FRANCESCO GUCCINI: il film live di 40 anni fa al cinema Recensione

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Il 21 giugno 1984 150.000 persone (nella valutazione degli organizzatori) si ritrovarono in Piazza Maggiore a Bologna per ascoltare il concerto di uno dei cantautori allora più amati e apprezzati: FRANCESCO GUCCINI, che per l’occasione celebrava i 20 anni di attività (iniziata come autore)

FRANCESCO GUCCINI: il film live di 40 anni fa al cinema Recensione

Fu un concerto epocale, stravolgente per l’epoca, epoca in realtà in cui la canzone d’autore viveva una stagione d’oro. La serata di Piazza Maggiore fu ripresa e proposta in una pellicola cinematografica che adesso restaurata in audio e video viene riproposta al cinema per una manciata di giorni, dal 5 all’8 dicembre (distribuzione Nexodigital, sul cui sito è anche disponibile la lista delle sale). Un documento che 40 anni dopo testimonia e riporta alla memoria quell’evento.

Quel concerto, come ricorda Guccini in una recente e “dedicata” intervista che introduce la pellicola, nacque da un’idea di Renzo Fantini (manager di Guccini e di Paolo Conte) e dall’assessore alla cultura del comune di Bologna, con un Guccini recalcitrante all’idea. “Mi convinsero quando chiesi “Perché devo farlo?” e loro risposero “Perché altrimenti lo fa un altro.”

“Fummo sorpresi noi stessi da quanta gente accorse al concerto. Arrivavano da tutta Italia, bloccarono il centro della città. Le cifre sono ballerine, ma sicuramente erano tante persone”. “Rivederlo – confessa Guccini – mi fa la nostalgia del tempo passato, ma un conto è vederlo al cinema, un conto è viverlo sul palco. Quello è impagabile.”

E così “Tra la via Emilia e il West” è un documento storico, che fotografa quello che era lo stato di salute della canzone d’autore a cavallo tra i 70 e gli 80. Un ulteriore tassello (l’ultimo forse) in questo racconto già fermato qualche anno prima, nel 1979, da “Banana Republic” (film e disco con tutti i suoi limiti) e dai due album (tra il 79 e l’80) di De André e la PFM. Testimonianze discografiche (e anche per immagini) di un momento in cui la canzone d’autore al contatto con il pubblico dei live mostra i muscoli e irrobustisce la sua struttura musicale.

A proposito del titolo del film (tratto dal testo di “Piccola città”) nelle note di copertina dell’omonimo disco (di cui parleremo) Guccini scrive:

La via Emilia tagliava Modena in due; la strada dove abitavo, da una parte, si incrociava con essa. Dall’altra parte c’erano già gli ampi campi della periferia. Erano un po’ il nostro “West” domestico: bastava fare due passi, o attraversare una strada, e c’erano già indiani e cow-boys, cavalli e frecce; c’era, insomma, l’Avventura, tradotta in “padano” dai film e dai fumetti. Poi la via Emilia continuò a tagliare Modena in due, ma il West aveva volto diverso, e il “mito americano”, quello di tante generazioni oltre alla mia, parlava lingua diversa, quella del rock, delle copertine dei dischi, della faccia di James Dean in Gioventù bruciata, dei libri che altri appena prima di noi avevano scoperto e voltato in italiano. Ma i due riferimenti esistevano sempre, un piede di qua e uno di là, il sogno (meglio, l’utopia) e la realtà…

Ad accompagnare il cantautore modenese sul palco una band di grande spessore (di cui alcuni saranno insieme a lui per molti anni a venire): Vince Tempera (piano e tastiere), Ares Tavolazzi (basso), Ellade Bandini (batteria), Juan Carlos Flaco Biondini (chitarre) e Antonio Marangolo (sax). I loro arrangiamenti vivono in pieno quel tempo, fatto di bassi pesanti ed evidenti, piano elettrico e fisarmoniche di accompagnamento. Hanno ancora oggi un sapore speciale, una sorta di fusion/jazz rock che, con un sapore americano, ha accompagnato il cantautorato italiano quando questo si è sporcato di rock

Il concerto riproposto in questa pellicola è, per chi quell’epoca l’ha vissuta, emozionante, un tuffo nel passato, riascoltando canzoni che erano colonna sonora di una gioventù in uscita dagli anni bui del terrorismo. Guccini rappresentava l’anima poetica di quel momento storico, sociale e musicale.

Oltre alla band poi il cantautore ha voluto sul palco degli amici. A partire da Andy J. Forest il bluesman di origini americane che ai tempi aveva trovato casa a Bologna che ha aperto il concerto. Ma poi anche L’Equipe 84 che ai tempi interpretò “Auschwitz”, il gruppo folk emiliano Viulan, I Nomadi con l’immancabile “Dio è morto”, la folk singer americana DeborahKooperman, PaoloConte, con la sua “Genova per Noi”, LucioDalla che da buon padrone di casa interpreta “Piazza Grande” e infine PierangeloBertoli con la sua “Maddalena”.

Ad accompagnare la musica le introduzioni di Guccini che “dialoga”, gioca e scherza con il pubblico in un grande abbraccio empatico prima di eseguire i suoi cavalli di battaglia, canzoni del suo repertorio che ai tempi contava 9 album (dal 1967). 4 dei 9 brani del suo repertorio in scaletta arrivano dal più grande successo del cantautore modenese: “Radici” (del 1972).

Film e musica datati? Si e no. Sì perché l’impostazione cinematografica è lontana anche tecnicamente dal presente, così come per certi versi lo sono gli arrangiamenti molto connotati con l’epoca. Non è datato se lo si guarda con un occhio storico (al netto della passione e del ricordo). É l’occasione per scoprire o ricordare un mondo musicale, artistico e culturale ricco, vitale, frenetico e se volete anche ingenuo alla luce del presente. Ma l’oggi è, naturalmente, frutto di tutto quello.

In contemporanea all’uscita nelle sale (prevista per il 5 dicembre) il 6 dicembre verrà ripubblicato anche ildoppio album liveomonimo che racchiude i grandi classici del cantautore modenese, originariamente uscito nel 1984 come risultato di 4 concerti (tra cui quello di Piazza Maggiore a Bologna) che Guccini tenne quell’anno. La riedizione di “Fra la via Emilia e il West” ha un audio completamente rimasterizzato per l’occasione e in copertina il disegno originale che Bonvi, grande amico di Francesco Guccini, realizzò per il poster del concerto di Piazza Maggiore.

Il disco sarà disponibile in digitale, 2CD, 2LP, Box Deluxe 2CD+2LP con stampa esclusiva.

FRANCESCO GUCCINI: “Tra la via Emilia e il West” 40 anni dopo film concerto recensione

Le scalette:

Il film/concerto

in apertura I’m Back (eseguita da Andy J. Forest)
Canzone per un’amica
Autogrill
Auschwitz (eseguita dall’Equipe 84)
Nanin Pupin (eseguita dai Viulan)
Il vecchio e il bambino
Dio è morto (eseguita dai Nomadi)
The Cuckoo / Jack Of Diamonds / Moonshiner (medley di brani folk eseguito da Deborah Kooperman)
Canzone dei dodici mesi
L’isola non trovata
Genova per noi (eseguita da Paolo Conte)
Piazza Grande (eseguita da Lucio Dalla)
Piccola città
Maddalena (eseguita da Pierangelo Bertoli)
La locomotiva

Tracklist album “Fra la via Emilia e il West”:
Disco 1
Canzone Per Un’amica
Autogrill
Il Vecchio E Il Bambino
Il Pensionato
L’isola Non Trovata
Asia
Canzone Della Bambina Portoghese
Canzone Delle Osterie Fuori Porta
Il Frate

Disco 2
Piccola Città
Venezia
Bologna
Eskimo
Incontro
Vedi Cara
Un Altro Giorno È Andato
Canzone Quasi D’amore
La Locomotiva

FRANCESCO GUCCINI: il film live di 40 anni fa al cinema Recensione

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