SUBSONICA: “Il palco è un luogo sacro”. Ad aprile 2024 in tour (Intervista)
SUBSONICA
Superata la crisi e pubblicato un nuovo album la band parte per il tour
Ci sarà anche una differente componente visiva
Intervista di Luca Trambusti
A distanza di 6 anni da “8” (il loro ultimo disco d’inediti) i SUBSONICApubblicano il nono album in studio della propria produzione. Non era scontato che “Realtà aumentata” vedesse la luce: la band torinese ha infatti rischiato seriamente di sciogliersi.
“Una band è un tessuto umano con relazioni più intime di quelle familiari, dinamiche che ogni volta devi volere e cercare – dicono i componenti dei Subsonica – e quelle nostre erano molto forti. Siamo sempre stati un’entità che appare quando noi cinque stiamo insieme. Abbiamo sempre sviluppato la nostra musica lavorando in vicinanza. Con “8” – confessano – questo metodo di lavoro e questo tipo di rapporto si era ribaltato. Ognuno ha scritto in solitudine e dopo ci siamo trovati in studio ad assemblare tutto il materiale creato in solitudine. Poi – proseguono – c’è stata la pandemia e ci siamo allontanati ancora di più.”
La situazione era precipitata e i Subsonica si sono trovati di fronte a un dilemma: continuare o chiudere? Per fortuna la scelta è stata la seconda e le ritrovate nuove energie e motivazioni (grazie anche al loro rapporto con i live) hanno permesso ai torinesi di realizzare “Realtà Aumentata”, un album di buon livello (“tra i migliori della nostra produzione” dicono) che li ha visti riprendere fiato. “Ci siamo guardati e deciso di ripartire dal metodo di lavoro dei primi due album. Abbiamo scelto di riunirci, sull’onda di quanto fatto dai Marlene Kuntz, appoggiandoci alla residenza di Baladin, il birrificio artigianale in provincia di Cuneo, e ci siamo ritrovati a scrivere tutti insieme, cogliendo la scintilla creativa individuale, sviluppandola al momento, in tempo reale e tutti insieme.”
Così è nato “Realtà Aumentata”, un disco compatto, maturo, un disco che guarda alla realtà (e in qualche modo la aumenta nella sua analisi) e contiene tutti i semi migliori della produzione della band torinese.
Il disco ovviamente verrà portato in tour, nei palazzetti, con questo calendario
3 aprile 2024 – Palaunical Mantova
4 aprile 2024 Mediolanum Forum Milano
6 aprile 2024 Zoppas Arena Conegliano (TV)
8 aprile 2024 Palazzo dello sport Roma
10 aprile 2024 Unipol Arena Bologna
11 aprile 2024 Nelson Mandela Forum Firenze
13 aprile 2024 Pala Alpitour Torino.
Ed è proprio nella dimensione live che i Subsonica si esprimono al massimo. “La percezione del valore della nostra musica ce l’abbiamo nei live – confessano – e quando scriviamo pensiamo a come portare sul palco quello che facciamo. Il palco – proseguono – è un luogo sacro, la Mecca di cui mai potremo fare a meno nel nostro percorso. L’album è il primo passo per arrivare lì, in quello spazio, dove ora torneremo ad aprile. Portare “Realtà aumentata” in concerto sarà una bella sfida con uno show lungo e coinvolgente. C’è sempre un piccolo ciclo evolutivo dei brani verso il live. Per l’occasione – svelano i Subsonica – ci sarà anche una differente componente visiva, una nuova sfida con elementi di spettacolo che non abbiamo mai avuto. Questo – spiegano – sarà il frutto del nostro incontro con una crew torinese di arti visive che stiamo coinvolgendo nei nostri live.”
A dispetto del titolo il concerto non offrirà della realtà aumentata. “Ci avevamo pensato – dicono – ma poi il telefonino non appartiene all’ascolto di un nostro concerto che diventa fisico e coinvolgente e ballare con il telefonino in mano è molto difficile. Ci sarà però – spiegano – l’AI durante i live.”
In merito al loro pubblico i cinque raccontano anche un po’ divertiti come hanno visto mutare la platea nel tempo e quali sono le loro percezioni. “Da sempre – spiegano – misuriamo l’efficacia di un live da quanto le persone si muovono e ballano. In questi ultimi tempi anche il cambiamento di pochi anni sono profondi e così vediamo cambiare il pubblico sotto il palco, per cui ogni volta è una scoperta vedere e capire chi ci ascolterà. Vediamo il pubblico cambiare, ma non invecchiare, perché arrivano sempre nuove generazioni che si uniscono alle precedenti. Quello che ci colpisce – spiegano – è notare il posizionamento del pubblico nei concerti. Alle transenne ci sono sempre i più giovani e poi con l’aumento dell’età c’è il ricambio: dalla transenna si spostano e arrivano prima all’altezza del mixer, poi finiscono sugli spalti”.
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