GIANNI MORANDI: un concerto qui e ora (Recensione e scaletta)
GIANNI MORANDI
GO GIANNI GO! TOUR
12 marzo 2023
Mediolanum Forum
Milano
Recensione di Antonella Andreoli
Voto: 8,5
78 anni e non dimostrarli. Questo è il primo pensiero durante e alla fine del concerto con cui Gianni Morandi torna ad esibirsi nei palasport.
Nessun effetto nostalgia
Due ore di musica in cui passato e presente di Morandi s’incontrano, s’intrecciano e fanno fronte comune contro l’effetto nostalgia, lasciando fuori dal palasport la polvere e accendendo nuovi riflettori su ciò che è un “monumentale” archivio della musica leggera.
Canzoni di 60 anni fa (e anche più recenti), ricco patrimonio di Gianni Morandi, in questo tour vengono rilette con potenti arrangiamenti soul (eseguiti da una super band con tanto di fiati) oppure riproposte in una, non certo originale, scarna versione acustica per voce e chitarra dando loro un diverso volto, facendo cadere l’inossidabile veste del passato e (ri)vestendole con dei sobri vestiti moderni e di alta sartoria.
Accolto con grande affetto dal pubblico del Mediolanum Forum di Milano (dove torna dopo cinque anni) Gianni Morandi nei primi brani appare molto tirato in volto e la voce che non è perfetta; si vede chiaramente un uomo alle prese con i propri sentimenti ed emozioni. Nemmeno il saluto di Amadeus, salito sul palco con l’immancabile scopa e che lo definisce “super eroe”, lo aiuta. Si scioglierà solo dopo “essere sopravvissuto” a un temerario giro tra il pubblico in platea. E da quel punto Gianni cambia registro e inizia a macinare il concerto con una maestria da grande professionista che tuttavia non dimentica la passione.
Tra passato e presente
Nelle due ore del concerto Morandi ripercorre tutta la sua carriera, puntando sull’ultimo periodo e molto sugli anni ’80, momento della sua rinascita dopo il “declino” della seconda metà degli anni ’70. Il passato più remoto è affidato ad alcune canzoni e a due medley in cui in acustico o con la band snocciola i suoi maggiori successi.
Nel secondo di questi medley irrompe anche sangiovanni, il giovane rapper, con cui ha riletto la sua hit (1962) “Fatti mandare dalla mamma…”, portandola così anche a un pubblico giovane con una versione divertente e ironica.
Non manca poi il sentito omaggio a Lucio Dalla che si sviluppa nella rilettura voce e piano di “Futura” (un frammento e non tutto il brano) e di “Caruso” (rilettura integrale). Notevole la versione di “Vita” (grande brano firmato Mogol/Lavezzi) che viene riproposto dando ampio spazio alla band che si lancia in assoli di chitarra, batteria e percussioni, basso e fiati. Infine la passione di Gianni esplode in “Uno su mille” che ancora esegue con grande trasporto.
La band
Un appunto speciale va alla band, 12 elementi guidati da Luca Colombo, autore anche degli arrangiamenti, che produce e macina un suono di grande attualità, intriso di soul, arricchito dai fiati e riproposto con un’acustica perfetta (che peraltro spinge molto anche in termini di volume). Grandi musicisti che si prendono giustamente i loro spazi e che contribuiscono con peso e autorevolezza alla riuscita del concerto.
Gianni Morandi mette in scena una performance senza nessun momento di stanca, di grande eleganza formale, di potenza sonora e musicale, di divertimento e con una leggera vena ironica che contribuisce in maniera sostanziale a tenere lontana quella patina di nostalgia, quell’infinito effetto karaoke che può (e sovente succede) accompagnare queste operazioni che affondano le radici nel passato.
E qui il passato è ingombrante, di rilievo e di grande peso. Siamo al cospetto e alla rilettura di alcune delle canzoni monumento della musica leggera italiana.
L’eterna giovinezza
Il bravo “Gianni nazionale” vive un’eterna giovinezza, che gli consente di stare al passo coi tempi, di vivere un presente concreto e guardare anche al futuro, incapace di stare fermo, seduto sugli allori e su ciò che è stato.
https://www.facebook.com/giannimorandiofficial
Pingback: MANTOVA SUMMER FESTIVAL: al via con Sting - Musica Dal Palco