DAVIDE VAN DE SFROOS: al forum è stata vera festa Recensione live scaletta concerto Milano
DAVIDE VAN DE SFROOS
Recensione live e scaletta concerto Milano
23 novembre 2024
Unipol Forum
Milano
Recensione: Antonella Andreoli
Voto: 9
Dopo i concerti del 2008 e del 2012 DAVIDE VAN DE SFROOS torna per la terza volta a esibirsi al Forum di Milano. Questa volta l’occasione è interessante perché c’è da celebrare il quarto di secolo di carriera; 25 anni da solista (dopo l‘esperienza con i De Sfroos) iniziata nel 1999 con il suo disco “Brèva e Tivàn”.
È un’occasione celebrativa, di quelle festaiole, senza nostalgia, ma con la voglia di divertirsi, passare due ore e mezza (tanto è durato il concerto) in compagnia di un pubblico fedele che fa comunità, che lo segue con passione e affetto. Ed è proprio in una tale occasione che la musica di Davide trova il massimo della sua condivisione. Perché, come ci ha detto Davide in un’intervista “Il folk è qualcosa che sembra non essere mai di moda, però non passa di moda mai perché è una musica comunque del popolo. Salta fuori una chitarra, un violino, un mandolino o una tamorra e tu hai subito una festa in piazza.” (Leggi qui tutto).
E così è stato anche al Forum, dove la festa è stata grande, la condivisione massima e il divertimento garantito. Un concerto che si è svolto all’insegna del folk (“NonaLucia”, “Pulentaegalenafregia”, “Labalera”, “Lacuriera”, “DeSfroos”, “LaballatadelCimino”), declinato sul lato rock, ma dove non sono mancati il blues (grande passione di Davide, nonché altra musica di radice popolare) espresso in “LamacchinadelloziuToni”, “Ventanablues”, “Paradisodelloscorpione”, le ballate più o meno intense come (“IlmiticoThor”, “Akuaduulza”, “NewOrleans”, il tris acustico “Ohlord”, “Ninnanannadelcontrabbandiere”, “40pass” e nei bis “SciurCapitan”). Ci sono poi puntate nel funk (“Manicomi”) con tanto di fiati e una parte “rappata”), mentre il “classico” “Grand Hotel” è in levare e “Yanez” (brano portato a Sanremo 2011) abbraccia la patchanka.
Sul palco insieme a Davide sono saliti due prestigiosi chitarristi blues: Maurizio “Gnola” Glielmo e il mago delle acustiche il sardo Francesco Piu (che per l’occasione oltre al dobro ha suonato la chitarra elettrica). Inoltre in formazione come ospite il tastierista Pierluigi Salemi, molto noto nel mondo del jazz internazionale.
Due ore e mezza di concerto che divertono, una manciata di canzoni che fanno comunità, un tempo in cui si balla e si condivide una passione che regala calore, in una sera in cui il Forum a momenti si trasforma in un’aia dove la gente fa festa.
Lo show non cede molto allo spettacolo, lascia che la musica sia protagonista e anche lo stesso Davide sembra voler fare un passo indietro. Rispetto a molti altri live non parla molto tra un brano e l’altro, ricorda amici e fa qualche breve introduzione ma i fiumi di parole che solitamente lo accompagnano live in questa serata speciale sono più secchi, essenziali. Essenziale d’altronde è tutta la serata, in cui la protagonista assoluta è la musica, che si esprime in un contesto sicuramente adeguato alla location, ma senza esagerazioni di alcun tipo.
La scelta della scaletta permette di ripercorrere questi 25 anni e più di carriera, visto che con “Manicomi” si torna alle origini, quando ancora esistevano i De Sfroos. Nelle 26 canzoni suonate nel concerto celebrativo ci sono i classici brani immancabili live e altre canzoni che Davide ha ultimamente un po’ tralasciato. È un buon riassunto, una carrellata precisa (per quanto ovviamente incompleta) sulla sua musica, che è carne viva nel racconto della sua terra, personaggi esistenti o di fantasia ma perfettamente collocabili nel contesto che Davide Bernasconi delinea, racconta e disegna. Un forte legame con la terra, l’ambiente, la tradizione e la vita del lago di Como, zona di “influenza” del cantautore lageé.
Quello che Davide ha messo in scena in questa occasione è uno spettacolo essenziale, divertente, vitale, sudato e appassionante che non fa altro che consolidare il suo forte legame con il proprio pubblico e lo conferma come ottimo esempio e rappresentante del folk rock.
Scaletta
Ki
Nona Lucia
Pulenta e galena fregia
Lo sciamano
New Orleans
Manoglia
Macchina del ziu Toni
Canzun d’Amur
Minatore di Frontale
Manicomi
Oh Lord
Ninna nanna del contrabbandiere
40 pass
Il mitico Thor
Ventana Blues
Paradiso dello scorpione
Grand Hotel
Yanez
Ballata del Cimino
Curiera
Akuaduulza
Medley
Il figlio di Gugliemo Tell
Cowboy a Milano
De Sfroos
Bis
Sciur Capitan
La balera
Cyberfolk
DAVIDE VAN DE SFROOS – Recensione live e scaletta concerto Milano
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