha esordito con la trap, ha percorso i sentieri del rock, ha giocato con il pop, ha frequentato la canzone d’autore, ogni volta cangiante, inafferrabile, incatalogabile (in senso stilistico). Se questo era un concerto antologico non poteva che essere variegato, multiforme e divergente. Solo che tutto questo è troppo e la scaletta (40 brani) era frammentata, altalenante. Si passava da un brano o due dal saltare e ballare, all’ascolto dei brani più intensi, più emozionali. Uno sfilacciamento, uno sbandare stilistico e un ottovolante di sensazioni che sbarella l’ascoltatore.

Riarrangiando la scaletta il risultato sarebbe differente. Passare dal rock ai brani voce violoncello e piano, con mille stazioni intermedie che sanno di samba, di funk, di remix e di atmosfere dance e tanto altro è un percorso accidentato, a volte difficile da seguire.

C’è poi sul palco la sua presenza, il suo modo di fare, di cantare, che sa un po’ di arroganza e di presunzione unito però ad una voglia di apparire un intellettuale, attratto dalla cultura “alta” mettendola in musica e a volte invece mostrare un animo delicato e sensibile. Il contesto vede una super produzione, con un impianto luci di grande effetto, fuochi e scintille che accompagnano lo spettacolo. Su “Kawasaki RMX” il palco si trasforma in una passerella per modelli vestiti con abiti da motociclisti mentre appare (in maniera scontata) una vera Kawasaki.

Achille Lauro sta cercando di dare una nuova faccia di se, un modo di apparire, essere e scrive differentemente da quanto mostrato nella fase precedente, una ricerca continua per non essere univoco ma sempre diverso, nel tentativo di spiazzare, di stupire, cercando anche spazi in ambiti diversi (come la moda ad esempio).

Finora questo, soprattutto in termini di successo e di “vendita” (o meglio streaming), ha pagato ma un tale stile/non stile va poi sul palco gestito, organizzato e non mischiato senza una precisa “linea editoriale”.

ACHILLE LAURO: Recensione concerto e scaletta live Milano

Thoiry
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Amore disperato – ultimo singolo
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Marilù
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Alessandro Magno
Scelgo le stelle
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16 Marzo
La bella e la bestia
C’est la vie

https://www.facebook.com/AchilleL


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