SANTI FRANCESI: c’è vita oltre i talent Recensione concerto e scaletta live Milano

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Per i SANTIFRANCESI dopo i quattro concerti a marzo 2024, due a Milano e due a Napoli nelle chiese sconsacrate, ha fatto seguito il tour estivo. Da Novembre 2024 poi i due, che sul palco diventano un quartetto, hanno aperto il loro club tour di otto date che li ha portati in giro per l’Italia, con il penultimo appuntamento a Milano, al Fabrique, dove avevano già suonato (“ma solo per 20 minuti”) in apertura ai Fast Animal Slow Kids il 6 maggio 2022.

Il percorso

A questi risultati sono arrivati dopo un lungo cammino che li ha visti passare per Amici (come The Jad) nell’edizione 2017/18 (non arrivano alla finale), poi a X Factor nel 2022 che vincono (in squadra con Rkomi). Nel 2024 arrivano, selezionati da Sanremo giovani, sul palco dell’Ariston di Sanremo in gara (classificandosi al 18° posto) nell’ultimo festival a guida Amadeus.

Dunque un percorso di qualche anno che ha permesso loro di crescere e acquisire esperienza, senza mai allungare più di tanto la gamba, contando sulle proprie forze e risorse artistiche in maniera coerente.

A questo club tour arrivano per presentare un nuovo EP di inediti uscito a inizio novembre dal titolo “Potrebbe non avere peso”, di cui eseguono live tutti i sei brani.

Da quanto si è visto dal palco di Milano AlessandroDeSantis (il frontman) e MarioLorenzoFrancese (basso e tastiere) si muovono incessantemente tra il pop e il rock, in bilico su questo filo, pendendo maggiormente verso il lato rock della loro musica.

Tra pop e rock

La loro passione probabilmente li spingerebbe verso il rock a cui non riescono a concedersi completamente perché più di un frammento, più di una piega li portano verso un pop di qualità a volte stiloso ma non stucchevole e nemmeno banale e comunque sempre muscolare.

Sul palco i due (accompagnati dal batterista Fasa e dal nuovo chitarrista Domiziano Luisetti) si dannano l’anima e mettono in scena un live robusto, in alcuni momenti molto potente, con le chitarre in primo piano e le tastiere a sostegno. Alessandro e Mario si alternano al basso e Alessandro imbraccia anche la chitarra e spesso si accompagna con l’immancabile ukulele, che lo ha caratterizzato nel suo percorso a X Factor.

I singoli

In scaletta la band porta, oltre all’ultimo EP, la serie di singoli e brani, che hanno caratterizzato il loro percorso includendo talent e festival. Producendo molti singoli inevitabilmente si ritrovano tra le mani una serie di brani che hanno avuto una “luce” maggiore rispetto a quello che succede per quelli “inseriti”, “nascosti” in un disco. In considerazione di questo la reazione del pubblico è molto partecipativa e la maggior parte dei brani viene cantata in coro, spesso stimolati dallo stesso frontman del gruppo. Va oggettivamente riconosciuto che le presenze televisive hanno giovato molto alla visibilità del duo.

Quello che sembra essere un inizio pop ben presto si trasforma in un qualcosa di più robusto. Il primo impatto arriva con “Buttamigiù”, lunga e potente. “Bianca” ha innesti in levare tra i reggae e il dub. Con “Cartapesta” invece rallentano con una ballata che cresce sul finale. “Hopauraditutto” viene resa in una versione molto coinvolgente. Arriva poi “Spaccio”, il brano scritto ed eseguito (su disco) con i Fast Animals and Slow Kids di cui si sente tutta l’influenza essendo di grande impatto rock. I Santi non fanno mistero della loro passione e ricordano dal palco la band perugina come una delle migliori realtà musicali nazionali. Ma subito dopo le acque si calmano di nuovo per una sognante ma in crescendo “Pagliaccio”.

Gli ospiti

Arriva poi la sorpresa milanese. Per la prima ed unica volta in questo tour i Santi aprono il loro palco agli ospiti che per l’occasione sono i Selton, band italo brasiliana da anni attiva sulla scena. E con la band sul palco che esegue un proprio brano e i Santi in “disparte” ci avviciniamo ai confini del paese carioca. Non tutto è perfetto ma resta comunque piacevole, per quanto lontano dal contesto.

Tra alternanza di spinte rock (“Giovanifavolosi” dal finale duro, la interessante “Paroleecrociate” e “Nonècosìmale” con un lungo finale strumentale corale) affondano il colpo sul rock e lasciano però spazio anche a ballate e momenti più intensi e stilosi.

C’è spazio anche per due cover: “Ragazzodistrada” dei Corvi (un classico del 1966, cover italiana della canzone dei Brogues, I Ain’t No Miracle Worker”)  già fatta durante X Factor e la hit dei KillersMr. Brightside” (piace vincere facile come ammettono gli stessi protagonisti).

Nel finale arriva il loro successo sanremese “L’Amore in bocca”, in una versione più potente e cantata dal pubblico.

Nel concerto il quartetto si concede poche pause tra un brano e l’altro, molte canzoni sono legate tra loro e anche sul finale rifiutano (dichiarandolo) il classico rito del “bis”

C’è vita oltre i talent

Alla fine l’ora e mezza circa di concerto scorre piacevole, con momenti molto coinvolgenti, portando in scena una musica senza tempo, nel senso che non insegue le mode ma fluisce nella massima libertà creativa. Senza raggiungere i vertici (irraggiungibili) di altri concorrenti i Santi Francesi escono da X Factor con qualcosa in mano, con una “carriera” che può avere un significato. E lo dimostra la reazione del pubblico e la costruzione del loro mondo live. Considerando che non si muovono in un tradizionale ambito pop questo è già positivo e da luce a un post talent altrimenti non sempre brillante.

SANTIFRANCESI Recensione concerto e scaletta live Milano

Rispetto a quanto indicato in scaletta non hanno eseguito “Vaniglia”

https://www.facebook.com/SantiFrancesi


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