iTALIAN dIRE sTRAITS: un nostro lettore li racconta così (Recensione e scaletta)

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iTALIAN dIRE sTRAITS
2 giugno 2023
Blue Note
Milano

Recensione e foto di Ermes Severgnini
Voto: 7,5

Polsino, Stratocaster rossa e fingerpicking: se questi sono gli elementi che molti associano ai Dire Straits, la serata del 2 giugno al Blue Note ci ha preso in pieno. Due show, come nella tradizione del locale, con scalette diverse che pescano nel ricco repertorio dei pezzi del gruppo di Mark Knopfler e soci.

Gli iTALIAN dIRE sTRAITS

Alfredo Delmonaco, chitarra solista, Massimiliano Lisa, voce e chitarra ritmica, Marco Casaletta, basso e cori, Simone Vignola, tastiere, Alberto Vai, batteria, e Sonny Buyo al sax: gli iTALIAN dIRE sTRAITS si esibiscono con l’obiettivo di riprodurre la musica degli originali con professionalità e rispetto, un obiettivo perseguito con estrema attenzione ai dettagli a partire dai caratteri della scritta che ne individua il nome, con le iniziali minuscole come sulla copertina di “aLCHEMY” il celeberrimo doppio live del 1984.

Dal 2008 il gruppo si esibisce in tutta Europa davanti a migliaia di appassionati di un sound che con i suoi raffinati arrangiamenti appariva già datato agli albori nel 1977, quando la Gran Bretagna era scossa dal fermento del punk, ma che forse proprio in questo stridente contrasto ha trovato una sua dimensione di classico evergreen.

Il concerto si dipana fra i grandi classici alternando pezzi “intimi” a sonorità più travolgenti, il tutto molto apprezzato da un pubblico affezionatissimo tanto ai “veri” Dire Straits quanto, pare, ai suoi epigoni sul palco del Blue Note.

I classici sono immancabili

Lo spettacolo delle 23:00 parte a botta con “Down to the waterline” il pezzo di apertura del primo disco, e si snoda fra tracce entrate nel mito, quali “Tunnel of love”, “Money for nothing”, “Walk of life” e l’immancabile “Sultans of swing”.

Chiusura con “Telegraph road” eseguita in un crescendo che vede un finale esplosivo su un duetto di basso e chitarra solista. Una sola canzone nell’acclamato bis: “Romeo and Juliet”, a grande richiesta del pubblico in sala, con Alfredo Delmonaco che imbraccia una dobro al posto della Stratocaster e svariati innesti di sax tanto gradevoli quanto forse un po’ troppo rivoluzionari in un concerto che per il resto ha mostrato grande scrupolo nel riprodurre alla nota gli originali.

Uno spettacolo gradevole

In conclusione uno spettacolo gradevole e ben congegnato, di buon livello tecnico, che trascina il pubblico in un’atmosfera densa di ricordi e suoni accattivanti e immediatamente riconoscibili. Si fanno notare, oltre al virtuosismo della chitarra solista, la voce profonda e la presenza scenica del frontman che in questo si differenzia dallo stile sobrio e un po’ dimesso del suo illustre capostipite.

La scaletta del secondo spettacolo:

Down to the waterline
So far away
On every street
Tunnel of love
Six blade knife
Bothers in arms
Money for nothing
Sultans of swing
Walk of life
Why worry
Telegraph road

Romeo and Juliet

La playlist con le versioni originali della scaletta

https://www.facebook.com/italiandirestraits


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