ERMAL META: acustico con GnuQuartet, musica, emozioni e sentimenti. Recensione
ERMAL META+ GnuQuartet
A Teatro Tour
Data Zero
30 Gennaio 2019
Teatro Civico Sociale
Nizza Monferrato (AL)
Voto: 7,5
Testo di Giorgio Zito
ERMAL META+ GnuQuartet a teatro
Dopo i successi del “Non Abbiamo Armi Tour”, Ermal Meta è pronto a ripartire, cambiando però le carte in tavola. Lo scenario del tour non sono più i grandi spazi ma i teatri, e alle sue spalle non c’è una rock band, ma un quartetto classico tra i più interessanti d’Italia. E’ lo GnuQuartet (Raffaele Rebaudengo alla viola, Francesca Rapetti al flauto, Roberto Izzo al violino e Stefano Cabrera al violoncello).
Quattro validissimi musicisti sempre pronti ad incrociare i loro strumenti con artisti di altre provenienze musicali. Cambiano quindi anche gli arrangiamenti dei brani, proposti in versione principalmente acustica. Una sfida interessante, che girerà nei teatri più importanti delle principali città italiane, ma che parte, con due date zero, da un piccolo teatro in una piccola cittadina dell’astigiano, Nizza Monferrato.
Data zero
Questa prima serata, quasi una prova aperta al pubblico, serve forse per mettere a punto ancora qualcosa. Ma i cinque musicisti sembrano già abbastanza affiatati, salvo un piccolo errore quando Ermal Meta, dopo aver aperto il concerto con la ballad “Sperare”, prende di sorpresa il quartetto partendo con “Dall’alba Al Tramonto”, un rock acustico tirato con un bell’arrangiamento, invertendo quindi a sorpresa la scaletta che prevedeva come secondo brano “Lettera A Mio Padre”.
Canzone che arriva subito dopo, ed è il primo momento importante del concerto. Su una base ritmica campionata (espediente a cui ricorrerà più volte durante il concerto) Ermal Meta esegue una splendida versione, con il flauto a contrappuntare la melodia, di quella che è probabilmente una delle sue canzoni più belle e sentite.
Tutto intimo e familiare
L’ambientazione intima e raccolta, quasi familiare, insieme agli arrangiamenti acustici, giova a molte canzoni del concerto e Ermal Meta sfrutta al meglio la situazione. Per “Piccola Anima” chiede al pubblico di non cantare, come solitamente succede, ma poi si diverte, smettendo lui di cantare per sentire il pubblico in sottovoce, mentre dei lampioncini azzurri scendono sul palco.
Spiccano in queste versioni acustiche accompagnate dal GnuQuartet alcuni brani in particolare, come l’intensa “Due Lacrime”, “Le Luci Di Roma” o “9 Primavere”, con la melodia contrappuntata da flauto e violino.
Oltre gli archi
Ma convincono anche gli arrangiamenti meno acustici, come “Molto Bene Molto Male”, dove dopo l’intro per solo voce e chitarra entrano gli archi, per una versione che raccoglie gli applausi convinti del pubblico. Lo stesso per “Bob Marley” in una versione quasi dance, che viene mixata in coda con “Billie Jean” di Michael Jackson. Qui Ermal Meta si dimostra una volta di più anche un bravissimo interprete.
Non mancano ovviamente alcuni successi, quali “Non Abbiamo Armi”, dove sulla base ritmica registrata spicca il flauto. Arrivano “Vietato Morire” e il successo sanremese “Non Mi Avete Fatto Niente”, che in queste versioni acustiche non perdono la loro carica.
Chiusura di concerto con Ermal Meta al pianoforte per una notevole versione di “Voce Del Verbo”. I bis sono riservati a “Voodoo Love”, con un bel solo di violino, “Mi Salvi Chi Può”, in cui Ermal tira fuori ancora una gran voce e “A Parte Te”, ancora a pianoforte, una delle sue composizioni più belle.
Due ore dense di musica
Due ore di musica, emozioni e sentimenti veri, per venti canzoni cantate a cuore aperto e con estrema semplicità, che confermano Ermal Meta artista vero e genuino.
Vale la pensa infine spendere due parole per Cordio, cantautore esordiente che aprirà tutte le date del tour, che ha proposto un breve set acustico convincente, che merita di essere ascoltato con attenzione.