ZEN CIRCUS: la terza guerra mondiale nella data zero di Bologna. Recensione concerto
ZEN CIRCUS
28 Ottobre 2016
TPO
Bologna
di Massimiliano Colletti
Voto: 7
Ripartono da Bologna i toscani Zen Circurs per presentare dal vivo le canzoni del nuovissimo album “La terza guerra mondiale”, pubblicato il 23 settembre per La Tempesta e anticipato questa estate dal singolo Ilenia.
Se la data zero serviva per testare le prime reazioni intorno al nuovo lavoro, Appino e soci, credo che potranno ritenersi pienamente soddisfatti: biglietti sold out già da diversi giorni, 1200 persone presenti e un flusso di calore costante tra il pubblico e il palco (calore, a dir la verità, a cui ha contribuito anche la sala del TPO, al limite del vivibile, come è stato ricordato spesso anche al microfono).
Se si esclude il breve giro di presentazioni presso Le Feltrinelli, era circa un anno e mezzo che non si vedevano gli Zen Circus dal vivo, ma cercare segni di ruggine in una band che negli ultimi anni ad ogni uscita discografica ha macinato live a ripetizione (110 le date nel 2010) sarebbe un’operazione vana.
L’intesa è infatti quella ammirata già altre volte, sul palco oltre ad Appino, Ufo e Karim Qqru c’è pure Francesco Pellegrini (ex Criminal Jokes), che accentua ancora di più l’attitudine punk/power pop della band (“più voi fate casino, più noi facciamo casino”, dice Ufo poco dopo l’inizo del concerto) che sfocia anche in qualche nuovo arrangiamento apprezzabile come nel caso de Nel paese che sembra una scarpa.
Sono le 22:50 quando tutte le luci in sala si spengono, il boato del pubblico sale e inizia l’arpeggio della title track del nuovo album “La terza guerra mondiale” (una guerra mondiale ancora / per vedere che fareste ora / voi che parlate di fucili / di calci in culo ed esplosivi / una guerra mondiale ancora / una vera e non su una tastiera / ) che fa da preludio a una dialettica tutta personale tra gli Zen Circus e il proprio pubblico (puzzate!, sapete dove dovete andare? Bologna, Merda!) con cui condividono, almeno dal “Andate tutti affanculo” in poi una lingua che non ha certo bisogno di interpretazioni e che è capace di infiammare gli animi (chiedete alla ragazza che dopo 10 minuti era già salita sul palco, aveva già baciato Appino e si era lanciata in un apprezzabilissimo stage diving o a quello che nell’euforia ha lanciato un cellulare sul palco).
“L’anima non conta”, secondo singolo estratto da “La terza guerra mondiale” è il pezzo smartphone della serata e serve a far rifiatare un po’ tutti dopo una sfilza di brani tirati, tra cui le hit “L’amorale”, “I qualunquisti,” “L’egoista” e “Mexican Requiem”, un vecchio brano di fine anni ’90 rimesso in circolazione grazie a Metal Arcade Vol.1 del 2012 in cui Karim Qqru, petto nudo e occhiali scuri d’ordinanza, si esibisce alla Washboard
Tra i bis (“diamo fine a questa pagliacciata”) c’è “Nati per subire”, insieme alla promessa che, anche per quest’anno, non ci libereremo degli Zen Circus tanto facilmente.
Ecco il calendario
29.10 Perugia
04.11 Santa Maria a Vico
05.11 Molfetta
11.11 Trento
17.11 Torino
18.11 Roncade
25.11 Grottammare
26.11 Livorno
02.12 Roma
07.12 Milano
14.12 Genova
17.12 Firenze
05.01 Lamezia Terme
06.01 Messina
07.01 Catania
13.01 Cagliari
14.02 Sassari