DUFF MCKAGAN: tanto rock pochi Guns Recensione concerto scaletta live Milano

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Liberi dagli impegni della band i componenti dei Guns n’Roses danno spazio alle proprie carriere e ambizioni soliste. Di questa libertà ha usufruito anche DUFF MCKAGAN, bassista della band americana che ha trovato così il tempo di girare in Europa con la sua band proponendo la sua musica in cui c’è poco spazio per la band di grande successo in cui milita.

Abbandonato il basso il 60enne Duff imbraccia la chitarra (prevalentemente acustica) e gira per il Vecchio Continente con una band composta da altri due chitarristi, un bassista, un batterista e un tastierista, esibendosi in club di piccole/medie dimensioni. A Milano, unica data italiana, è approdato ai Magazzini Generali che purtroppo (e forse inspiegabilmente) non ha visto il sold out.

Il rock protagonista

Duff regala un’ora e 30 circa di spettacolo serrato in cui il rock è protagonista ma non assoluto o meglio ama contaminarsi in alcuni caso con il country, in un alternarsi di ballate e brani più schiettamente rock, come quelli dell’inizio, per dare poi spazio a momenti più elettro acustici e tornare infine verso una conclusiva sferzata rock.

A far da cornice a tutto le chitarre elettriche intrecciate con l’acustica del frontman. Duff si muove sul suo repertorio fatto di quattro album a suo nome (l’ultimo “Lighthouse”) e una decina in differenti formazioni, incluso un album con Slash e due con i Velvet Revolver. Ed è tra questo campionario che il musicista nativo di Seattle pesca aggiungendo qualche cover: “I Wanna Be Your Dog”, il brano degli Stooges diventa una fucilata, “I Fought The Law” firmata The Crickets ma cara ai Clash e la distante da lui, ma resa in maniera personale, “Heroes” di Bowie. C’è in scaletta un tuffo “e mezzo” nel repertorio dei G N’R.. Quello “pieno” è con “You’re Crazy” e il “mezzo” è con “You Can’t Put Your Arms Around a Memory”, firmata Johnny Thunders ma in repertorio per la band di Slash.

Le chitarre innanzi tutto

Se il concerto inizia con una “pacca” rock e poi si sposta verso sonorità più strutturate e composite con ballate, da “Longfeather” si ha una vera svolta sonora in cui il rock più robusto prende il sopravvento e le chitarre slide, come quella in “Just Don’t Know” lasciano spazio ad assoli infuocati. “I Fought The Law” e “You’re Crazy” sono incastrate tra loro, così come “You Can’t Put Your Arms Around a Memory” con “Heroes”. Un eccitante blocco che spettina e riporta a mani basse nel mondo del rock, quello più robusto ma non entra nell’hard.

Ma l’esplosione nucleare arriva con la finale lunghissima “Don’t Look Behind You” dove le due elettriche si sovrappongono si scambiano i ruoli in un impressionate crescendo. Ed è in questa fase che Duff mette da parte la sua indole da bassista, il tipico stare sul palco serafico che ha chi suona questo strumento e si trasforma in un agile chitarrista elettrico.

È un concerto breve ma intenso, una bella sferzata di energia e un piacere da sentire. Uno spettacolo pulito, lineare essenziale ma caldo quanto basta. Per gli amanti del rock è l’ennesima conferma che questa musica non è morta ed anzi in alcune occasione gode di buona salute. Come questa ad esempio.

DUFF MCKAGAN: Recensione concerto scaletta live Milano

Scaletta

Forgiveness
Chip Away
This Is the Song
I Saw God on 10th St.
Tenderness
Feel
Holy Water
I Wanna Be Your Dog (The Stooges cover)
I Just Don’t Know
Fallen Ones
Fallen
Wasted Heart
Longfeather
Just Another Shakedown

I Fought the Law (The Crickets cover)
You’re Crazy (Guns N’ Roses song)
Lighthouse
You Can’t Put Your Arms Around a Memory (Johnny Thunders cover)
“Heroes” (David Bowie cover)
Don’t Look Behind You

Bis:
Falling Down

DUFF MCKAGAN: www.duffonline.com | www.instagram.com/duffmckagan | www.facebook.com/duffmckagan | www.twitter.com/duffmckagan | www.youtube.com/c/DuffMcKaganOfficial | www.tiktok.com/@duffmckaganonline


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