VINICIO CAPOSSELA: la grande festa va in scena Recensione live scaletta concerto Milano
VINICIO CAPOSSELA
Recensione live scaletta concerto Milano
Conciati per le feste
13 dicembre 2024
Carroponte
Milano
Recensione: Marco Rumori
Voto: 10
Già arrivare alla struttura dove si svolge il concerto è un viaggio nelle luci di Natale, nell’immaginario che accompagna questa Festa, quella con la “F” maiuscola. Il tendone in cui VINICIO CAPOSSELA si esibirà nella magica notte di Santa Lucia è al termine del viale centrale del “Villaggio di Natale” costruito all’interno del Carroponte, ex struttura industriale sul confine tra Milano e Sesto San Giovanni, luogo dove solitamente si ascolta musica nell’estate milanese.
è qui la festa
Questa volta però non saranno le zanzare a condizionare il concerto ma il fattore comune con l’estate sarà la parola calore, non quello della temperatura meteorologica ma stavolta di quella emotiva, generata dalla contagiosa felicità che dispensa il “Conciati per le feste” tour.
A fine ottobre Capossela ha pubblicato il disco “Sciusten feste n.1965”, una raccolta di 15 brani (che ritroviamo tutti in questo concerto) che nella sua ottica sono l’ideale per festeggiare il Natale. Sono brani della tradizione rivisti in uno spirito caposselliano, altri brani festosi, una cover e tre inediti. Sono le musiche che hanno sempre fatto da contorno al concerto che ogni anno teneva al club Fuori Orario e che ora è diventato un tour.
Il risultato è, diciamolo chiaramente, strepitoso. Quello che mette in scena il cantautore è uno spettacolare spettacolo in cui la musica è la parte preminente ma ben si adatta alle “messe in scena”, alle coreografie, ai costumi alle trovate sceniche che accompagnano tutto lo show, ma anche viceversa
Allegria, gioia e festa
Quello che Vinicio definisce il “finto concerto di Natale” è un viaggio nell’allegria, un momento di gioia, sentimento che dovrebbero generare le feste, in particolare quella che sta per arrivare. “Conciati per le feste” è un rito collettivo, di condivisione nel quale si è guidati da un grande maestro di cerimonie come si trova a essere Capossela, che si fa affiancare da una ballerina equilibrista, soubrette e da un altro artista che eseguono giochi “circensi” (anche perché, a partire dall’ambientazione, l’idea è quella dello spettacolo del circo).
In un momento gioioso, coinvolgente tutti i mali del mondo sembrano essere lontani ma il cantautore, con la sua vena poetica e anche ironica, sa far ugualmente entrare la realtà non sempre positiva, dei tempi moderni. Ed ecco allora Babbo Natale che diventa un raider, per poi finire suicida dietro un Centro commerciale (in “Santo Nicola è arrivato in città” – la sua cover di “Santa Claus Is Coming to Town”) o la triste storia raccontata in chiave blues con “Charlie” (cover di “Christmas Card From a Hooker in Minneapolis” di Tom Waits).
Altro momento puntato sul mondo al di fuori del tendone e fuori dall’atmosfera festosa al suo interno è quello del divertente monologo/cabaret durante il quale il cantautore si trasforma in San Nicola (e con accento pugliese) spiega il suo ruolo e punta il dito contro una visione commerciale del Natale e molti altri aspetti della situazione globale senza dimenticare di rivolgere il suo pensiero a quanto sta succedendo in Palestina (ricordando Erode e la sua strage degli innocenti).
Impossibile non farsi travolgere
Tra trovate sceniche, giocoleria, equilibrismi, costumi diversi, cappelli natalizi, lucine, balli, palloni che girano tra il pubblico, personaggi di varia natura quello che mette in scena Capossela è una contagiosa, geniale, folle festa, dove divertimento e leggerezza si uniscono a qualche espressione più dolorosa. Perché sì, il Natale è una festa dello spirito, è la festa delle luci nel tentativo di combattere le tenebre fisiche e mentali ma queste restano ed allora è giusto che, in una chiave di leggerezza, senza tristezza, certe cose si facciano notare e Capossela lo fa sin dall’inizio con il monologo introduttivo.
È impossibile non farsi contaminare e trascinare da questo spettacolo (perché tale è) e alla fine il pubblico scavalca le transenne e, invitato dallo stesso protagonista, si ritrova a fare il trenino come nella migliore delle feste. Il tutto però non è condito da una patina di beceritudine, ma diventa un momento liberatorio, di coinvolgimento e di partecipazione molto popolare.
Capossela è bravissimo a unire i diversi piatti che compongono il menù della serata, sa fare spettacolo, sa come condurlo, sa come coinvolgere e divertire il pubblico. È uno spettacolo irrefrenabile, un momento di pura e vera gioia, è impossibile non uscire dal tendone con il cuore leggero ma ben collegato al cervello. Le emozioni che vivi, l’ondata di gioia che ti travolge si trasformano in un sorriso che tutti hanno sulle labbra a illuminare il volto. Nemmeno l’imprevista pioggia che attende all’uscita riesce a rovinare la serata e a spegnere gli entusiasmi.
Grandioso.
Scaletta
Opening
Sopporta con me
Bianco Natale (White Christmas)
Voodoo Mambo / Mambo italiano / …e allora mambo
Voglio essere come te (I wanna be like you)
Come e più di te
Notte newyorkese
Angelina / Zooma Zooma (Louis Prima cover)
Charlie (Christmas Card From a Hooker in Minneapolis cover Tom Waits)
Santa Claus è arrivato in città (Santa Claus Is Coming to Town) (Harry Reser and His Orchestra cover)
Sante Nicola (strumentale)
Discorso di Sante Nicola
Conforto e gioia (God Rest You Merry Gentlemen)
Danza della fata confetto
Marajà
Agita (Aggita)
Campanelle (Jingle Bells) (James Lord Pierpont cover)
Sciusten feste n.1965
Dankeschoen
Il friscaletto (Eh cumpari)
Tico Tico / Che coss’è l’amor
Al veglione
Il tempo dei regali
VINICIO CAPOSSELA – Recensione live scaletta concerto Milano
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