KALEO: più texani che islandesi Recensione live scaletta concerto Milano
KALEO
Recensione live scaletta concerto Milano
28 novembre 2024
Alcatraz
Milano
Recensione: Luca Trambusti
Voto: 8
Lo scorso marzo gli islandesi KALEO arrivarono agli onori della cronaca per una notizia extramusicale anche se legata a una loro esibizione live. La band ha suonato in Italia in un’esclusiva performance al Tempio di Venere, sito che rientra nel complesso del Parco Archeologico del Colosseo a Roma. Quello che fece scalpore, al di là della bellezza del luogo, fu il prezzo dei biglietti (250 posti) che partivano dai 1000 euro sino ai 3500. Non si sa se il concerto, che era un’occasione per una ripresa e una produzione cinematografica, è andato sold out.
Oltre questo evento straordinario, i Kaleo si erano esibiti a luglio 2023 a Bologna (Sequoie Music Park) e a Gardone Riviera (Teatro del Vittoriale). A distanza di oltre un anno la band islandese torna in Italia per una unica data all’Alcatraz di Milano. A precederli un feat nel nuovo disco dei Negramaro in cui JJ Júlíusson, chitarrista e cantante della band, molto apprezzato anche per il suo aspetto, interpreta con Giuliano Sangiorgi “Free love”, tittle track dell’album.
Live a Milano
Ad attenderli dunque a Milano un buon pubblico, molto appassionato ma anche molto “chiacchierino”. Quando la band sale sul palco scrosciano gli applausi che si trasformano in ovazione al momento dell’entrata in scena del frontman con il suo immancabile cappello.
È un inizio tranquillo che tuttavia lascia presto spazio a quella che è la vera sostanza della loro musica, sporca di blues, tanto che l’Islanda pare lontana mentre in più di un’occasione sembra di calpestare il polveroso suolo texano. Blues torridi, in bilico tra l’elettrico e l’acustico, in un’alternanza di momenti più intimi e intensi con quelli muscolari, a volte anche “pompati”.
Nel segnare il suono ci sono le chitarre elettriche, quelle acustiche e le slide ma come nella miglior tradizione blues ampio spazio viene riservato all’armonica a bocca, che spesso dialoga, si sovrappone e “sgomita” con le sei corde.
Tra calma e tempesta
Durante il concerto c’è dunque un’alternanza tra momenti più rilassati, con ballate acustiche o elettroacustiche (“I Can’t Go On Without”, “All the Pretty Girls”) e sfuriate musicali come la giocosa “Hey Gringo”, “Skinny” e la potentissima “Rock ’n’ Roller” che (dopo poco meno di un’ora e mezza) chiude l’intero spettacolo. Ascoltando un paio di episodi (“No Good” e “Hot Blood”) il ricordo e il riferimento musicale non può che andare ai Black Crowes. Altro momento da sottolineare è il raccordo tra “Hot Blood” e “Lonely Cowboy”, quando il frontman esce di scena e lascia la band alle prese con una potente e irresistibile parte strumentale in cui chitarre e armonica spingono alla grande. Passata la sfuriata arriva, senza soluzione di continuità, la dolcezza di “Lonely Cowboy” che inizia con un delicato arpeggio acustico. Tra il novero dei brani delicati va anche messo “Vor í Vaglaskógi” (“Primavera a Vaglasog” così dice il traduttore dall’islandese on line, Vaglasog è una località del nord dell’isola) cantata in islandese, singolo d’esordio della band (2013). Ovviamente l’Alcatraz esplode quando arrivano le note di “Way Down We Go” il brano che li ha pilotati verso il successo mondiale.
Arriva l’ospite a sorpresa
La data milanese si conclude con una sorpresa: sul palco per il primo bis risale il solo JJ Júlíusson, precisando il suo rapporto con l’Italia (durante il concerto saluta e ringrazia in italiano) e chiamando sul palco un amico: Giuliano Sangiorgi. I due insieme eseguono una versione acustica di “Free Love”, il brano che apre e dà il titolo all’ultimo album dei Negramaro.
Giuliano, ottimamente accolto dal pubblico, resta sul palco con la chitarra elettrica anche per il successivo e conclusivo bis: un’infuocata versione di “Rock ’n’ Roller” dove si susseguono gli assoli di chitarra al ritmo R’n’r sporco di blues .
Concerto piacevole che ancora una volta dimostra, se mai ce ne fosse bisogno e ci fossero dubbi, che il blues è una musica senza tempo e senza confini, un linguaggio universale che non conosce barriere e sa contaminarsi restando vivo. Grazie anche a progetti come quello dei Kaleo.
Scaletta
USA Today
Break My Baby
Broken Bones
I Can’t Go On Without You
All the Pretty Girls
Automobile
Hey Gringo
Hot Blood
Lonely Cowboy
Vor í Vaglaskógi
Skinny
Way Down We Go
No Good
Bis
Free Love con Giuliano Sangiorgi
Rock ‘n’ Roller
KALEO Recensione live scaletta concerto Milano novembre 2024
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