JOVANOTTI: a Linate va in scena il Jova Rave Party. La festa è qui. Recensione
JOVANOTTIJOVA BEACH PARTY
21 Settembre 2019
Aeroporto Linate
Milano
Di Luca Trambusti
Voto: 8,5
JOVANOTTIJOVA BEACH PARTY
Che il Jova Beach Party sia atterrato a Linate si è già detto, che per la data conclusiva di questo strano tour di Jovanotti il cielo sia diventato il mare si è già detto, anche che erano 100.000 non è notizia nuova. Tra i tanti già detto c’è quello che lo spirito e la sostanza di questa serie di concerti (che ricordiamolo, ha portato polemiche e cancellazioni) sia la voglia di fare festa. Tuttavia sino a quando non s’impatta con la realtà, questo concetto resta vago, pare un’affermazione un po’ abusata se non consunta.
Il rave sulla pista
Se gli eventi estivi hanno riempito le spiagge, all’insegna di questa idea festaiola, quello conclusivo sull’enorme spazio dell’aeroporto milanese, nella notte in cui l’estate ha ceduto il posto all’autunno, ha assunto la dimensione in vero rave, anche dal punto di vista musicale.
Tanti ospiti
E’ una giornata di musica, che inizia nel primo pomeriggio e va avanti sino all’ultima nota di Jovanotti alle 23,30. In tutte questo ore Jova è un “MC”, un maestro di cerimonie, che accompagna i diversi ospiti, sale sul palco con loro, suona, canta e balla negli altrui set. E’ un momento di grande unione artistica, nascono così dei duetti anche impensabili, “matrimoni” artistici improponibili, come Takagi & Ketra sul palco insieme a Fatoumata Diawara. L’attesa dell’esibizione finale di Jovanotti viene così montata con buone e differenti occasioni musicali. Sul palco oltre ai già citati sono saliti: Ackeejuice Rockers, Albert Marzinotto, Baldini DubFiles, Bombino, Cacao Mental, Ex-Otago, Flavia Coelho, Rkomi e Benny Benassi. E’ proprio quest’ultimo Dj a fare da ponte tra il “contorno” ed il ”piatto forte” della serata.
EDM
Alle 20,00 circa sale sul palco Benassi che porta immediatamente lo show verso l’elettronica, verso una EDM, con un classico Dj set di grande potenza. Sul finale della sua esibizione prende possesso del palco Jovanotti in una congiunta apparizione, antipasto stilistico di quello che poi sarà il proseguimento della serata, almeno di buona parte di questa.
Tra classici ed elettronica
Liberato il palco da Benassi, Jovanotti prende in mano la situazione ed introduce il suo concerto con una premessa di sapore ecologista a cui segue il messaggio ambientalista dell’astronauta Luca Parmitano, al termine del quale Lorenzo attacca con i primi due brani d’impronta autorale mischiandoli con il ritmo. Arrivano “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang”, “Ciao Mamma” ed un’altra manciata di canzoni che fanno vedere un Jovanotti “classico”, “suonato” (inteso nel senso degli strumenti). Dura poco perché poi prende il sopravvento una lunga parte di Dj set, in cui Jovanotti sta dietro la consolle, torna alla sua passione primaria ed originale. Rimixa i suoi brani, ne campiona altri spaziando tra i generi andando dai Daft Punk ai Nirvana, per arrivare più avanti ad un sirtaki ballato dai 100.000. Le canzoni vengono stravolte, accennate, remixate, riproposte in maniera elettronica, con arrangiamenti di questo genere. Quindi poco conta la scaletta, quello che domina è l’energia guidata da una cassa dritta e da una ricerca sonora, tipica del Dj.
Linate come Ibiza
Linate come Ibiza, Linate come un Rave autorizzato. E’ questo lo spirito della festa e, aldilà dei gusti personali, occorre dire che Jovanotti ha fatto centro, ha portato allegria, voglia di movimento, ballo ai presenti, a cui ha scaricato addosso la sua incredibile energia, senza un momento di cedimento, aiutato da un’imponente scenografia e soprattutto dal grande affetto del suo pubblico.
Per oltre un’ora i bassi ti scuotono anche gli organi interni, già messi a dura prova da salti, balli, canti applausi ed una buona dose di “leggerezza”. E’ un flusso sonoro che ti trasporta, ti prende e ti porta dritto verso il ballo, proprio come si conviene ad una riuscita festa.
Paradiso sul palco
Finito questo set arriva il momento “delicato”, quello delle ballate d’amore. “Al Chiaro di Luna” apre la sezione, cantata mentre a lato del palco sorge una “luna” artificiale. Si va avanti con “Mi Fido Di Te” dopo la quale arriva un altro ospite: Tommaso Paradiso, l’ex Thegiornalisti, accolto in realtà con molta freddezza dal pubblico. L’entusiasmo di Jova nell’introdurlo sul palco, dove il musicista romano è arrivato pedalando una “Fat Wheel” e vestito da cow boy, si è un po’ spento alla timida accoglienza. Insieme i due hanno duettato su “Felicità Puttana”. A loro poi si sono aggiunti Takagi & Ketra per una versione corale di “La Luna e La Gatta” (senza Calcutta). E’ stato il momento delle hit, del pop da classifica di cui sul palco erano presenti rappresentanti di peso.
JOVANOTTIJOVA BEACH PARTY
Ancora ospiti
Si va avanti dopo l’intervento del velista Soldini con “Bella” a cui segue il sempre coinvolgente ed eccitante momento di “L’Ombelico Del Mondo”, per l’occasione eseguita con la base percussiva dei Rockin’ 1000 (questo esercito di batteristi e musicisti nato con lo scopo di portare i Foo Fighters in Italia e poi diventato un piccolo fenomeno) e con la presenza di Salmo alla batteria. E’ un momento di grande energia, molto divertente, tra ritmo e fiamme sputate dal palco, in un colossal scenografico. Ancor più qua è impossibile restare fermi. Su una canzone, già di suo a vocazione ritmica, se ne aggiunge un’ulteriore abbondante dose.
Salmo spacca
La presenza di Salmo si prolunga per un duetto con Lorenzo sulle note di “Applausi” apprezzatissima dal pubblico e che ha mantenuto il livello ritmico molto elevato. E’ un momento in cui Lorenzo fa un mezzo passo indietro confrontandosi con il freestyle ed il suo vecchio amore per il rap, ben conscio che in questo non è il più forte. A supportare i due risale sul palco dietro alla consolle Benny Benassi che si ritrova ad improvvisare al suo “strumento”.
Si va nello spazio
C’è ancora una mezz’ora di show in cui Jovanotti torna nello spazio collegandosi con Parmitano sulla ISS e nuovamente si confronta con la forma canzone delle sue composizioni a cui aggiunge una buona dose di ritmo anche se più “suonate”.
Soddisfazione massima per il pubblico, grande show dall’elevato tasso spettacolare, in un contesto che stava tra la sagra paesana, la baracconata ed il villaggio dei divertimenti, mentre musicalmente era una festa ritmica. In tutto questo resta un po’ più in ombra la parte autorale di Jovanotti che da più spazio alla passione ritmica, per l’elettronica e alla sua anima da Dj. Una festa che permette di liberare tutta la voglia di grandezza di Jovanotti, il suo infinito desiderio di andare sempre oltre, di alzare l’asticella, di sorprendere e di divertire il suo pubblico che conosce molto bene.
Jova e le diverse stagioni
Una riflessione va fatta anche in merito al pubblico. Jovanotti sta sulla scena dai primi anni ’80, ha 53 anni, ha attraversato diverse stagioni eppure il pubblico, splendido contorno e protagonista a sua volta della serata, ha un target giovane, pochi i fan della “prima ora”, molti più quelli conquistati strada facendo, soprattutto nell’ultimo periodo, dimostrando di saper intercettare da sempre, tra la furbizia e la geniale intuizione, i gusti dei più giovani e di essere in grado d’interpretare il suo tempo.
Se il Jova Beach Party è stato accompagnato da tante polemiche ambientaliste, la serata milanese, proprio per la sua location, era scevra di questi problemi e quindi per l’occasione si è potuta concedere veramente senza limiti e senza remore. Il risultato è una serata divertente, ritmica, in cui il popolo di Jova si è lasciato andare. Una felice conclusione di un tour tutto sommato difficile.