THE LAMB: uno show da vivere con il corpo, la mente, gli occhi e le orecchie. Recensione Concerto live Milano
THE LAMB
08 Novembre 2017
Circolo Magnolia
Milano
Voto: 8
Di Luca Trambusti
A 21 anni dal loro omonimo esordio il duo di Manchester si mette in tour per celebrare l’anniversario e per riproporre al pubblico europeo la loro musica live. Con i Lamb, nati, cresciuti, sciolti e rinati i due musicisti così diversi tra loro sono in grado di mettere in scena uno spettacolo composito quanto interessante ed a momenti esaltante.
Muovendosi nel territorio del trip hop Andy Barlow e la cantautrice Lou Rodhes (le anime della band) affidano il loro suono a scelte elettroniche che diventano l’essenza stessa della loro musica. Ma sul palco c’è anche una band vera, composta da “aggeggi elettronici”, basso, batteria , tromba e violino ed ovviamente la voce di Lou. In realtà si tratta di uno show in cui la musica si fonde con gli effetti luminosi, che diventano parte integrante del tutto.
THE LAMB sono stati accolti da un buon numero di spettatori che hanno loro tributato un grande affetto sino ad una sorta di standing ovation (che non fosse che si era già in piedi) a scena aperta verso il finale del concerto, fatto che ha evidentemente colpito i due Lamb che apparivano commossi da tale riconoscimento.
Lou è salita sul palco con un vestito d’oro ed un ardito cappellino, che non sfigurerebbe nell’abbigliamento di qualche membro della Casa Reale Britannica ed è da subito ritmo con bassi profondi, che prendono allo stomaco e fanno vibrare i vestiti. Insieme alla musica un’incredibile light show che accompagnerà tutto lo spettacolo e che contribuisce a rendere esaltanti i momenti ipnotici.
Il concerto si snoda tra musiche di grande ritmo e velocità che si alternano a quelle più lente intense calde ed avvolgente, momenti di grande intensità ritmica e momenti di grande intensità emotiva; a volte i secondi introducono i primi o spesso s’incastrano tra loro. E’ un Up & Down che rende vivo lo spettacolo. E’ ovvio però che quando tutto diventa rarefatto, minimalista, quasi sperimentale e si esalta l’algida vocalità della Rodhes, l’attenzione cala ed il coinvolgimento è differente. Restano invece indelebili i momenti più trascinanti, in cui la musica prende il sopravvento, quando il ritmo si fa sciolto e tutto diventa fluido, liquido scorrendo a meraviglia. Sono le occasioni dove non è possibile restare fermi, bisogna abbandonarsi al ritmo ed al fluire della musica, avvolti da essa e dalle luci di contorno. Momenti catartici ed eccezionali in cui i Lamb danno il meglio.
Da parte sua Andy Barlow con la sua presenza scenica e sonora contribuisce molto a dare sostanza e spessore all’esibizione, invita il pubblico a ballare, grida per incitare ed incitarsi, si agita come un Dj, ma soprattutto costruisce un impianto sonoro incredibile su cui si appoggiano ritmica e voce. Un campionario di suoni di tutto rispetto. Non è però un onnivoro della scena che divide, oltre che con la sua socia, anche con un violino ed una (bellissima) tromba che spesso assumono il ruolo di protagonisti, lasciando all’elettronica il contorno, la cornice, il tappeto a volte ossessivo. Quando la tromba prende il sopravvento (con tutti i suoi effetti) la musica si sposta più verso il Nu Jazz e l’intensità ed il calore dell’atmosfera salgono moltissimo.
Avvincenti, emozionati, a tratti esaltanti ma a volte lontani i Lamb regalano un’ora e mezzo di grande spettacolo con un concerto da vivere con il corpo e con la mente, con gli occhi e con le orecchie.
THE LAMB – Uno show totalizzante