SAVANA FUNK: i fantastici tre Recensione concerto Milano
SAVANA FUNK
Recensione concerto Milano
Samsara Tour
22 gennaio 2025
Santeria Toscana 31
Milano
Recensione di Luca Trambusti
Voto: 10
Nel marzo 2023 i SAVANA FUNK si erano già esibiti alla Santeria di Milano e in quell’occasione sul palco c’era l’allora quartetto con Willie Peyote. Un concerto interessante (Leggi qui la recensione) ma alla fine in quell’esperimento la band, pur colpendo, era rimasta un po’ schiacciata dalla presenza del rapper torinese.
Protagonisti
Vederli in un contesto tutto loro rende l’esatta misura del valore di questo trio (chitarra, basso e batteria). In tal modo possono mettere in campo la loro visione della musica, la propria “linea editoriale”… e va detto subito che spaccano.
Aldo Betto (chitarra), Blake Franchetto (basso) e Youssef Ait Buozza (batteria), tornati in trio dopo la parentesi del quartetto, macinano musica (tutta strumentale) in maniera impressionante. Non bisogna farsi ingannare dall’introduzione, con i suoi vocalizzi, i suoni minimali e la musica “diffusa”, frammentata per poi improvvisamente aprire ad una chitarra che ricorda Santana. La loro sostanza è ben altra e lo dimostrano subito dopo.
Non bisogna farsi ingannare da quel “funk” del nome perché il funk è solo una parte di quello che propongono. La loro musica è un grande mix dove appaiono, funk, blues, tanto blues, desert blues, afro beat, una spruzzata di psichedelia, echi che arrivano dal Maghreb e dal Mediterraneo, una buona dose di rock, di jam rock, il tutto con un grande collante che è il ritmo, il groove. Detta così può anche sembrare una caleidoscopica accozzaglia indefinita ed indefinibile di stili, cosa che in realtà non è. Tutto è definito, chiaro, composito, ma soprattutto vitale e coinvolgente. È un mix perfettamente armonico e riuscito. Un’ora e mezza abbondante dove tra lunghe sgroppate di chitarra, tra soli e micidiali riff oltre che a pulsanti giri di basso è impossibile non trovarsi a ballare e ad essere coinvolti, se non anche travolti.
Non manca la sostanza
I Savana Funk a volte ti cullano, a volte ti scuotono sino a diventare furiosi e comunque sempre ti catturano trascinandoti nel loro reticolare flusso musicale che spesso si fa fluido, scorrevole avvolgente.
C’è una grande coralità di fondo nella loro esecuzione in cui tuttavia trovano spazio le proprie individualità con tre assoli (proprio tali, con i compagni di band che escono – anche fisicamente – di scena). C’è così la parte del chitarrista dove il blues la fa da padrone con rimandi hendrixiani (che in realtà fa capolino spesso magari insieme a Stevie Ray Vaughan…addirittura!!), c’è un basso pulsante che fa ballare e poi c’è un fantastico assolo di batteria che “spettina” e lascia tutto il pubblico a bocca aperta e le mani calde per gli applausi. In realtà il batterista è un motore incredibile per tutto il concerto durante il quale tiene e “disegna” ritmiche pazzesche.
Aldo Betto abbandona anche la sua Fender per, in un perfetto stile blues, cimentarsi con un dobro.
La musica, non si può parlare di canzoni, fluisce liberamente, trascinante e si nota addirittura che la presenza dei cellulari per video e foto è scarsa, quasi nulla, perché tutti sono impegnati, ognuno a suo modo, in grande libertà a ballare, sostenuti dalla coinvolgente e poliedrica ritmica che arriva dal palco.
Gli ospiti
In questa ultima e dodicesima data del “Samsara Tour“, iniziato ad ottobre 2024, la band ha chiamato sul palco milanese degli amici. Il primo è un chitarrista diventato poi produttore: il giovane Mr. Monkey, al secolo Matteo Novi, che porta con sé una Gibson e una valigia di blues che apre insieme ad Aldo Betto. I due ben si amalgamano senza mai esagerare o andare sopra le righe. Il secondo ospite della serata è Lorenzo GodBless Computer, anche lui produttore e Dj che porta una ventata di elettronica nella serata. Con lui si torna alla fine degli anni ‘80, quando funk e dischi (ora computer) si univano per quel suono caldo pieno di groove che era la base del giovane rap. Siamo alle atmosfere da club ma suonate, e la platea della Santeria si trasforma in una dondolante dancehall. Uno (dei non pochi) momenti alti del concerto.
La prossima volta bisogna esserci
Innovativi, curiosi, ritmici, coinvolgenti con i Savana Funk si va oltre lo stereotipo del classico concerto. Il loro live crudo e passionale riconcilia con la musica, quella vera, la rende tangibile, concreta, suonata e sudata (ditelo a Youssef Ait Buozza).
Non sono da grandi folle (anche se le hanno viste in occasione del Jova Beach Party, chiamati espressamente da Jovanotti con cui hanno suonato in furiose session), forse non devono nemmeno esserlo, ma l’invito è di non mancare alle loro prossime esibizioni. Un consiglio però: partite dai loro dischi ma sappiate che live sono tutt’altra cosa… migliorano notevolmente.
Letteralmente da non perdere
https://www.facebook.com/savanafunkmusic
SAVANA FUNK – Recensione concerto, live Milano