BOBO RONDELLI convince tra risate e tristezza recensione concerto e scaletta live Milano

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Ad aprile 2024 BOBO RONDELLI era già arrivato live a Milano per presentare (in anticipo) il suo ultimo album “Storie assurde” uscito poi nel giugno dello scorso anno. Allora come oggi con lui sul palco un trio grossetano: i “Musica da ripostiglio” (“da camera ci pareva troppo” dicono di se). A riempire il palco dunque oltre a Bobo ci sono LucaPirozzi (voce, chitarra, banjo), LucaGiacomelli (chitarra) ed EmanuelePellegrini (batteria e percussioni). È a loro tre che spetta il compito d’intrattenere tra musica e cabaret il pubblico prima che salga sul palco il protagonista della serata.

I tre musicisti in realtà sono dei grandi virtuosi dello strumento, in particolare i due Luca con le chitarre acustiche fanno ciò che vogliono ma ben volentieri affiancano la loro maestria tecnica alla capacità d’intrattenimento.

Ma poi come un ciclone, accolto con grande calore dal pubblico, arriva il livornese che porta in scena quella sana follia, quel gusto per lo sberleffo, che lo contraddistingue, sul palco come anche nella vita. Una vagonata di ironia, una forza espressiva incontenibile, una vis comica innata ma il tutto accompagnato da un sapore amaro, da una risata triste, quasi clownesca.

Questo è Rondelli, sa farti ridere ma lo sa fare anche in maniera amara, dalla comicità alla tristezza, al “dolore” il passo è brevissimo. Ecco allora che con “La chiappona”, “Il Gigolò a Rotterdam”, “Dal balcone” o “Il mantenuto” (con tanto di perfetta imitazione di Mastroianni) si ride, ma con “Madame Sitrì” (quello che lui definisce il “ciuco da battaglia”), “Marmellata” o “Nora F.” (delicatissima, dedicata alla madre e per l’occasione eseguita in maniera molto intensa, straziante), “Fino alla luna” (il lato poetico del cantautore) o “L’ultima danza” (eseguita da solo) cambia completamente lo scenario e le labbra dopo il sorriso scendono in una configurazione di tristezza, facendo salire il tasso di emotività, abbandonando quello della comicità.

Questo è Rondelli, che sul palco si muove scomposto, quello che sa far fronte anche a un vuoto di memoria con il sorriso e l’accettazione. Così è per la sua partecipazione, per il suo modo di essere. Questo è Rondelli, questa è la sua forza, questo è il suo lato genuino. Rondelli è “reale”, è sé stesso sul palco, non riesce a “staccarsi” dalle sue canzoni, le vive intensamente e fino in fondo. È partecipe a sé stesso, è un tutt’uno con lo spettacolo. Non ha importanza se la tecnica non è perfetta, non si è lì come a un concerto al Conservatorio, si è lì per vivere il calore umano che Bobo rilascia, frutto di una vita sgualcita, a volte difficile ma sempre così, perché per lui la vita va vissuta, succhiata, anche se ne stai ai margini.

Ma se la sua esecuzione è sfilacciata (e non è un demerito) accanto a lui ci sono i “Musica da ripostiglio” che, pur anche loro nel segno della leggerezza, mettono ordine a tutto quanto, danno un bellissimo sostegno musicale, entrando però perfettamente nello spirito dello spettacolo, che ha un’anima completamente acustica. È sul suono delle loro chitarre acustiche che Bobo riesce a dare il meglio, è il loro rigore tecnico che permette al cantautore livornese di “giocare” con le canzoni.

A loro sono riservati tre momenti del concerto: l’apertura, uno centrale (entrambi strumentali e coinvolgenti per il pubblico) ed infine una canzone (“I capelli (in memoria di)”) in cui a loro volta propongono una sorta di “cabaret canzone”.

Con Rondelli si ride anche nei sipari tra i brani quando si lancia in imitazioni, o quando fa della satira politica, quando “bisticcia” con Andrea Bocelli, quando fa la scimmia o semplicemente “farfuglia” in maniera comica le sue battute.

Rondelli porta in scena uno spettacolo sfaccettato perché divertente ma allo stesso tempo drammatico, tratteggia personaggi, fa riflettere, costruisce bellissime melodie e comunque alla fine della serata ci si ritrova divertiti con un peso in fondo all’anima.

La scaletta pesca nel repertorio, dai tempi del suo gruppo giovanile, gli “Ottavo Padiglione”, sino all’ultimo album “Storie assurde” (in cui il politicamente corretto viene proprio messo da parte) e, in occasione del concerto milanese, omaggia anche Enzo Jannacci eseguendo “Io e te” del 1979.

Rondelli conferma la sua bravura e azzecca una formula musicale e spettacolare vincente e tutta da godere sino in fondo (e vorresti durasse di più).

Scaletta

Intro Musica da ripostiglio

Il cielo è di tutti (testo di Rodari)
I vitelloni
Madame Sitri
Dal balcone
Il mantenuto
Gigiballa

Musica da ripostiglio

La chiappona
Marmellata
Per amarti
?

L’ultima danza Bobo da solo

Io e te cover Jannacci
Nara F.

Musica da ripostiglio I capelli (in memoria di)

Il gigolò a Rotterdam
Fino alla luna

Encore

Madame Sitri
Ho picchiato la testa (Brano degli Ottavo Padiglione)

BOBO RONDELLI e Musica da Ripostiglio | Live 2025 

16/01 – MILANO, Santeria Toscana 31 
23/01 – ROMA, Monk 
28/01 – BOLOGNA, Locomotiv Club 
29/01 – TORINO, Hiroshima Mon Amour 
05/02 – FIRENZE, Teatro Cartiere Carrara 
07/02 – SARZANA (SP), Teatro Impavidi 

BOBO RONDELLI convince tra risate e tristezza recensione concerto e scaletta live Milano

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