I HATE MY VILLAGE: una sfida vinta (Recensione concerto)

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I HATE MY VILLAGE
28 agosto 2021
Circolo Magnolia
Milano

Recensione concerto di Luca Trambusti
Voto: 7,5

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In una fresca serata di fine agosto gli I Hate My Village passano da Milano per la terza data di un breve e serrato tour di presentazione del loro ultimo EP dal titolo “Gibbone”.

Proprio dalle note di questo brano si apre la loro esibizione. “Gibbone” è la composizione più sperimentale dell’intero omonimo EP. Su disco si tratta di un’opera di circa 12 minuti in cui domina una ricerca sperimentale più che una forma canzone strutturata. Preceduti dal verso (appunto) di un gibbone il quartetto sale sul palco aprendo proprio con questo brano sperimentale ed ipnotico l’intero set. Ci sono molti campioni e “suoni” nella lunga durata del brano che a tratti ricorda i Pink Floyd avanguardistici di “Ummagumma”. È un inizio un po’ spiazzante anche se Viterbini ci aveva anticipato di questa scelta in una intervista. Non è un inizio facile (ma nulla in questo concerto lo è) ma piuttosto affascinante.

Ma, dopo una lunga sequenza di suoni, atmosfere dilatate, rumori e ritmiche “elettroniche”, basta una schitarrata e si rientra nel campo del consueto mondo sonoro degli IHMY, fatto di riff di chitarra ripetitivi e ossessivi su cui si distende l’altra chitarra creando un compatto muro sonoro. Su questo muro però nel corso dell’esibizione si aprono alcune finestre da cui rientra lo sperimentalismo di “Gibbone”, momenti in cui le atmosfere tornano a dilatarsi e non è non ci sono più solo “schiaffi” sonori a travolgere lo spettatore.

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Sì perché il quartetto (Adriano Viterbini – chitarra, Fabio Rondanini – batteria, Marco Fasolo – basso e Alberto Ferrari – chitarra e voce) a volte travolge a volte stravolge, in alcuni momenti ci porta anche lontani da un rock classico e ancora più si rifugge dal pop. È un mondo dove tutto viene destrutturato, smontato e ricostruito secondo schemi sonori liberi da ogni convenzione. Quello degli IHMY in chiave live, che è assai differente da quanto propongono su disco, è una proposta musicale semplice ma allo stesso tempo complessa, costruita per addizione: c’è la psichedelia, c’è l’hard rock, c’è ora anche l’elettronica, c’è la sperimentazione, c’è una certa vocazione al post rock più duro e aggressivo. È comunque facile trovarsi a seguire il ritmo con la testa e i piedi, grazie anche al drumming fluido e preciso di Rondanini (che, al pari di tutti i componenti) dimostra (ma non cero da ora) una grande abilità tecnica.

L’elemento essenziale sono queste lunghe cavalcate chitarristiche, precise e di grande abilità tecnica e così, se da una parte ci si ritrova a seguire il ritmo, dall’altra la mente vola all’interno di questo universo sonoro costruito da una ripetitività quasi sciamanica che a volte poi vira verso la ricerca di atmosfera. A rendere ancor più “straniante” è il parco luci, tutte sparate in faccia al pubblico, accecanti al pari della musica che arriva dal palco. È un flusso musicale (per lo più strumentale) dove poco importano le canzoni che perdono così la propria unica entità. Non ci sono ritornelli da cantare, niente concessione allo spettacolo ma massima concentrazione sulla sostanza artistica.

È un’ora e mezza in cui entra in uno stato a volte di trance a volte di energia estrema. Non è un concerto facile, anzi a tratti ostico ma è momento di stimolo, di scoperta, di sfida. Scommessa perfettamente riuscita per un pubblico esigente, lontano dalle facili suggestioni pop rock, una platea che sa apprezzare scelte e forme artistiche lontane dagli standard.

Da vedere e sentire.

Queste le date del tour:

26/08/202 San Mauro Pascoli (Fc), Acieloaperto
27/08/2021 Torino, Todays Festival
28/08/2021 Milano, Circolo Magnolia
29/08/2021 Galzignano Terme (Pd), Anfitetro Del Venda
03/09/2021 Roma, Spring Attitude
04/09/2021 Marina Di Eboli, (Sa) Barezzi Summer
06/09/202 Bologna, Summer Superheroes


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