PFM CANTA DE ANDRÉ: la magia continua Recensione live e scaletta concerto Milano
PFM CANTA DE ANDRÉ
Recensione live e scaletta concerto Milano
19 novembre 2024
Teatro Dal Verme
Milano
Recensione Luca Trambusti
Voto 8
FABRIZIO DE ANDRÉ disse: «La nostra tournée è stata il primo esempio di collaborazione tra due modi completamente diversi di concepire ed eseguire le canzoni. Un’esperienza irripetibile perché PFM non era un’accolita di ottimi musicisti riuniti per l’occasione, ma un gruppo con una storia importante, che ha modificato il corso della musica italiana. Ecco, un giorno hanno preso tutto questo e l’hanno messo al mio servizio…»
Ed ancora è lì!
Il tour a cavallo tra dicembre ’78 e gennaio ’79 fu frutto di una benedetta congiunzione astrale. Fabrizio De André si affidò alla PFM, allora gruppo di punta del rock italiano (con ampie aperture all’estero), per la rilettura degli arrangiamenti delle sue canzoni. Una collaborazione in cui pochi credettero che in realtà fu stravolgente e portò grande notorietà al cantautore ligure. Ai tempi furono pubblicati due dischi singoli con le registrazioni (Firenze e Bologna) di quei concerti e in tempi più recenti sono state recuperate anche le immagini e tutto è disponibile anche in DVD, oltre che in una versione solo audio del live di Genova (Leggi tutto qui).
Un tour e (forse soprattutto) due dischi live che hanno posizionato in maniera differente le forze in campo, portando lo schivo cantautore a un elevato livello di notorietà e la PFM entrare a piedi pari nel mondo del cantautorato, mostrando di saper maneggiare la canzone d’autore in chiave rock, vestendole con un sontuoso vestito musicale che ha dato una spinta popolare alle canzoni stesse. Certi brani di De André sono assolutamente imprescindibili da quelle versioni.
Da tempo la PFM (o ciò che ne è rimasto della formazione originaria – ovvero Franz Di Cioccio e Patrick Djivas) sta riproponendo quel concerto, con quegli arrangiamenti girando con grande successo in tutta Italia. Qualcuno potrebbe accusare la band di un’operazione speculativa, di sfruttare un evento importante e amato dal pubblico, giocando su un repertorio “sicuro”. Potrebbe essere così, ma NON è così, perché Franz, Patrick e la grande band che li accompagnano mettono rispetto e passione in ciò che fanno, ma anche freschezza, fornendo una prestazione moderna, non nostalgica e appassionante, rispettosa di ciò che è stato. Certo non è una novità! Ma la magia si ripete ancora.
Per l’occasione di questi concerti a Franz Di Cioccio e Patrick Djivas si aggiungono altri due membri storici della band, due che quel tour di fine anni ’70 l’hanno vissuto a stretto contatto con Fabrizio: Lucio “violino” Fabbri eFlavio Premoli alle tastiere e fisarmonica. In più si aggiunge alle chitarre acustiche e classiche Michele Ascolese, fedele compagno di palco di Faber in tanti anni della sua carriera. Completano il gruppo la new entry Giacomo Castellano alla chitarra elettrica che dopo nove anni prende il posto di Marco Sfogli, Alessandro Scaglione (tastiere), Eugenio Mori (batteria) e Luca Zabbini (tastiera e voce)
PFM CANTA DE ANDRÉ ripropone buona parte della scaletta di quel tour, togliendo alcuni brani ma aggiungendone altri nella parte centrale estratti dall’album “La buona novella” del 1970. Gli arrangiamenti sono quelli originali, con alcune piccole variazioni che rendono il suono più attuale, moderno, pur saldamente legato alla matrice progressive della band milanese che porta in scena anche materiale vintage come il moog che suona Premoli.
Il compito più difficile spetta a Franz Di Cioccio il quale deve farsi carico dell’ingombrante eredità di Fabrizio, inimitabile, inarrivabile per la sua vocalità. Così il frontman e batterista aggira l’ostacolo e rende le canzoni in una diversa chiave interpretativa con una versione più “interpretata”, dando spazio anche ad aspetti visuali e comunicativi che non erano nei canoni di Fabrizio. Manca, ma volutamente ed ovviamente, quella vena poetica della voce di De Andrè, un’imitazione (o un tentativo maldestro) avrebbe reso poco credibile il tutto.
Musicalmente il concerto è ineccepibile, la poetica di De André è salvaguardata, la scaletta non si tocca, sono brani epocali che tutti i presenti (teatro prossimo al sold out) sanno a memoria. Lo spettacolo si trasforma in un momento di condivisione, di ricordo, un faro sulle canzoni e soprattutto sulla poetica di De André. Allo stesso tempo è una dimostrazione di quanto fosse allora alta la qualità degli arrangiamenti, che, forse anche per il legame “storico” che hanno su una generazione, sono ancora attuali ed hanno cristallizzato quei brani in quelle versioni, lontane da come erano state vestite in origine da Fabrizio.
Sulle note de “La canzone di Marinella” Franz siede dietro la batteria e lascia che a cantare sia lo stesso Fabrizio De André, la cui presenza virtuale è raffigurata da un leggio e un microfono illuminati da un faro come allora. È il momento, l’unico, in cui si lascia spazio alla nostalgia.
Di Cioccio riprende possesso dei tamburi in altre occasioni come in “Zirichiltaggia”, sulla lunga coda strumentale di ”Amico fragile” e il conclusivo bis con “Celebration” e un assaggio di “Impressioni di settembre”.
Per chi quelle canzoni le ha amate, chi quei due dischi live li ha consumati, oppure per chi ha scoperto l’universo De André attraverso quegli arrangiamenti, riascoltare il tutto è sempre un momento di gioia per l’anima e le orecchie.
Scaletta
Bocca di rosa
La guerra di Piero
Andrea
Un giudice
Rimini
Giugno ’73
Universo e terra (Preludio)
L’infanzia di Maria
La tentazione
Il sogno di Maria
Maria nella bottega di un falegname
Il testamento di Tito
Zirichiltaggia
La canzone di Marinella
Volta la carta
Amico fragile
Il pescatore
Encore:
Celebration
Poseidon (con Impressioni di Settembre )
Il calendario del tour
16 novembre al Teatro Ponchielli di Cremona
19 novembre al Teatro Dal Verme di Milano
20 novembre al Teatro Dal Verme di Milano
29 novembre al Teatro Golden di Palermo
30 novembre al Teatro Metropolitan di Catania
1 dicembre al Teatro Cilea di Reggio Calabria
14 dicembre al Teatro D’Annunzio di Latina
18 dicembre al Teatro Corso di Mestre (Venezia)
22 dicembre al Teatro Impero di Marsala
28 dicembre al Teatro La Fenice di Senigallia (Ancona)
29 dicembre all’Auditorium 10 settembre 1943 di Isernia
30 dicembre all’Auditorium Parco della Musica (Sala Santa Cecilia) di Roma
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