EELS: rock senza mai prendersi troppo sul serio (Recensione)

Condividi

EELS
LOCKDOWN HURRICANE 2023 TOUR
18 aprile 2023

Alcatraz
Milano

Recensione e foto di Giorgio Zito
Voto: 7,5

Dopo il tour saltato causa pandemia, gli Eels tornano a esibirsi in Italia, e tornano a Milano, città che li ha visti calcare più volte i suoi vari palchi.

Questo però è un tour particolare, perché dal momento del tour rinviato in supporto al disco “Earth To Dora”, la band di Mr. E ha pubblicato nel 2022 un altro lavoro (“Extreme Witchcraft”); il materiale nuovo da presentare è quindi molto e si riduce lo spazio per i brani classici più attesi dal pubblico.

EELS
Si parte con il rock

Il concerto inizia puntualissimo, e questo è un pregio, con una scarica di tre brani in cui la band passa dal rock blues al rock ‘n roll, spingendo sull’acceleratore. Dopo l’inizio d’impatto, Mr. E rallenta il ritmo, e si apre uno spazio per brani più lenti e intensi con episodi tratti sia dai dischi più recenti, tra i quali colpiscono la dolcezza di “Anyhing For Boo”, dedicata a chi era presente al precedente concerto all’Alcatraz di dieci anni prima, che dai lavori degli inizi, come “Jeannie’s Diary”, a cui segue “3 Speed”.

Momenti lenti e intensi, tra cui spiccano la dolcissima “All the Beautiful Things” rallentata e eseguita solo con l’accompagnamento discreto delle chitarre, “I Need Some Sleep” e l’applaudita “It’s A Motherfucker”.

Classici e cover

Non mancano i classici degli Eels, sia in versioni fedeli agli originali, che rivisitati con una bella dose di autoironia, caratteristica che distingue da sempre il leader della band. Tra i primi, da ricordare sicuramente la bellissima “Novocaine For The Soul”, la già citata e sempre coinvolgente “It’s A Motherfucker, e una bella versione di “I Like Bird” che spinge il pubblico a cantare il coro.

EELS

Tra le versioni rifatte con grande dose di ironia, merita un premio il mash up perfettamente riuscito di “My Beloved Monster” cantata sulla musica della celebre “You Really Got Me” dei Kinks. Dimostrazione di come ci si possa divertire sul palco, e far divertire il pubblico, smitizzando il ruolo della rockstar, con la consueta dose di autoironia che porta Mr. E e la sua band a prendersi gioco di sé stessi (e implicitamente dell’esibizionismo insito negli assoli tipici delle rock band) assegnando un finto premio per i singoli componenti della band per gli assoli eseguiti. Infine arriva, bella come sempre, anche la classica “Last Stop: This Town”, in una versione intima e rallentata, che chiude il primo bis.

Nel secondo encore Mr. E ripropone le tre sfumature della serata, iniziando con l’intimità raccolta e delicata di “Earth to Dora”, proseguendo con il rock più energico di “Wonderful, Glorious” e infine la celebrazione del rock, sempre con molta autoironia, con la cover di “God Gave Rock and Roll to You” degli Argent, ottima chiusura per una bella serata di rock, intenso e coinvolgente, ma senza mai prendersi troppo sul serio.

https://www.facebook.com/THEEELS


Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *