PREMIO TENCO 2024: tanti eventi per tutti. Il racconto

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Per l’edizione “Tenco 50”, cinquantesimo anno dalla prima edizione, il Club Tenco ha proposto un cartellone che è riuscito a soddisfare ampiamente il pubblico che per quattro giorni ha affollato i diversi appuntamenti, dagli incontri mattutini ai concerti pomeridiani nella ex Chiesa di Santa Brigida, dalle presentazioni di dischi e libri alle tavole rotonde, dalla masterclass dedicata a Pino Daniele al pomeriggio dedicato a Sergio Staino.

Qui ci soffermiamo sulle tre serate al Teatro Ariston, che hanno visto sfilare sul palco cantautori storici, voci esordienti, ospiti internazionali e alcune voci che al Tenco sono ormai di casa, come i due Premi Tenco Mimmo Locasciulli e Samuele Bersani.

Il primo, emozionato come fosse all’esordio, presenta canzoni che parlano di “umanità scartata” (“Idra”) e di invisibili (“CaraLucia”), accompagnato da un quartetto d’archi che suona strumenti costruiti con il legno recuperato dalle barche dei migranti, offrendo un set intenso.

Il secondo presenta alcuni brani tra i più belli del suo repertorio, da “En e Xanax” a “Giudiziuniversali”, recupera un vecchio brano sull’emigrazione, “Barcarolaalbanese2 e chiude la Rassegna regalando un bis, una versione pianoforte e voce della bellissima il “Mostro”.

Altro Premio Tenco che ha conquistato il pubblico è stato Edoardo Bennato: dotato ancora della carica di un ragazzino, sempre pronto ad andare contro alle consuetudini, rifiuta la lettura della motivazione del Premio Tenco che riceve alla fine di un set strepitoso, aperto dal quartetto d’archi per “DottiMedicieSapienti”, e proseguito con “Acosaservelaguerra”, Abbidubbi”, “Prontiasalpare” (altro brano sull’emigrazione) e “Ilrockdicapitanuncino”, per chiudere tra gli applausi con “Mangiafuoco”.

Ottime conferme sono state quelle di Diodato che ha aperto la rassegna eseguendo “LontanoLontano” di Tenco e due brani dal testo importante, “Unattodirivoluzione” e “Lamiaterra” (Targa Tenco per la miglior canzone), per chiudere una prova davvero molto convincente con “VitaMeravigliosa”, e di Filippo Graziani. Quest’ultimo ha convinto e fatto scatenare il pubblico grazie a una band compatta, una voce davvero simile a quella del padre, e un repertorio irresistibile, passando da “Pigro” a “LuganoAddio” oltre agli inediti ritrovati “LaRabbia” e “Lacanzonedeimarinai”.

Altra conferma è stata quella della coppia Simone Cristicchi & Amara, che con un set acusticovoce e chitarra hanno regalato emozioni intense, passando da “Lepochecosechecontano” a “Chesiabenedetta” e “Abbicuradime”, per chiudere con l’omaggio a Battiato di “L’ombra della luce”, uno dei brani più profondi del cantautore siciliano, sulla cui coda inseriscono un canto in aramaico, creando uno dei momenti più intensi della Rassegna.

Certamente convincente è stato Paolo Benvegnù, vincitore della Targa Tenco per il disco dell’anno “È inutile parlare d’amore”, riconoscimento che accoglie con un certo stupore, descrivendo la situazione assolutamente inaspettata e quasi irreale. Targa in realtà meritatissima, come dimostrato sul palco dell’Ariston con un set potente, a cavallo tra rock e canzone d’autore, con brani quali 27/12, “OurLoveSong” e “L’Oceano”. Hanno convinto anche l’esibizione coinvolgente di Tullio De Piscopo (Premio “I suoni della canzone”) e quella dirompente di Kento, con il suo rap diretto e senza sconti, fatto più di parole taglienti che di tatuaggi e muscoli, invitato per sostenere la causa della liberazione del rapper iraniano Toomaj Salehi (Premio Yorum) attualmente in carcere dopo aver rischiato l’impiccagione. Premio che nel 2022 venne assegnato Jurij Ševčuk, il fondatore del gruppo rock russo DDT che non poté partecipare allora a causa della guerra appena scoppiata, e che invece riuscito oggi a proporre il suo rock d’autore a Sanremo.

Altro ospite internazionale di rilievo, Teresa Parodi (Premio Tenco 2024) ha regalato al pubblico grandi emozioni sia da sola che accompagnata dalla bravissima Tosca, con cui ha eseguito “LaCigarra”, “Iocheamosolote” e “Graciasalavida”.

Al Tenco 2024 ritroviamo, oltre a Tosca, anche Setak Targa Migliore album in dialetto per“Assamanù” e Simona Molinari, Targa Migliore album di interprete per il disco“HastaSiempreMercedes”.

Non sono mancate anche alcune sorprese, come le incursioni di Tricarico, l’esordiente Elisa Ridolfi, Targa migliore album opera prima per “Curami l’anima”, dotata di una voce splendida che ha incantato il pubblico dell’Ariston, e la nuova proposta del Tenco Irene Buselli giovanissima esordiente ma dal carattere già ben delineato. Tre serate di ottima musica che hanno offerto un panorama ampio e completo della canzone d’autore, con alcuni momenti di grande intensità e senza cadute di tono.

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