LIGABUE: il fattore umano del ballare Fandango Recensione concerto

Condividi

LUCIANO LIGABUE
Liga Rock Park
Parco di Monza
24 Settembre 2016

Voto: 9
di Massimo Pirotta

PrefAzione.

Fiori di Gutenberg locali. Un fioraio monzese “confessa”: sono tutto preso a preparare bei mazzi di fiori. Li chiedono i fan del Liga. Dediche diverse. Ma la direzione è unica. Affetto tramite il circuito Interflora. Il Comitato per il Parco che teme per la tutela ambientale. Affermano di non avere nulla contro Ligabue ma ribadiscono che il prato Gerascia non è un prato qualunque bensì storico e quindi non adatto ad un evento del genere. Le loro preoccupazioni sono più che legittime. Ma l’organizzazione tiene a sottolineare la sua attitudine “green”. “Non siamo solo rockettari”. Ci si mette in moto: lo spazio è delicato, discorsi chiari con i tecnici. Si convocano volontari provenienti da tutta Italia che, tra le altre cose, distribuiscono vademecum “comportamentali” in difesa dell’ambiente e sacchetti per fare raccogliere a ciascun spettatore le proprie bottiglie di plastica, gli avanzi di cibo, la carta. Raccolta differenziata per un live che vuole essere differenziato e in tal senso, evidenziato. C’è un piano traffico ben orchestrato, autoambulanze e auto mediche di certo non mancano, c’è pure un ospedale da campo semmai… Insomma, ce la si mette tutta. Insomma un’oraganizzazione perfetta ed ineccepibile.

Diamo i numeri.

600 persone addette alla sicurezza, 360 operatori sanitari, 140 torri faro installate per dar luce a percorsi notturni al buio. E’ Liga Street. Venditori di cibi e bevande a prezzi controllati e postazioni-gazebo per il merchandising ufficiale. E poi… 80mila persone per il 24 (“Abbiamo preferito fermarci qui”), per il 25 (all’inizio non previsto) più di 50mila avventori. L’85% dei biglietti venduti online. Record italiano.

Ieri, oggi, domani.

Anteprima il 23 per l’inedita proiezione di “Campovolo. La Festa 2015” (7mila presenze). Il contest per realtà emergenti e i vincitori a fare da suppoter nelle due serate (Rainero, The Last, The Jab, I Dei dell’Olimpo). Il 18 novembre esce “Made In Italy”. Trattasi di un concept-album. Un nuovo media partner (Fox/Fox Life) per un docu-film curato dallo stesso Ligabue (23 novembre)

Il concerto.

Il palco è maestoso quanto la location. “Siamo qui” ed è ovazione. “370 giorni senza fare concerti. E’ finita una pena”. “Urlando contro il cielo” in pochi secondi diventa canzone corale. La band ben allineata: Federico “Fede” Poggipollini (chitarra), Max Cottafavi (chitarra), Luciano Luisi (tastiere), Davide Pezzin (basso), Michael Urbano (batteria), la novità della sezione fiati: Massimo Greco (tromba e filicorno), Corrado Terzi (sax baritono) ed Emiliano Vernizzi (sax tenore e soprano). Momenti clou: “Niente paura” tra il volare e il nuotare nei flussi dei desideri, “Il sale della terra”, esplosione ed azione, l’inedita “La vita facile” il rock che puzzava di rivoluzione e che è attimo che non vuol finire, “Quella che non sei” tripudio di mani alzate, “Lettera a G.” eseguita una sola volta live per motivi emotivi e che adesso “mi sento di controllare”, “Piccola stella senza cielo”, melanconica e amazzone, impasto con “Because The Night”, “Gloria” e l’epopea dylaniana e doorsiana, “Metti in circolo il tuo amore” e “Non è tempo per noi” doppietta acustica con rombo di fiati finale, “Dottoressa” nuovo potenziale hit ed anch’essa inedita. “Il muro del suono”, “Balliamo sul mondo”, “Tra palco e realtà” e la platea si scatena. Non potevano mancare i bis: “G come giungla”, attualmente al primo posto nei brani trasmessi nelle radio, “Certe notti” e di nuovo “Urlando contro il cielo”, la più amata dal pubblico. Riproposta in versione evocativa e comunitaria. Tre ore live, 31 brani, trasporto audio-visivo-percettivo. Ligabue paladino della notte che si allunga, che dice basta essere al riparo. Fiato e fiati emozionali e che (ti) soffiano dentro. Ligabue, il classic-rock che è riabilitazione del farsi carico. Intravedo uno striscione: “Lasciatelo dire: grazie”.

Scaletta:

URLANDO CONTRO IL CIELO – LIBERA NOS A MALO – I DURI HANNO DUE CUORI – NIENTE PAURA – Medley: SOGNI DI ROCK’N’ROLL  / CON LA SCUSA DEL ROCK’N’ROLL – C’E’ SEMPRE UNA CANZONE – IL SALE DELLA TERRA – QUESTA E’ LA MIA VITA – LEGGERO – HO PERSO LE PAROLE – LA VITA FACILE (inedito) – L’ODORE DEL SESSO – QUELLA CHE NON SEI – LETTERA A G – IL GIORNO DEI GIORNI – I “RAGAZZI” SONO IN GIRO – HO FATTO IN TEMPO AD AVERE UN FUTURO (inedito) – PICCOLA STELLA SENZA CIELO – IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE – METTI IN CIRCOLO IL TUO AMORE – NON E’ TEMPO PER NOI – LAMBRUSCO & POP CORN – DOTTORESSA (inedito) – UN COLPO ALL’ANIMA – IL MURO DEL SUONO – IL GIORNO DEL DOLORE CHE UNO HA – BALLIAMO SUL MONDO – TRA PALCO E REALTA’

Bis: G COME GIUNGLA (inedito) – CERTE NOTTI – URLANDO CONTRO IL CIELO

Tutto su:LUCIANO LIGABUE


Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarĂ  pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *