ALAN SPARHAWK: in Italia
ALAN SPARHAWK
Il frontman dei Low arriva in Italia da solista
quattro date a giugno 2025
ALAN SPARHAWK, il frontman dei Low, fa il suo debutto in Italia come solista con il suo primo LP, “WHITE ROSES, MY GOD”, pubblicato a settembre 2024.
Questo il calendario delle quattro date nel nostro paese
Lunedì 2 giugno 2025 – Spazio 211 Torino
Martedì 3 giugno 2025 – Largo Venue Roma
Mercoledì 4 giugno 2025 Express Festival – Locomotiv Club Bologna
Giovedì 5 giugno 2025 Unaltrofestival – Magnolia Milano
Biglietti disponibili ora su Livenation.it
Alan Sparhawk è sempre stato un musicista prolifico e poliedrico, un’anima inquieta sempre pronta a esplorare nuovi territori sonori ed emotivi. Anche se il suo nome è indissolubilmente legato ai trent’anni passati come frontman della leggendaria band Low, basta dare uno sguardo ai tanti progetti paralleli che ha portato avanti nello stesso periodo per vedere quanto ami sperimentare: dal punk al funk, dalla produzione musicale all’improvvisazione.
Anche i Low non si sono mai accontentati di un solo stile o di un unico approccio. La band era una vera collaborazione, un dialogo continuo, una storia d’amore tra Sparhawk e sua moglie Mimi Parker, co-fondatrice, batterista, voce e anima insostituibile del gruppo. Seguire il percorso dei Low, dai primi lavori intimi e sommessi, attraverso le melodie potenti del loro periodo centrale, fino al caos creativo e lussureggiante degli ultimi album, è come assistere a un costante processo di trasformazione di cuori, menti e spiriti.
Nel 2022 Mimi Parker (compagna di band e di vita) è scomparsa dopo una lunga battaglia contro il cancro, e non c’è dubbio che WHITE ROSES, MY GOD sia un disco nato dal dolore. Lo si sente già dal titolo, ma soprattutto in brani come “Heaven”, dove Sparhawk descrive l’aldilà come “un luogo solitario, se sei solo.” Questo senso di perdita emerge anche dalla scelta di Sparhawk di realizzare tutto da solo: ogni nota, ogni parola, ogni ritmo programmato. Ma ridurre l’album solo al lutto sarebbe limitante, persino ingiusto. Questo disco intenso, brillante, provocatorio e travolgente va oltre: è una straordinaria opera di sperimentazione, con testi profondi e ritmi trascinanti che non smettono di stupire.
“White Roses, My God” in realtà non è tecnicamente il debutto solista di Alan Sparhawk, ma ci va vicino.
Lontano anni luce da Solo Guitar, raccolta strumentale uscita nel 2006, questo lavoro è tutta un’altra cosa, sia sul piano sonoro che su quello emotivo.
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