BAGLIONI e MORANDI: i coraggiosi capitani (Recensione)
BAGLIONI e MORANDI
Capitani Coraggiosi
25 febbraio 2016
Mediolanum Forum – Assago (Milano)
Recensione di Luca Trambusti
Voto: 8,0
Dopo le 12 date a settembre al Foro Italico di Roma, dopo il successo della messa in onda televisiva dello show Claudio Baglioni e Gianni Morandi, ovvero i due “Capitani Coraggiosi”, hanno deciso di ripartire con il loro fortunato spettacolo. Una lunga serie di date in tutta Italia che si sta rivelando un trionfo di pubblico con date doppie o triple, ritorni in città e ovunque palazzetti pieni e numerosi sold out. Così il popolo della nostalgia risponde alla chiamata.
Sicuramente nostalgia ed effetto karaoke sono due degli ingredienti (e non certo secondari) di questo lunghissimo concerto di tre ore. Su tutto però la voglia di essere attuali, di dare un nuovo smalto e verve a canzoni da cantare tutti insieme. Ciò che mettono in scena i due è un gran spettacolo, uno spettacolo nazional popolare dal quale però non ci si può esimere dal partecipare. Più che nostalgia prevale l’effetto del “riascolto” e del condividere: un rito collettivo partecipato e coinvolgente.
Baglioni e Morandi (in rigoroso ordine alfabetico) mettono sul palco le loro carriere e sopratutto le loro hit (con la differenza che Baglioni è anche autore, Morandi solo interprete) unendo così due pubblici e attraversando (a guardare il pubblico) tre generazioni (nonni/nipoti). Sta proprio in questa furba mossa il successo dell’operazione: bilanciare i due nomi ed essere riusciti a calamitare due pubblici diversi ma non distanti e portarli su un territorio comune: quello della condivisione dell’evento.
A questo si aggiunga una ricca produzione con un ottimo impianto luci, un muro di proiezione (su cui scorrono dei visual e NON immagini dei due o del concerto) ed bel palco fatto da una scalinata su tre livelli dove prendono posto una ventina di musicisti (due batterie, fiati, archi, chitarre, tastiere, basso ed un quartetto corale). Dal punto di vista musicale/sonoro gli arrangiamenti sono interessanti, si va dal classico pop al rock passando per il R&B ed il soul. Solo alcuni momenti diventano acustici. In realtà tutte le canzoni sono raggruppate per “tema” c’è il momento scanzonato, quello romantico, quello melodico e quello più vicino al rock. Tra le tante cose positive di questo show c’è anche una scaletta perfetta che tocca tutti gli angoli delle rispettive carriere. I due, in perfetta sintonia, si scambiano le canzoni, le interpretano inseme o ognuno esegue la propria.
E’ impossibile non far scattare l’effetto Karaoke su canzoni come “Scende La Pioggia”, “Si può dare di più”, “Banane e Lampone”, “C’era un ragazzo che come me….” o “uno Su Mille” del repertorio morandiano o “Sabato Pomeriggio”, “Io Me ne Andrei”, “Piccolo Grande Amore”, “Poster”, “Avrai” o “Strada Facendo”, composizioni del cantautore romano. Due momenti sono dedicati ai medley, accenni (strofa/ritornello) per chitarra acustica di brani celebri (“Fatti Mandare Dalla Mamma” o “Signora Lia” per citarne uno del repertorio di ogni protagonista).
La voce della platea supera quella del palco. Ma d’altronde queste sono canzoni pop, nell’accezione di “popolari”, brani che (a più o meno meritato titolo) sono entrate nella cultura moderna della nostra canzone, quelle che il pubblico (e non solo quello medio) ha il piacere di ascoltare e cantare.
Canzoni da “sotto la doccia”? Ci stà ma ricordiamoci che uno (non il solo) scopo della musica è quello della condivisione che passa attraverso la popolarità. Ed in questo senso ha senso tutto questo spettacolo. Tre ore ben costruite che dimostrano come il palco possa anche NON logorare chi lo frequenta da ornai lungo tempo come i due protagonisti. Reggere i ritmi molto elevati di un concerto così (non c’è sosta tra un brano e l’altro) richiede tante energie che, visti i tempi serrati delle date (era la terza sera consecutiva a Milano) non permettono nemmeno ampi spazi di recupero. Si perdonano così i due errori di Morandi.
Insomma se si mette da parte un certo snobismo (per chi lo vuole avere) e ci si lascia travolgere da questa onda di condivisione e se ci si approccia con la giusta dose di nostalgia lo spettacolo è per tutti, di elevato gradimento e di ottimo livello.
Complimenti.