JOVANOTTI: il più grande spettacolo dopo il crash Recensione e scaletta concerto live Milano
JOVANOTTI
PalaJova
Recensione e scaletta concerto live Milano
11 marzo 2025
Unipol Forum
Milano
Recensione di Luca Trambusti
Voto: 👏👏👏👏👏
Finalmente JOVANOTTI è ripartito e non era scontato. Dopo il terribile incidente in bicicletta a Santo Domingo (”Una sirena mi ha tagliato la strada / Per costringermi a guardare le cose con occhi nuovi” come canta in “Montecristo”) è seguito un calvario fatto di letti d’ospedale con interventi chirurgici, lunghi tempi di fisioterapia per un difficile recupero. Ora tutto questo sembra essere passato e apparentemente la forma di Lorenzo sembra buona (bisogna vedere poi qual è il suo grado di sopportazione del dolore). Nonostante il femore rotto e operato e rioperato, salta, balla, si muove con scioltezza per i 140 minuti di questo PalaJova Tour che è arrivato a Milano.
JOVANOTTI: il più grande spettacolo dopo il crash Recensione e scaletta concerto live Milano

Dopo la partenza a Pesaro Jovanotti torna al Forum (da dove mancava dal 2018) per ben dodici date, divise in due tranche tra marzo e maggio 2025. Il suo rientro in scena avviene nel migliore dei modi, con un concerto pieno di energia (ma questo è nello stile di Lorenzo), colorato e potente, quanto complesso dal punto di vista della produzione e che si sviluppa in diverse fasi con una scaletta ben costruita che viaggia nel tempo.
La prima cosa che salta all’occhio è la struttura sul palco. Lorenzo sta sulla base, al piano terra, alle sue spalle su due livelli la J Street Band, una formazione potente di dodici elementi con molto ritmo (Saturnino è sempre il motore), una sezione fiati (molto protagonista), dei coristi (”è la prima volta che ho un vero coro alle spalle che mi supporta pienamente” dice Jovanotti), e l’ottimo Adriano Viterbini, uno dei migliori chitarristi italiani.
L’idea, a partire dal nome – J Street Band, rimanda alla E Street Band, il solido ensamble che accompagna Bruce Springsteen. Ma non c’è solo un richiamo ideale ma anche uno pratico. Con i dovuti distinguo il risultato è lo stesso: una solida realtà musicale, suonata e sudata che contribuisce con degli arrangiamenti pieni e corposi alla proposta di Jovanotti.
Ritmo e musica d’autore
Quando il protagonista sale sul palco accompagnato dalle ovazioni del pubblico, si ferma e guarda, godendosi lo spettacolo, la platea come sorpreso, incredulo di essere lì in quel momento, di essere riuscito a superare ogni difficoltà (questo fa parte dello show). E poi attacca la lenta e intensa “Montecristo”, il primo singolo del nuovo album. Il Jovanotti “crooner”, delicato e al centro della scena tornerà poi in altri brani (nei momenti più intimi ed intensi) nel corso del concerto. Ma lo show svolta immediatamente dando un segno della sua complessità ma allo stesso tempo della sua grande fruibilità. Arriva immediatamente il ritmo di “L’ombelico del mondo” e sarà una lunga parentesi in cui il cantautore e la sua band s’incastrano benissimo.
Alla fine del primo blocco, che dopo il ritmo scivola in una parte più autorale, arriva una canzone che per la prima volta viene introdotta in un tour: “Un bene dell’anima”, ispirata dall’amicizia e dedicata a Saturnino e al loro legame amicale che dura da 35 anni. A segnare il brano un bel solo alla chitarra di Viterbini. A precedere questo brano sull’amicizia c’è stata la delicata “Mi fido di te” dove la sassofonista (Sophia Tomelleri) si prende la scena e il richiamo ai Clemonce di springsteeniana memoria è immediato.
Arriva poi il primo momento esaltante, quello del medley funk, dove ovviamente a dominare è la ritmica black music con il parterre (ma anche le gradinate) irrefrenabile nel ballare.
A seguire un altro blocco più pacato, intenso d’autore che termina con un medley questa volta lento e che si conclude con “Serenata Rap”. Nel continuare s’inciampa in un’intensa “A te” dedicata al suo grande amore (Francesca). Ancora intensa “Le tasche piene di sassi”, mentre la vitale “L’estate addosso” è un ricordo anche per immagini del Jova Beach Party (non si sa mai che ritorni).
Tutto diventa travolgente
Ma “Da fuori onda” si cambia registro e tutto diventa un’irrefrenabile cavalcata, un’adrenalinica ed energica galoppata a briglie sciolte. Si rallenta solo con il sirtaki (con le immagini di Anthony Quinn in “Zorba il greco”) che introduce “Il corpo umano” con la band impegnata nel ballo. E poi si va al finale con una verità indiscutibile per Lorenzo, quella di essere “Un ragazzo fortunato”.
Oltre alla musica c’è una menzione speciale per la produzione “ciclopica”. Tra le tante cose da notare e con cui sorprendersi in corso d’opera spiccano l’uso delle immagini sullo schermo che vengono elaborate in tempo reale. Così Lorenzo (ma anche altri della band) si trasforma in mille personaggi: mostri, Elvis, Marley, Taylor Swift, filosofi greci, guerrieri, Michael Jackson e tante altre mutazioni informatiche divertenti da trovare. Ogni tanto il software fa qualche bizza… ma ci sta ed è quasi divertente.
Su “Fuorionda” scorrono le immagini di mille meme, quelli che spopolano sulla rete (incluso uno sulla Meloni), mentre su “101” la grafica rimanda ai videogames
Altro effetto scenico, oltre alle luci di palco, è quello che regalano i “fiori luminosi” sospesi sopra il parterre. Delle strutture mobili che assumono appunto le sembianze di fiori in movimento, dai colori morbidi, per all’occorrenza trasformarsi in una struttura di fari luce.
Jovanotti mette in scena un grande spettacolo, molto d’impatto, quasi una prova muscolare, sicuramente una prova fisica per lui alla luce dei più recenti fatti. Ma alla fine le 2 ore e mezza scorrono veloci e sorprendenti in un concerto suonato e sudato, un vero show di alto livello. Dunque bentornato (“ben tornato a voi” risponde al pubblico Lorenzo). Al di là dei giudizi soggettivi oggettivamente il cantautore toscano si pone ad un alto livello, questa volta lo fa aprendo anche un grande spazio ad un’incredibile band che ben contribuisce al risultato finale grazie anche ai conseguenti arrangiamenti.
Applausi.
JOVANOTTI: il più grande spettacolo dopo il crash Recensione e scaletta concerto live Milano

La scaletta
Montecristo
L’ombelico del mondo
Tensione evolutiva
Mezzogiorno
Il più grande spettacolo dopo il Big Bang
101
Mi fido di te
Un bene dell’anima
Medley funk:
Questa è la mia casa, Mani in alto, La tribù che balla, Oh, vita!, Muoviti muoviti, Tanto tanto,
Falla girare, Megamix
Ragazza magica
Raggio di sole
Un mondo a parte
Medley lento:
Come musica, Io ti cercherò, Punto, Serenata rap
A te
L’estate addosso
I love you baby
Gli immortali
Le tasche piene di sassi
Ricordati di vivere
Fuori onda
Sabato
Yalla yalla – Ti porto via con me
Penso positivo
Il corpo umano
Ragazzo fortunato
https://www.instagram.com/lorenzojova